RIVALUTAZIONE PENSIONI, NOVITÀ DA APRILE 2020
Come già spiegato nei precedenti aggiornamenti delle scorse giornate, sul fronte rivalutazioni pensioni da aprile 2020 qualcosa di importante cambierà nella vita dei cittadini: con la mensilità del prossimo assegno pensionistico sarà infatti posta la misura stabilita dalla legge di Bilancio che ha di fatto introdotto un nuovo meccanismo di rivalutazione automatica dei trattamenti pensionistici per il triennio 2019-2021, diverso da quello applicato nella prima rata di gennaio 2020. Dopo la nota Inps, è Sky Tg24 a spiegare nel dettaglio la novità sul complesso calcolo di rivalutazione delle pensioni: «eliminazione della fascia di rivalutazione delle pensioni comprese fra tre e quattro volte il trattamento minimo, che viene ora accorpata alla fascia di rivalutazione pari al 100% dell’indice di rivalutazione». È stata poi di conseguenza effettuata una seconda operazione di rivalutazione solo per i pensionati i cui trattamenti complessivi si collocano nella fascia compresa fra 3 e 4 volte il trattamento minimo: nel mese di aprile per tutti i pensionati che entreranno in queste “modifiche” verranno corrisposti anche gli arretrati da gennaio a marzo oltre all’adeguamento della relativa mensilità in essere. (agg. di Niccolò Magnani)
LA BUFALA SULLE PENSIONI DIMEZZATE
Se vi dicessero che le pensioni sono dimezzate di colpo per effetto del coronavirus ci credereste? Ecco, diversi italiani ci hanno creduto (come sull’azzeramento dei pagamenti per la PA) sempre effetto della pandemia da coronavirus che eleva oltre al panico anche la presenza di bufale e fake news d’ogni genere: e così, mentre il Governo ragiona come effettuare i radicali cambiamenti nella riforma pensioni in un momento dove purtroppo l’emergenza è tutta legata alla pandemia sanitaria, circola una bufala che parla del dimezzamento delle pensioni con tanto di carta intestata dell’Inps. «Il pagamento delle pensioni per il mese di aprile avverrà in forma ridotta del 50% per poi essere recuperato integralmente nel mese di agosto», riporta il messaggio n. 1003 dell’Inps diffuso su WhatsApp. Ecco, trattasi di sonora fake news anche se confezionata molto bene con tanto di firma del Direttore Generale Vicario dell’Istituto di previdenza. (agg. di Niccolò Magnani)
RIFORMA PENSIONI, IL GAP DI GENERE
Si è parlato in diverse occasioni della necessità di una misura di riforma pensioni per colmare il gap di genere presente in Italia. Questo perché, come ricorda Roberto Corona, Segretario della Fnp-Cisl di Bergamo, “per aiutare le famiglie dei propri figli, soprattutto le donne, hanno da sempre pagato con più assenze dal lavoro il prendersi cura dei propri famigliari. Assenze che in molti casi si sono ripercosse alla fine della vita lavorativa sulla loro indennità pensionistica”. bergamonews.it riporta anche le dichiarazioni di Caterina Delasa, Segretaria generale della Fnp-Cisl provinciale, secondo cui “le pensioni fanno emergere le disparità di genere, evidenziando le criticità da risolvere: occupazione femminile limitata, stipendi bassi e carriere spesso discontinue, condizionate dagli impegni dettati da maternità, cura della famiglia e incombenze domestiche”.
LA CONCILIAZIONE NON BASTA
Secondo la sindacalista, “c’è ancora molto da lavorare per ottenere servizi di welfare strutturati, ulteriori interventi a sostegno della famiglia e parità salariale. Solo costruendo questo tipo di soluzioni, mettendole in rete per farle funzionare al meglio, sarà possibile raggiungere una reale uguaglianza di genere”. Per Corona “non basta più pensare a una conciliazione dei tempi di vita e di lavoro laddove il tempo di vita doveva necessariamente conciliarsi con il tempo di lavoro, ma è necessario rivedere un’organizzazione della società che tenga conto dei mutamenti degli stili di vita e dei diritti di tutti nella loro quotidianità”.