LE PAROLE DI TRIDICO

Intervistato da La Stampa, Pasquale Tridico spiega che in tema di riforma pensioni immagina “una tutela per i fragili e i disoccupati nella fase post pandemica, si potrebbe prevedere per loro un’uscita anticipata dai 63 anni con il beneficio dell’Ape sociale”. Il Presidente dell’Inps ricorda anche di aver proposto “un esonero contributivo di tre anni per le donne che rientrano in azienda dopo la maternità” e ritiene che per i giovani occorra il “riscatto gratuito della laurea per valorizzarla a fini pensionistici”, oltre che la “copertura figurativa dei contributi per incentivare lo studio e la formazione”. “Se durante la pandemia un ragazzo ha perso il lavoro ma si è riqualificato, io dico che è giusto che quell’anno possa essere contato attraverso la copertura figurativa dei contributi”, aggiunge Tridico che evidenzia anche che il bilancio pre consuntivo dell’Inps rivede in miglioramento il deficit a 10 miliardi, mentre il disavanzo 2020 è stato di 6 miliardi grazie anche a un tiraggio della Cig inferiore alla attese.



GLI OBIETTIVI DELLA FNP-CISL

La Federazione nazionale pensionati aderente alla Cisl del Piemonte ha un nuovo Segretario generale, Giorgio Bizzarri, che è stato appena eletto quasi all’unanimità (51 voti su 53) dal Consiglio generale regionale e che succede quindi a Rosina Partelli. Bizzarri, come riporta quotidianopiemontese.it, ha subito spiegato quale sarà l’azione principale del suo mandato, incentrato anche sui temi di riforma pensioni: “Bisogna riportare al centro dell’attenzione politica i 16 milioni di pensionati italiani. Tra le nostre richieste la rivalutazione effettiva delle pensioni al costo della vita, l’estensione della 14a fino a 1.500 euro di pensione e un abbassamento della pressione fiscale simile a quello ottenuto dai lavoratori dipendenti: 100 euro al mese per le pensioni medio basse e poi a scalare”. A livello territoriale, il sindacalista spiega che “tra le novità che proporremo c’è lo Sportello socio-sanitario, un luogo dove condividere informazioni, ma anche un modo per fare pressione sul sistema dei servizi pubblici al fine di renderli più efficienti per cittadini e pensionati”.



IL RICHIAMO DI CAZZOLA A UN VECCHIO DDL

Secondo Giuliano Cazzola, per una vera riforma delle pensioni bisognerebbe rifarsi a quanto scritto nel Manifesto per un diritto del lavoro sostenibile e a un disegno di legge da lui presentato alla Camera (e da Treu al Senato) nella legislatura 2008-2013. In particolare, come spiega in un’intervista a pensionipertutti.it, a un passaggio in cui si dice che occorre “procedere a una revisione strutturale del sistema pensionistico pubblico in modo tale da costruirlo su due componenti: una prestazione pensionistica di base finanziata dal fisco, secondo la logica universalistica, destinata a garantire a tutti i cittadini anziani bisognosi prestazioni adeguate alle esigenze di vita; un secondo livello, di tipo contributivo puro, o addirittura costituito su basi di capitalizzazione, garantirebbe prestazioni aggiuntive correlate ai contributi versati dai singoli soggetti nel corso della loro vita (anche questo secondo pilastro avrebbe rilievo generale e, quindi, carattere obbligatorio). Resterebbe la possibilità di pensioni complementari volontarie costruite nelle forme attuali, aggiornate e sostenute da agevolazioni fiscali più adeguate”.



TFR, NUOVO SILENZIO-ASSENSO PER IL PUBBLICO IMPIEGO

Come spiega il Messaggero, presto nel pubblico impiego potrebbe arrivare il meccanismo di silenzio-assenso per incentivare l’adesione alla previdenza complementare tramite il fondo Sirio-Perseo. Un meccanismo che riguarderà i nuovi assunti che avranno sei mesi per dire se vogliono tenersi il Tfr o destinarlo al fondo. In caso non esprimano nessuna preferenza, in automatico il trattamento finirà al fondo. Il quotidiano romano evidenzia anche che il Segretario generale di Confintesa Fp, Claudia Ratti, ha sollevato il tema del mancato pagamento da parte dei datori di lavoro pubblici della quota aggiuntiva dell’1% al Tfr conferito al fondo Perseo cui si dovrà porre rimedio per quanto riguarda il 2019 e parte del 2020. Sul sito del Giornale viene intanto ricordato che anche ad aprile potrebbero esserci assegni pensionistici di importo diverso dal solito, non per una qualche misura di riforma pensioni, ma per eventuali conguagli. In caso di dubbi sulla pensione percepita sarà meglio quindi chiedere delucidazioni a professionisti o patronati.

RIFORMA PENSIONI, LE NEWS SUL CONTRATTO DI ESPANSIONE

Secondo quanto scrive Il Sole 24 Ore, l’appello di Confindustria, tramite il suo vicepresidente Maurizio Stirpe, a estendere il contratto di espansione alle imprese sotto i 250 dipendenti avrebbe trovato terreno fertile nel Governo, “che sta pensando di rifinanziare lo strumento di gestione dei processi di riorganizzazione e ristrutturazione aziendale ed estenderlo alle imprese con un numero minore di dipendenti (si ragiona se fino a 100 o 150 addetti), con una dote aggiuntiva tra i 600 e gli 800 milioni. L’intervento è previsto nella prossima Legge di bilancio”. Il quotidiano di Confindustria, in un altro articolo, evidenzia anche un aspetto importante contenuto nella circolare Inps appena pubblicata sul contratto di espansione.

LA POSSIBILITÀ DI CONTINUARE A LAVORARE

Viene infatti stabilito che, come avviene per l’isopensione, misura introdotta già dalla riforma pensioni targata Fornero, “non c’è incompatibilità tra le somme che vera l’azienda al lavoratore in uscita ed ‘eventuali redditi da lavoro dipendente, autonomo o professionale’”. Insomma, si potrà continuare a lavorare anche percependo l’indennità del contratto di espansione. Da segnalare che k’Inps intanto ha creato un nuovo portale per la presentazione telematica delle domande di riscatto ai fini pensionistici e di ricongiunzione di periodi contributivi. Nel portale ci sarà anche uno strumento per calcolare l’onere del riscatto della laurea, che, precisa l’Inps, avrà solo funzione orientativa e potrebbe discostarsi dall’onere effettivo, ma potrà essere utile per farsi un’idea del costo che si dovrebbe sostenere per aumentare la propria anzianità contributiva.