Nel pieno della crisi economica dovuta al Covid-19 non sfugge ai sindacati come nel prossimo incontro con il Governo potrebbe essere trovata una quadra sulle pensioni “minime” di garanzia per chi rientra interamente nel regime contributivo per il calcolo dell’assegno. L’obiettivo della possibile riforma è far salire l’esborso fino a 780 euro mensile per chi ha iniziato a lavorare dopo il 1 gennaio 1996: al momento non v’è convergenza sulle modalità della riforma, dal cumulo pensione-assegno sociale fino all’aumento diretto come visto di recente con le pensioni di invalidità. Secondo quanto riportato dal focus di Money.it, «si tratterebbe di prevedere una sorta di integrazione al minimo anche per i contributivi puri, tuttavia la differenza sta nel fatto che questa volta si cercherà di evitare un intervento assistenziale da parte dello Stato». In questo senso resta aperta sul tavolo del Ministero del Lavoro la proposta del Presidente Inps Pasquale Tridico sulla istituzione di un fondo previdenziale integrativo pubblico e gestito direttamente dall’Istituto che possa finanziare il nuovo trattamento di garanzia integrativo. (agg. di Niccolò Magnani)



DAMIANO SULLO SCONTRO SALVINI-FORNERO

Nello scontro a distanza tra Salvini e Fornero, giunge la “piccata” risposta del leader della Lega alle parole molto dure pronunciate dalla firmataria della riforma pensioni contrastata dal Carroccio: «Orgoglioso di essere un “piccolo uomo”, come dice la signora, che ha liberato un mare di italiani dalla gabbia della sua legge infame. Ogni giorno trovo in giro qualcuno che mi ringrazia, tanti di loro votavano a sinistra». Sullo scontro era intervenuto pochi giorni fa anche l’ex senatore Pd Cesare Damiano, ribadendo come in realtà Salvini non abbia per davvero abolito la legge Fornero: «non è vero», spiega su Twitter l’ex responsabile Lavoro nel Partito Democratico, «Quota100 è una legge a orologeria che scade il 31 dicembre 2021. Poi la legge Fornero torna. Per le pensioni è necessaria una vera riforma strutturale. Il confronto tra Governo e sindacati è aperto».



RIFORMA PENSIONI: NO BENEFICI SU CUNEO FISCALE

Mentre la politica discute (e litiga) sulla nuova riforma pensioni da adottare dopo la scadenza di Quota 100, non ci sono buonissime notizie per il mondo dei pensionati in merito alle ultime novità scaturite dalla riduzione del cuneo fiscale: nella sua ultima circolare (la numero 96/2020) l’Inps annuncia il via libera della riduzione del cuneo fiscale per i lavoratori, previsto dal Decreto Legge 3/2020, che “sostituisce” il bonus Renzi. Viene riconosciuta la riduzione del cuneo fiscale per le integrazioni salariali, trattamenti di disoccupazione indennizzata, indennità di malattia e maternità e congedi parentali ma non per le pensioni. Con esse, spiega ancora l’Inps, escluse le prestazioni a sostegno del Tfr erogato dal fondo di garanzia, i pagamenti Naspi, la gestione separata Inps, i riceventi il Reddito di Cittadinanza e appunto tutte le prestazioni pensionistiche al pari di quanto previsto dal Dl 66/2014 sul fronte del bonus Renzi. Taglio del cuneo invece resta per i titolari dell’Ape sociale.



PENSIONI, LO SCONTRO TRA SALVINI E FORNERO

Si allarga nel frattempo la lite a distanza tra l’ex Ministra del Lavoro Elsa Fornero e il leader della Lega Matteo Salvini: mentre la riforma pensioni è in discussione sui tavoli tecnici del Governo (in attesa del primo incontro con i sindacati il prossimo 8 settembre) già negli scorsi giorni il leader del Carroccio aveva lanciato appello al Governo per non “sprecare” gli effetti di Quota 100 con nuove leggi in stile Fornero. La replica secca della professoressa non si è fatta attendere e nelle scorse ore si è fatta anche molto aspra: «Salvini e il suo zoo…» commenta la Fornero sui commenti della Lega circa la validità di Quota 100, «Salvini è un piccolo uomo che non si rende conto della sua pochezza». L’ex Ministra del Governo Monti spiega infine come i politici della Lega non possono avere quella consapevolezza oggi necessaria per cercare di capire e sostenere chi fa scelte un po’ più lungimiranti, invece di accontentarsi sempre del brevissimo periodo».