RIFORMA PENSIONI, CONTE E LA CRISI DELL’INPGI

Durante la conferenza stampa di fine anno, Giuseppe Conte ha parlato anche della possibilità di una misura di riforma pensioni che ampli la platea degli iscritti all’Istituto nazionale di previdenza dei giornalisti ai comunicatori. Marina Macelloni, Presidente dell’Inpgi, fa sapere che “l’allargamento della platea è la strada maestra per far camminare l’Inpgi con le proprie gambe” e le parole di Conte confermano “la validità del percorso individuato e portato avanti dal Consiglio di Amministrazione dell’Istituto. Un percorso che andrà concluso all’interno del tavolo istituito proprio dalla Presidenza del Consiglio e che non prevede alcuna forma di aiuto pubblico”. “Abbiamo sempre sostenuto e rivendicato con orgoglio che l’autonomia dell’Inpgi è l’unica strada per garantire pensioni e tutele dei giornalisti italiani”, aggiunge Macelloni.



LA LETTERA DI RETECOM AL PREMIER

ReteCom, la Rete delle associazioni per la comunicazione e il management, come riporta Adnkronos, ha invece scritto una lettera aperta al Premier ricordandogli che il “suo auspicio di ‘salvare’ l’Inpgi, l’Istituto privato di previdenza dei giornalisti italiani, con l’allargamento della platea contributiva ai comunicatori è lesivo dei diritti di centinaia di migliaia di persone oltre a risultare palesemente in contraddizione con quanto espresso dal sottosegretario Martella nel corso dell’incontro governo e vertici Inpgi del 9 dicembre scorso”. Per ReteCom, l’allargamento della platea non salverebbe l’Inpgi e “avrebbe effetti profondamente negativi” per i professionisti della comunicazione e per i conti dell’Inps cui ora versano i contributi.

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