ANDARE IN PENSIONE PRIMA CONTRO L’INCERTEZZA
Come noto, i sindacati non hanno affatto gradito la misura di riforma pensioni contenuta nella Legge di bilancio che rinvia di un anno il ripristino della piena rivalutazione degli assegni dei pensionati. Dal centrodestra si fa notare che l’esecutivo ha stanziato risorse per sussidi e anche per il rifinanziamento del reddito di cittadinanza, quindi non sembrano esserci grossi problemi di disponibilità di risorse. Il Tempo evidenzia che nella manovra è stata inserita una norma per stanziare 800 milioni nel 2021 e 400 milioni nel 2022 per le “esigenze del Parlamento”. Anche in questo caso, quindi, una dimostrazione che le risorse per evitare una penalizzazione per i pensionati ci sarebbe. Forse anche per questo motivo, l’esperto pensioni del sito di Repubblica, consiglia a un lettore, che ha la possibilità di accedere a Quota 100, di “valutare l’opportunità di andare in pensione prima” piuttosto che attendere di soddisfare i requisiti per la pensione di anzianità, dato che non v’è certezza che le norme per l’accesso alla quiescenza possano peggiorare.
RIFORMA PENSIONI, L’APPELLO DEGLI ESODATI
Si sta parlando delle misure di riforma pensioni che dovrebbero entrare nella Legge di bilancio. Con un comunicato stampa il Comitato 6000 Esodati Esclusi “lancia un appello alle Istituzioni, a partire dal Presidente Mattarella, al Presidente del Consiglio Conte e al Governo tutto affinché venga finalmente messa la parola fine all’inaudito calvario dell’ultima minoranza di Esodati e resa loro giustizia inserendo a sanatoria nel testo della Legge di Bilancio la riapertura dei termini dell’Ottava salvaguardia per chi matura i requisiti previdenziali entro il 31/12/2021, riconoscendo così anche a questi ultimi esodati le stesse condizioni pensionistiche riconosciute a tutti gli altri Esodati salvaguardati in precedenza. Qualunque altro provvedimento pensionistico si volesse ipotizzare, basato sulle nuove norme previdenziali, sarebbe gravemente iniquo oltre che penalizzante perché non risponderebbe ai principi costituzionali di uguaglianza dei cittadini di fronte alla Legge”. Non bisogna dimenticare che le risorse per questo provvedimento ci sarebbero state, dato che dal Fondo esodati erano residuati oltre 700 milioni di euro che sono stati però dirottati verso altre voci di spesa.
MANOVRA, NOVITÀ SUI PART-TIME
Nel pomeriggio era previsto un incontro tra Cgil, Cisl e Uil a Palazzo Chigi sul testo della Manovra, ma visto l’approdo in CdM alle ore 13 della nuova Legge di Bilancio “rivista” con anche le ultime novità sulla riforma pensioni, la possibilità che a questo punto slitti l’incontro è assai probabile. Una forte componente che sarà presente nel testo in arrivo alle Camere entro mercoledì riguarderà i lavoratori part-time: la Legge di Bilancio 2021 interviene sul pieno riconoscimento dei contributi previdenziali per i periodi lavorati. Nel pacchetto previdenziale contenuto nell’ultima bozza si parla inoltre di lavoratori impiegati con part-time verticale ciclico (contratto di lavoro a tempo parziale su monte orario annuale, ndr). La soluzione del contenzioso lavoratori-Inps dovrebbe arrivare proprio con questa Manovra: spiega l’Ansa, nella bozza viene stabilito che gli anni di attività saranno considerati ai fini del diritto alla pensione, «e viene esteso anche ai lavoratori impiegati nel settore privato il meccanismo già applicato per il pubblico impiego». (agg. di Niccolò Magnani)
RIFORMA PENSIONI, LE PAROLE DI CAZZOLA E FURLAN
Nei giorni scorsi c’è stato un certo allarme sui conti dell’Inps, chiamato a erogare ingenti somme in questo periodo di crisi, nel quale tra l’altro le entrate contributive sono in calo. Il Giornale riporta alcune considerazioni di Giuliano Cazzola, secondo cui occorre prestare attenzione alla sostenibilità generale dei conti pubblici, anche dal punto di vista delle proposte di riforma pensioni che i sindacati hanno messo sul tavolo del confronto con il Governo per il post-Quota 100. Intanto Annamaria Furlan, intervistata dal Quotidiano nazionale, evidenzia che “va data subito una risposta ai pensionati, togliendo il blocco inaccettabile della rivalutazione delle pensioni fino al 2023” inserito nella manovra. In un colloquio con Il Mattino, la Segretaria generale della Cisl parla anche dell’importanza di “alzare tutti i salari e le pensioni, con una tassazione inferiore e con una contrattazione dinamica sia nel pubblico impiego, sia nei settori privati”. Vedremo quali saranno le decisioni del Governo in merito.
