RIFORMA PENSIONI 2025, LE PAROLE DI BARELLI

Il Governo ha approvato la versione definitiva del Piano strutturale di bilancio di medio termine e presto si definirà nei dettagli anche la Legge di bilancio, con le misure che entreranno in vigore nel 2025. Probabile non ci siano novità sul fronte degli anticipi pensionistici, stando a quanto il ministro dell’Economia Giorgetti ha spiegato alle parti sociali la scorsa settimana. Tuttavia, Paolo Barelli, capogruppo di Forza Italia alla Camera, ha spiegato che nella manovra in chiave di riforma pensioni 2025, è verosimile ci sarà un aumento delle pensioni minime, misura che il suo partito auspica da tempo, ponendosi l’obiettivo di arrivare a 1.000 euro netti al mese per tredici mensilità. Resta da capire fino a quanto si potrà arrivare l’anno prossimo.



RIFORMA PENSIONI 2025, VERSO RIVALUTAZIONE DELL’1,5% NEL 2025

Intanto, come ricorda Il Sole 24 Ore, l’anno prossimo le pensioni potrebbero essere rivalutate dell’1,5%, stante il rallentamento dell’inflazione. Il che, vista la limitata spesa derivante, aiuterebbe a evitare il blocco parziale delle indicizzazioni. Ma le minime dovrebbero crescere appena di 9 euro al mese. Forza Italia, quindi, avrebbe gioco facile a chiedere un loro ulteriore aumento. Dall’opposizione, intanto, fanno notare, come Davide Faraone, capogruppo alla Camera di Italia Viva, che con il Piano strutturale di bilancio di medio termine di fatto viene accantonata ogni prospettiva di cancellare la riforma pensioni della Fornero e di introdurre Quota 41. E Repubblica ricorda che nel documento si parla semmai di incentivare la permanenza al lavoro di chi avrebbe i requisiti per accedere alla quiescenza.



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