LA NOTA DELLA FLC-CGIL DI SIENA
La Flc-Cgil di Siena si dice sconcertata per la decisione dell’Ufficio scolastico provinciale “di delegare le segreterie scolastiche alla lavorazione delle pratiche pensionistiche del personale che andrà in quiescenza dal 1° settembre 2021”, in quanto occorre inserire i dati “in un applicativo dell’Inps, Nuova Passweb, molto complesso, per il cui utilizzo le scuole sono state coinvolte in un percorso di formazione soltanto nel mese di gennaio, quando la scadenza per l’inserimento delle posizioni relative ai pensionandi è stata fissata al 5 di febbraio”. Come riporta sienafree.it, da Anna Cassanelli, Segretario generale della Flc-Cgil di Siena, arriva quindi la richiesta di rivedere questa decisione “perché la maggior parte delle segreterie scolastiche della provincia, già in ginocchio da anni per carenza di personale, vivono un momento di difficoltà aggravato dall’emergenza sanitaria in atto e non possono materialmente farsi carico di pratiche così delicate e complesse come le pratiche pensionistiche”.
SALVINI E LA QUOTA 100
Prosegue la strenua battaglia della Lega sulla Quota 100 o quantomeno su una simile riforma pensioni (Quota 41?) che eviti il taglio ulteriore a livello previdenziale che invece viene richiesto con forza da Bruxelles. Nel pieno della crisi di Governo, Matteo Salvini ad Agorà (Rai 3) ribadisce le sue condizioni per accettare un Governo “di unità nazionale” al posto della via che resta preferita (le Elezioni): «Abbiamo bisogno di un governo che governi, a Mattarella (oggi il Centrodestra atteso alle Consultazioni presso il Quirinale) diremo che se c’è un governo che governa bene, lo ribadiremo con la massima serenità, noi siamo pronti a portare avanti le nostre proposte” sulla vita reale, ha poi aggiunto Salvini riferendosi alle proposte di legge per l’azzeramento delle cartelle di Equitalia, per salvare quota cento, altrimenti, c’è il voto».
IL PROBLEMA NEL SISTEMA A RIPARTIZIONE
In un articolo pubblicato su we-wealth.com viene ricordato che “oggi abbiamo i quasi 14 milioni di over 65, a fronte di 24 milioni di persone occupate, cioè solo il 40%, il che ci porta a un rapporto di meno di due lavoratori per ogni pensionato. Per un sistema ancora fondamentalmente a ripartizione, dove i contributi degli attuali lavoratori servono a finanziare le attuali pensioni, si tratta di un problema non da poco: vuol dire un peso maggiore sulle spalle di ogni occupato. Il quale in più, in seguito alle riforme pensionistiche, deve cominciare a risparmiare privatamente per la propria previdenza integrativa”. Per questo, oltre al dibattito sempre aperto sulla riforma pensioni, “serve un wealth management che aiuti a pianificare meglio, dal punto di vista finanziario, il futuro dopo l’uscita dal lavoro. Perché se è vero che, con il regime contributivo, nella migliore delle ipotesi, un lavoratore dipendente avrà una pensione pari al 60/70% dell’ultimo stipendio – gli autonomi non andranno oltre il 40/50% – occorre dotarsi di un flusso di reddito aggiuntivo che permetta di mantenere uno stile di vita analogo a quello precedente”.
RIFORMA PENSIONI, LA COMMISSIONE SUI LAVORI GRAVOSI
Hanno preso il via i lavori della commissione tecnica chiamata ad analizzare la gravosità delle occupazioni in modo da fornire utili elementi per le misure di riforma pensioni che dovranno essere adottate nei prossimi mesi, in particolare per disegnare lo scenario previdenziale post-Quota 100. La Commissione è presieduta dal Presidente dell’Istat e ne fanno parte rappresentanti del Mef, del ministero del Lavoro, di quello della Salute, oltre che di Istat, Inps, Inail, Consiglio superiore degli attuariali ed esperti designati dalle parti sociali. Della commissione fanno parte anche Domenico Proietti e Carmelo Barbagallo, che valutano positivamente l’avvio dei lavori cui ha presenziato anche la ministra del Lavoro Nunzia Catalfo. In teoria un cambio di governo non dovrebbe pregiudicare l’attività della commissione.
LE PAROLE DI PROIETTI E BARBAGALLO
Il Segretario confederale della Uil e il Segretario generale della Uil Pensionati apprezzano in particolare il fatto che sia stata stabilità già una calendarizzazione dei lavori, in modo da poter arrivare ad alcuni risultati già prima dell’estate, così che possano essere “utili per avviare un confronto politico su questi temi. Questa Commissione, infatti, così come quella sulla classificazione della spesa previdenziale e assistenziale, costituita la settimana scorsa, è di grande importanza per arrivare, anche in considerazione della fine di Quota 100, a una diffusa flessibilità di accesso alla pensione, intorno a 62/63 anni, che allinei l’età pensionabile italiana a quella delle altre nazioni europee”. Per i due sindacalisti è necessario “un provvedimento organico e strutturale che riporti flessibilità nel sistema”.