LA PREOCCUPAZIONE DI CONFARTIGIANATO

Il quadro politico italiano preoccupa non poco Giorgio Merletti, che ad Adnkronos/Labitalia dice: “Siamo ragionevolmente preoccupati, molto preoccupati. Ci appelliamo al buon senso del Presidente della Repubblica Mattarella, e ce ne vorrà davvero tanto…”. Il Presidente di Confartigianato ricorda che era stata avviata “un’interlocuzione con il governo dimissionario, negli incontri con Conte, Tria, Salvini avevamo presentato delle nostre proposte su Sud, manovra, lavoro e welfare. Poi, è successo sto casino e adesso siamo davvero preoccupati…”. Merletti parla anche di riforma pensioni, evidenziando che “Quota 100, reddito di cittadinanza l’abbiamo detto subito che non andavano bene, serve il lavoro di cittadinanza che dà dignità all’uomo”. “Con il governo precedente si stava provando a ragionare, secondo noi serviva una manovra espansiva ma non irresponsabile, adesso la situazione è preoccupante…”, aggiunge il Presidente di Confartigianato, conscio che con un nuovo esecutivo servirà tempo per tornare al confronto con le parti sociali.



APE SOCIAL AL POSTO DI QUOTA 100

Arrivano nuove indicazioni su quello che potrebbe essere il destino della riforma pensioni con Quota 100 nel caso di un Governo formato da Movimento 5 Stelle e Partito democratico. Secondo quanto riporta Il Sole 24 Ore, “quota 100 potrebbe essere oggetto di una rimodulazione, magari accorciando anche di un anno l’attuale sperimentazione triennale (ora prevista fino al 2021), rafforzando al tempo stesso però altri strumenti per non restringere le possibilità di uscita anticipata, in particolare per alcune categorie di lavoratori e per quelli coinvolti in crisi aziendali”. Secondo il quotidiano di Confindustria, sarebbe in particolare “all’esame delle due forze politiche, di rendere strutturale (ovvero permanente) l’utilizzo dell’Ape social, attualmente con un orizzonte a corto raggio, e di ampliare il bacino di lavori usuranti e gravosi (per i quali sono già previsti requisiti d’uscita agevolati) da escludere dai futuri aumenti automatici previsti dal collegamento con l’aspettativa di vita”.



LE PAROLE DI FURLAN

In un’intervista a Repubblica, Annamaria Furlan evidenzia la necessità che ci sia in Italia un Governo “che sia in grado di dare una svolta economica importante al Paese, nel segno della discontinuità rispetto al passato”. Alla Segretaria generale della Cisl è stato quindi chiesto se questa discontinuità debba passare anche dal non puntare più sulla riforma pensioni con Quota 100 e il reddito di cittadinanza, due misure simbolo del Governo Lega-M5S. “La spesa per queste due misure si è dimostrata minore del previsto, e pertanto le risorse non utilizzate possono essere impiegate per altro. Ma non c’è solo questo: siamo un Paese con una evasione fiscale e contributiva di 150 miliardi l’anno, lì c’è moltissimo da recuperare. Il tema della riforma fiscale ha tanto appassionato il dibattito all’interno dello scorso governo: le risorse recuperate devono essere utilizzate per tagliare le tasse a chi le paga, e cioè i lavoratori e i pensionati”, è la risposta della sindacalista, secondo cui “il cambio di passo del nuovo governo deve essere netto e chiaro sul metodo e nel rapporto con le parti sociali”.



LA PROPOSTA DEL PD

Ancora non è chiaro quale potrà essere il futuro della riforma pensioni con Quota 100 dopo la caduta del Governo Conte. Non manca chi propone di cancellare la misura e utilizzare le risorse già stanziate per altri interventi, come il taglio del cuneo fiscale. Secondo quanto riporta Repubblica, alla sede del Partito democratico, dove si lavora per un eventuale accordo con il Movimento 5 Stelle, sono stati avviati sei tavoli per mettere a punto un programma di legislatura. Sul fronte della previdenza e del lavoro, l’idea sarebbe quella di “non rinnovare, nel 2021, quota 100 e però consentire di andare prima in pensione solo a quanti hanno un lavoro pesante. Rivedere il reddito di cittadinanza perché non scoraggi la ricerca di un lavoro. Salario minimo sì, ma non per forza a 9 euro per tutti. Basta applicare il minimo previsto dai contratti di categoria”. Insomma, Quota 100 resterebbe in vigore, ma non ci sarebbe poi l’annunciato passaggio a Quota 41, ma una nuova misura che, similmente all’Ape social, consenta il pensionamento anticipato ad alcune specifiche categorie di lavoratori.

