IL DIVARIO DI GENERE CHE PESA NELLE PENSIONI
È noto il divario di genere che non è presente solo nel mercato del lavoro, ma che si fa risentire anche, come conseguenza, nel sistema pensionistico italiano. Anche per questo vi sono richieste di misure di riforma pensioni che possano in qualche modo se non azzerare diminuire questo gap, come la valorizzazione del lavoro di cura svolto dalle donne a fini previdenziali. La Coldiretti Puglia, come riporta statoquotidiano.it, ha fatto presente che “i progressi sono lenti e i divari di genere persistono nel mondo del lavoro e a livello di retribuzioni, assistenza e pensioni”. Anche per questo “Coldiretti ha chiesto investimenti seri nelle infrastrutture di supporto alle imprenditrici femminili nelle aree rurali, rendendo fruibili e maggiormente rispondenti alle esigenze delle imprenditrici gli strumenti del PSR e della PAC”. È certamente importante infatti incentivare l’imprenditoria femminile, anche perché con la nascita di nuove attività si possono creare posti di lavoro di cui beneficiano tutti indipendentemente dal genere.
IL PROVVEDIMENTO VARATO DAL CONSIGLIO REGIONALE DEL LAZIO
Domani riporta una notizia che indubbiamente colpisce buona parte dell’opinione pubblica. In questi giorni si sta parlando molto dell’attacco hacker subito dalla Regione Lazio, meno del fatto che la maggioranza del Consiglio regionale laziale, formata da Pd e M5s, ha approvato un provvedimento che incrementa i privilegi pensionistici dei consiglieri con un passato nell’Europarlamento. Fonti della Regione avrebbe anche spiegato che l’emendamento non era stato preventivamente discusso nelle commissioni e per i consiglieri non è nemmeno stato possibile farsi un’idea sulla proposta data la situazione del sito della Regione che era down a seguito dell’attacco informatico subito. Francesca De Vito, Consigliere regionale M5s, si espressa contro il provvedimento: “Ritengo scandaloso che alle 19.27 la giunta tiri fuori un emendamento economico del genere, specialmente quest’anno con la crisi economica dovuta all’epidemia, e specialmente con questo attacco informatico drammatico che abbiamo subito”.
LA DOMANDA SULL’ANTICIPO DEI PAGAMENTI A SETTEMBRE
Sono passati pochi giorni da quando sono state pagate le pensioni di agosto e c’è già chi si chiede se anche a settembre ci sarà l’anticipo presso gli uffici postali per alcune tipologie di clienti. Con la decisione adottata dal Governo di prorogare lo stato di emergenza fino al 31 dicembre, infatti, è altamente probabile che, come sta avvenendo di fatto dall’inizio dell’emergenza pandemica, ci sia anche il mese prossimo il pagamento anticipato delle pensioni. In attesa di aggiornamenti in merito, va segnalata la raccolta firme in corso a Borgo a Mozzano. L’edizione lucchese del Tirreno spiega infatti che ha come obiettivo quello di “porre fine alle limitazioni agli orari di apertura al pubblico dell’ufficio postale”. Il Sindaco Patrizio Andreuccetti ha anche inviato una lettera alla direzione di Poste Italiane e per conoscenza al Prefettura di Lucca ricordando che i tre giorni di apertura delle posta di Valdottavo “non garantiscono un servizio degno di questo nome in quanto le persone sono costrette ad aspettare due o tre ore in mezzo alla strada prima del proprio turno”, compresi i pensionati.
RIFORMA PENSIONI, LE PAROLE DI DEL MONACO
Secondo Antonio Del Monaco, “è positivo che il Governo stia pensando d’intervenire per l’uscita anticipata dal lavoro degli operai edili. Si tratta di una proposta che come Movimento 5 Stelle abbiamo avanzato fin dal nostro ingresso in Parlamento, nel 2013, con una proposta di legge. Testo che è stato ripresentato anche in questa legislatura e che è attualmente in discussione in commissione Lavoro alla Camera”. In una nota il deputato pentastellato spiega che “l’edilizia si caratterizza per l’alto rischio d’infortuni e per l’elevata prevalenza di malattie professionali, ma anche per un’oggettiva difficoltà di valutare la reale entità del rischio. È dunque assolutamente necessario che i lavoratori di questo settore vadano in pensione prima rispetto a chi, nell’arco della sua vita professionale, non ha svolto mansioni così gravose”.
LA PROPOSTA DEL GRUPPO DI LAVORO DI DAMIANO SULLA RIFORMA PENSIONI
Secondo Del Monaco, si tratta di “un atto dovuto, di giustizia sociale e civiltà. Auspico quindi che, nell’ambito della riforma delle pensioni, il ministro del Lavoro Andrea Orlando apra un confronto sul punto per arrivare a una soluzione condivisa. Non possiamo perdere questa occasione”. Spazi perché si trova una qualche agevolazione per gli operai edili ce ne sono anche alla luce delle recenti dichiarazioni di Cesare Damiano, che, partecipando all’ultimo incontro tra Governo e sindacati sulla riforma delle pensioni, in qualità di rappresentante del ministero del Lavoro nel gruppo di lavoro che si sta occupando dell’Ape sociale e dei lavori usuranti, ha spiegato che il gruppo di lavoro di cui fa parte vuol proporre di abbassare da 36 a 30 anni il requisito contributivo richiesto agli operai edili per accedere all’Ape social.
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