Si infiamma sempre di più il tema delle pensioni anticipati con la Ragioneria di Stato che – da un lato – vorrebbe allungare le finestre per chi vuole uscire anticipatamente dal mondo del lavoro e la Lega che – dall’altro lato – rimane ferma sulle sue posizioni e scongiura ogni ipotetica stretta agli anticipi: la fumata nera è arrivata proprio in queste ore da Claudio Durigon – sottosegretario al lavoro in forza al Carroccio – che in un’intervista con la trasmissione L’aria che tira ha negato fermamente l’ipotesi mossa dalla Ragioneria.



Facendo un rapito passetto indietro, il tema delle pensioni anticipate è diventato centrale negli ultimi giorni quando i tecnici della Ragioneria hanno mosso l’ipotesi di portare a 6 o 7 mesi la finestra del primo pagamento pensionistico dopo la maturazione dei 42 anni (41 per le donne) e 10 mesi di contributi, rispetto agli attuali 3: una scelta che farebbe risparmiare qualcosa come un miliardo e mezzo di euro all’anno; a tutto beneficio della complicata Manovra 2025 che dovrà essere messa in piedi nelle prime – concitate – giornate di settembre.



Claudio Durigon: “Nessuno toccherà la pensioni anticipate, dobbiamo lavorare a Quota 41”

Proprio commentando la proposta della Ragioneria sulle pensioni anticipate, Claudio Durigon a La7 ha sottolineato chiaramente che “oggettivamente non è tempo di aumentare [la finestra] e i limiti di fuoriuscita della legge Fornero”; attaccando chi tra i tecnici “cerca sempre di trovare i numeretti e quindi di innalzare la soglia” contributiva: secondo l’esponente leghista “le finestre non si toccano” ed – anzi – occorre lavorare sempre più intensamente alla Quota 41 che da anni è tra gli obbiettivi del Carroccio. 



Soffermandosi proprio quella Quota 41, Durigon ha precisato che si tratta di “un tema secondo me plausibile in questo momento”, pur non negando che occorre anche ragionale “sulla flessibilità [e] sulla sostenibilità” per arrivare ad una “riforma che sia sostenibile ma che allo stesso tempo dia la possibilità di scegliere”; mentre parlando del sempre importante tema dei giovani ha spiegato che occorre “mettere mano (..) alla previdenza complementare, investendoci sopra” e ragionando anche sul tema dell’ipotetica destinazione obbligatoria del Tfr lanciata qualche giorno fa dal sottosegretario del Mdf Federico Freni