RIFORMA PENSIONI, LE PAROLE DI CAPONE

Secondo Paolo Capone, “urge una riforma complessiva del sistema previdenziale che dia certezze ai lavoratori rispetto al superamento della legge Fornero e all’individuazione di meccanismi di flessibilità in uscita”. Il Segretario generale dell’Ugl ritiene infatti che “l’innalzamento dell’età anagrafica a 64 anni stabilito con quota 102 si è rivelato fortemente penalizzante e non può rappresentare una soluzione”. Anche per questo, aggiunge, “riteniamo fondamentale partire da una proposta come quota 41 che prevede 41 anni di contributi a prescindere dall’età lavorativa, incentivando, peraltro il turnover generazionale”.“Auspichiamo, dunque, una riforma equa che tuteli i diritti acquisiti dei lavoratori garantendo libertà di scelta e, al contempo, agevolazioni all’ingresso dei giovani nel mondo del lavoro”, conclude Capone.



LE DICHIARAZIONI DI LANDINI

Maurizio Landini evidenzia invece che per arrivare alla “riscrittura della Legge Fornero”, “bisogna partire da una pensione di garanzia per giovani”. Come riporta l’agenzia Dire, il Segretario generale della Cgil elenca gli altri provvedimenti necessari, dalla flessibilità a 62 anni, alla necessità di garantire diritti e condizioni migliori a chi svolge lavori più gravosi, fino a misure specifiche riguardanti il lavoro di cura e le differenze di genere, “visto che le donne sono state penalizzate”. Il sindacalista ricorda che il 7 febbraio ci sarà “una verifica politica se ci sono o no le condizioni per poter vedere prima che il Governo presenti il Def, quindi prima del mese di aprile, se ci sono le condizioni per poter andare in questa direzione”.



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