LE DOMANDE PER PENSIONI DI CITTADINANZA

Si sta parlando molto in queste ore dei risparmi della riforma pensioni con Quota 100 e del reddito di cittadinanza che sono stati messi sul piatto per evitare la procedura di infrazione da parte dell’Ue e del fatto che per l’anno prossimo probabilmente verranno riviste le risorse stanziate per queste due misure, ritenute le bandiere dei due partiti di maggioranza, in modo che si determini una spesa minore a quella preventivata alla fine dell’anno scorso. Il Sole 24 Ore ora analizza i dati relativi alle domande presentate per il Reddito di cittadinanza, che sono più di 1,34 milioni. Di queste, solo 103.000 sono quelle accolte relative alle pensioni di cittadinanza. Il che determinerà una spesa di poco più di 177 milioni di euro. Una cifra piuttosto modesta, che non è nemmeno chiaro quanto risolverà il problema di chi percepisce pensioni basse, visto che la platea di chi prende meno di 780 euro di pensione è molto più ampia rispetto alle 103.000 domande accolte dall’Inps per le pensioni di cittadinanza.



I PRESTITI SULLE PENSIONI DI INVALIDITÀ

Nei giorni scorsi si è parlato non poco di una possibile riforma pensioni riguardante gli assegni di invalidità, stante una dichiarazione televisiva di Matteo Salvini, che ha promesso un aumento degli importi delle pensioni di invalidità. Pensioni che, ricorda un approfondimento di facile.it, non rappresentano un reddito cedibile e per questo non possono essere utilizzate, da sole, per chiedere un prestito. È però possibile in casi particolari, principalmente per disabilità minori, ottenere un prestito Inps attraverso pensioni di invalidità con quota cedibile, ma per inquadrare la propria situazione in questo senso è necessario sottoporre il caso specifico all’istituto di previdenza”. In ogni caso, “la soluzione migliore quando si ricerca un prestito agevolato per legge 104 è rivolgersi all’Associazione Nazionale Disabili Italiani (Andi)”. Va anche tenuto presente che “per quanto riguarda i mutui casa, la presenza di un disabile all’interno del nucleo familiare dà diritto a priorità nell’erogazione di mutui agevolati all’interno della misura del Plafond Casa, istituito per aiutare l’accesso al credito anche di giovani coppie e famiglie numerose”.



QUOTA 100, NUOVI CHIARIMENTI

Mentre una risposta a cura della Fondazione Studi Consulenti del lavoro a un lettore del sito di Repubblica ricorda che la riforma pensioni con Quota 100 nel settore privato non richiede un preavviso di dimissioni, contrariamente a quanto avviene nel pubblico impiego, il consulente fiscale di orizzontescuola.it specifica che per gli statali “non è più possibile continuare a prestare servizio una volta raggiunto il limite ordinamentale di età o aver raggiunto il diritto ad una qualsiasi tipologia di pensione”. Dunque chi ha 67 anni e un’anzianità contributiva di 31 anni non può attendere di maturare i requisiti di Quota 100, ma deve andare in pensione avendo maturato i requisiti per l’accesso a quella di vecchiaia. La permanenza in servizio “resta attuabile solo per chi al compimento dei 67 anni non possiede i 20 anni di contributi necessari all’accesso alla pensione di vecchiaia”. Tutte informazioni che è bene tenere in mente quando ci si trova vicini ai requisiti richiesti per l’accesso alla quiescenza.



LE ASSUNZIONI NELLA SCUOLA

Oggi si attende il parere del collegio dei commissari europei sulla procedura d’infrazione nei confronti dell’Italia. Sembra che si arriverà a evitarla, grazie anche a una lettera di Giuseppe Conte e Giovanni Tria in cui è stato spiegato, come riporta Repubblica, che le risorse stanziate per la riforma pensioni con Quota 100 e il Reddito di cittadinanza per il 2020 verranno riviste alla luce del trend osservato quest’anno. Dunque viene data una sorta di “assicurazione” sul fatto che si spenderà meno del previsto per queste misure l’anno prossimo. Intanto Marco Bussetti, spiega Il Sole 24 Ore, ha presentato al Mef la richiesta per coprire l’assunzione di oltre 58.000 insegnanti a partire da settembre. Infatti, complice anche la riforma pensioni con Quota 100, ci saranno diversi posti vacanti nella scuola. Circa il 50% delle assunzioni dovrebbe avvenire tramite le graduatorie dei concorsi per titoli ed esami, mentre il restante tramite le cosiddette graduatorie ad esaurimento dove ci sono molti precari della scuola.

I PROBLEMI AL SISTEMA INPS

L’Inps era finito sotto accusa diverse settimane fa per le difficoltà incontrate da chi aveva presentato domanda, per l’accesso alla pensione, dopo il varo di Quota 100. Si è parlato di una sorta di corsia preferenziale che sarebbe stata riservata alla novità di riforma pensioni a scapito delle altre richieste. Oggi il patronato Ital e la Uil Abruzzo segnalano dei rallentamenti nel sistema che rendono più lente se non addirittura impossibili gli inoltri delle domane per pensione, Naspi e assegni per i nuclei familiari. “Purtroppo si tratta di un problema nazionale che sta fortemente rallentando operazioni che vengono svolte più volte al giorno dai nostri patronati dislocati in tutta la regione. E questo, come ovvio, si riversa sull’utenza, chiamata a tempi di attesa particolarmente snervanti. Abbiamo interpellato l’Inps più volte, ma ad oggi il problema permane. Il nostro invito all’utenza è di avere un supplemento di pazienza: purtroppo il disservizio non dipende da noi”, è quanto si legge in una nota. Vedremo se l’Inps replicherà e se, cosa più importante, verrà risolto il problema riscontrato.

RIFORMA PENSIONI, LE PAROLE DI COLLA

Gli ultimi dati sul mercato del lavoro sono stati accolti con favore dal Governo, che vi ha visto la conferma della bontà dei propri provvedimenti. Secondo Vincenzo Colla, vicesegretario generale della Cgil, tuttavia il dato sulla disoccupazione “non fotografa la situazione reale dell’Italia. Il numero che racconta la verità è quello delle ore lavorate”. E in questo caso “tra l’inizio della crisi nel 2008 e oggi, abbiamo perso ben oltre un miliardo di ore e almeno 700-800 mila lavoratori”. Il sindacalista, intervistato da Repubblica, boccia quindi il Decreto dignità e la riforma pensioni con Quota 100 quali misure in grado di favorire l’aumento dell’occupazione: “Lo vediamo nella sanità pubblica. Quota 100 ha spinto tante persone a lasciare il lavoro e adesso gli ospedali, per andare avanti, devono richiamare i medici in pensione o magari reclutare quelli militari, come propone il ministro Trenta. Davvero ci sta bene così?”.

LA SCOMMESSA SUI GIOVANI

Per Colla, “mentre la politica è anfetaminica sui dati generali dell’Istat, il part-time involontario e non richiesto aumenta in maniera esponenziale. Al Sud intanto i ragazzi continuano a emigrare: l’Istat ci segnala una crescita dell’occupazione soprattutto tra chi ha più di 50 anni, non è un caso. Il Nord invece cerca professionisti qualificati, che non trova”. Dal suo punto di vista occorre quindi puntare sui giovani, con “formazione continua, riqualificazione, alternanza scuola lavoro, alfabetizzazione digitale anche per riportare in partita quel ceto medio che altrimenti implode. Bisogna scommettere sulla intelligenza della mani, come suggeriva Tullio De Mauro”.