FNP-CISL: GOVERNO NON MANTIENE LE PROMESSE
Per la Federazione nazionale pensionati aderente alla Cisl, è “assolutamente inaccettabile che il Governo voglia differire ancora una volta la rivalutazione delle pensioni così come prevede l’art.61 della bozza della legge di bilancio. Per la Cisl confederale e per la Federazione dei pensionati della Cisl questa è scelta inopportuna e oltremodo grave. Ancora una volta il Governo non mantiene le promesse assunte con l’accordo con le Organizzazioni sindacali del 2017 di procedere alla rivalutazione delle pensioni e addirittura differisce al 2023 il meccanismo di perequazione più equo e proporzionale previsto dalla legge n. 388/2000”. Per queste ragioni, si legge in una nota, “la Cisl e la Fnp Cisl chiedono che si ponga immediatamente mano al predetto testo, restituendo fin dal 2021 ai pensionati il diritto ad una equa rivalutazione dei trattamenti previdenziali particolarmente sollecitati dall’andamento congiunturale per effetto della pandemia in corso”. Vedremo come risponderà l’esecutivo già con l’incontro con i sindacati in programma oggi.
RIFORMA PENSIONI, LE PAROLE DI CATALFO
Nunzia Catalfo ha presenti le proteste sindacali relative alla misura contenuta nella Legge di bilancio con cui si rinvia di un anno il ritorno alla rivalutazione piena delle pensioni. E, intervistata dalla Stampa, evidenzia che questo sarà certamente uno dei temi sul tavolo tra Governo e sindacati in programma oggi proprio sulla manovra. “Sicuramente ne parleremo, ma l’effetto più rilevante che ci potrebbe essere nei prossimi anni è legato all’impatto del Pil negativo che rischia di penalizzare il calcolo degli assegni, è questo che ora mi preoccupa più di tutto tant’è che ne avevo proposto la sterilizzazione. Detto questo vedremo se in fase di conversione della legge ci saranno ulteriori norme che possono essere inserite”.
LA NOTA INPS
La ministra del Lavoro ricorda anche che in tema di riforma pensioni “abbiamo inserito alcune misure necessarie in questa fase, come la proroga di Opzione donna o l’Ape sociale che abbiamo allargato ai disoccupati. In più abbiamo rifinanziato il contratto di espansione che agevola le uscite e l’assunzione di nuovi lavoratori, allargandolo alle imprese con più di 500 dipendenti. Certamente ci sono altre questioni che vanno inserite e, per questo, stiamo portando avanti un tavolo con le parti sociali”. Intanto con una nota l’Inps ha voluto dare rassicurazioni su quanto scritto proprio dal quotidiano torinese a proposito dei suoi conti. “L’equilibrio dei conti dell’Istituto non è in discussione ed ogni aggravio generato dall’eccezionalità del periodo viene costantemente monitorato e ha garanzia di copertura nel complessivo controllo dei conti pubblici e nelle manovre di Governo e Parlamento”, specifica la nota.