LE ALTRE MISURE OLTRE QUOTA 100

In un articolo sul Sole 24 Ore vengono riassunti i provvedimenti di riforma pensioni adottati dal Governo Conte, giunto ormai al capolinea. Viene quindi ricordato che oltre a Quota 100 sono stati prorogati Opzione donna e Ape social, oltre a essere stato annullato l’adeguamento dei requisiti pensionistici alla speranza di vita fino al 2026. Misure che hanno avuto un certo costo, in parte contemperato dal contributo di solidarietà sugli assegni più alti e dal blocco parziale delle indicizzazioni delle pensioni in essere. Senza dimenticare che è stata varata la cosiddetta pace contributiva, per riscattare dei periodi non coperti da contributi previdenziali fino a 5 anni dopo il 1996, e il riscatto agevolato della laurea. Dunque, oltre a chiedersi quale sarà il destino di Quota 100 ora che il Governo Lega-M5s non ci sarà più, occorrerà chiedersi cosa accadrà a tutte le altre misure previdenziali che, basti pensare al riscatto della laurea, hanno avuto anche un buon riscontro o che invece, vedasi contributo di solidarietà, comportano dei risparmi e non delle spese aggiuntive.

PAGLIA A M5S: CE LA POSSIAMO FARE

Non è chiaro se Movimento 5 Stelle e Partito democratico raggiungeranno un accordo per formare un nuovo Governo. Giovanni Paglia, sulla sua pagina Facebook, lancia un invito ai pentastellati: “Cari 5s, vi stiamo dicendo che si può fare un Governo che finalmente riconosca l’acqua come bene comune, la faccia finita con le paghe da 4 euro all’ora, con le liste d’attesa di mesi e le classi pollaio, riformi le banche e chiuda l’era del fossile. Tutte cose che condividiamo da sempre e che voi avete giustamente posto sul tavolo dell’accordo. Noi abbiamo altre proposte, che riguardano il diritto alla casa, le pensioni di chi oggi ha meno di 50 anni, l’economia verde e i diritti dei lavoratori. Ne abbiamo parlato tante volte e so che vi interessano. Non dico che sia facile, perché il PD ha la storia che ha, ma possiamo provarci”. Il deputato di Sinistra italiana consiglia ai pentastellati di non imputarsi su un nome o sul taglio dei parlamentari. “Ma se dimezzassimo gli stipendi e la chiudessimo così, per dedicarci a tutto il resto? Dai, che ce la possiamo fare”, è la conclusione di Paglia.

RIFORMA PENSIONI, INCERTEZZE SU OPZIONE DONNA

Mancano certezze su quello che sarà il destino delle misure di riforma pensioni come Quota 100 e Opzione donna. Orietta Armiliato, sulla pagina Facebook del Comitato Opzione donna social, ricorda anche che “si era incominciato a discutere, aprendo tavoli anche con le parti sociali, di altri importanti provvedimenti che riferivano alla platea femminile come il riconoscimento del lavoro di cura e altre norme legate alla maternità; insomma, norme in direzione della tutela delle lavoratrici, materie che con molta probabilità resteranno ancora pendenti…e chissà per quanto tempo”.

LE PAROLE DI ARMILIATO

Al momento non c’è tra l’altro neanche la possibilità di rivolgersi “a nessun ministro o parlamentare per sostenere le nostre giuste ragioni rispetto alle istanze di nostro interesse”. Questo perché “i soggetti attualmente ancora in carica, lo sono solo formalmente e i rappresentanti del governo e/o dei diversi partiti, sono in ‘altre faccende affaccendati’ e se ci ascoltassero lo farebbero solo o per mera speculazione legata alla campagna elettorale peraltro mai terminata e probabilmente ci darebbero speranze che, però, non avrebbero nessuna base di credito”. Di fronte a questa situazione, “dunque, oggi tocca tenersi informati, tocca non lasciarsi rimbambire, tocca attendere … per intanto fino al prossimo martedì quando il Presidente Mattarella riaprirà la stanza della Vetrata al Quirinale per raccogliere dalle varie delegazioni, gli esiti delle consultazioni”.