LE RICHIESTE DI ASSOFONDIPENSIONE
Il Presidente e il Vicepresidente di Assofondipensione, Giovanni Maggi e Domenico Proietti, sono stati ascoltati dalle commissioni Finanze di Camera e Senato nell’ambito dell’indagine conoscitiva sulla riforma del fisco e, come spiega Il Sole 24 Ore, hanno chiesto misure di riforma pensioni che vadano oltre un nuovo semestre di silenzio/assenso per la previdenza complementare andando a toccare il sistema di tassazione dei fondi, basato ora su un modello ETT (Esenzione in fase di versamento, Tassazione in fase di accumulo, Tassazione sulle prestazioni), per andare verso un modello EET (Esenzione in fase di versamento, Esenzione in fase di accumulo, Tassazione sulle prestazioni. Come ricorda il quotidiano di Confindustria, dal 2015 l’aliquota d’importa sui rendimenti dei fondi pensioni è stata innalzata dall’11,5% al 21%. Secondo Maggi e Proietti sarebbe anche utile consentire agli iscritti di trasferire la propria posizione individuale maturata a un soggetto fiscalmente a carico in alternativa alla riscossione della prestazione.
CGIL STRIGLIA IL MINISTRO ORLANDO
Torna nuovamente sulle parole di ieri del Ministro Orlando il ‘pacchetto’ dei segretari nazionali confederali dei sindacati, con Roberto Ghiselli della Cgil che non ha gradito quel «riforma pensioni nuova? Non è una priorità» del titolare del Lavoro in quota Pd. «Bisogna arrivare al più presto a definire un organico intervento normativo per non restare impreparati alla fine di Quota 100», replica il segretario confederale Cgil. È inaccettabile apporre l’ennesima «toppa estemporanea» da aggiungere alla prossima Manovra, conclude Ghiselli «Vorremmo capire dal nuovo Governo se condivide l’idea di un intervento complessivo sulla previdenza che affermi la flessibilità in uscita (per noi dopo 62 anni o con 41 anni di contributi) che affronti il tema della prospettiva previdenziale dei giovani, la possibilità di andare in pensione in anticipo per chi ha fatto lavori gravosi e di cura, per le donne, e la tutela del potere d’acquisto delle pensioni. Se questi sono i temi da affrontare siamo già in ritardo e non c’è altro tempo da perdere».
RIFORMA PENSIONI, LE PAROLE DI TRIDICO
Secondo Pasquale Tridico, la sostenibilità finanziaria del sistema pensionistico è stata garantita in Italia dalle riforme Dini e Fornero, ma non bisogna trascurare “l’efficenza sociale”. Per questo una pensione di garanzia e la copertura figurativa per i giovani dovrebbero essere gli interventi per “sostenere il sistema pensionistico”. Il Presidente dell’Inps, come riporta Teleborsa, intervenendo alla conferenza “Wake up Italia” organizzata dall’Università di Verona, ha anche detto che occorre “rendere il sistema pensionistico flessibile in uscita, in base ai lavori svolti. Tanto più gravoso è il lavoro svolto, tanto prima il lavoratore dovrebbe uscire dal mercato del lavoro”. Ancora a proposito di riforma pensioni ha spiegato che Opzione donna “è una scelta optata da pochissime donne, circa 50mila all’anno. Negli ultimi 4-5 anni il range di pensionamenti con questa opzione è di 20-50mila l’anno”. Dal suo punto di vista, infine, “per donne, giovani e per chi ha salari bassi”, andrebbe prevista una pensione integrativa pubblica.
LA PRONUNCIA DELLA CONSULTA
Come ricorda l’Ansa, la misura di riforma pensioni che ricalcola gli assegni degli ex deputati regionali siciliani non è stata bocciata dalla Corte Costituzionale, che ha eccepito soltanto l’illegittimità della durata del taglio, fissato a 5 anni, ma non sul sistema di ricalcolo che mediamente comporta un taglio dell’11%. Il provvedimento era stato impugnato dal Consiglio dei ministri, anche perché il metodo di ricalcolo risultava diverso da quello varato dalla Conferenza delle regioni. Il Presidente dell’Assemblea regionale siciliana, Gianfranco Miccichè, ha espresso soddisfazione per la pronuncia della Consulta. Intanto, come riporta rainews.it, il Commissario europeo agli Affari economici Paolo Gentiloni, ha ricordato che il problema della disparità di genere nei salari “in Europa è ancora molto alto ed è più alto nelle pensioni. Per i salari è al 14%, per le pensioni al 33%”. Anche per questo è importante che il Recovery fund contribuisca ad accelerare l’azzeramento di questo divario.
RIFORMA PENSIONI, LE PAROLE DI STIRPE
Il Sole 24 Ore ricorda che, grazie al via libera del ministro del Lavoro alla circolare Inps in materia, il contratto di espansione, che è stato ampliato grazie a una delle misure di riforma pensioni della Legge di bilancio 2021, è “sbloccato” ed effettivamente utilizzabile dalle aziende. Il quotidiano di Confindustria pubblica anche un’intervista a Maurizio Stirpe, che si fa portatore della richiesta, da parte di viale dell’Astronomia, di poter estendere l’utilizzo di questo strumento anche alle imprese con almeno 50 dipendenti (attualmente infatti è riservato solo a quelle con almeno 250 dipendenti). Secondo il vicepresidente di Confindustria, lo strumento andrebbe anche “agganciato al bonus giovani e al bonus donna, le categorie più colpite da questa crisi”.
LA POSSIBILE ESTENSIONE DEL CONTRATTO DI ESPANSIONE
A una domanda su Quota 100 e Reddito di cittadinanza, Stirpe risponde spiegando che quest’ultimo “può funzionare solo come contrasto alla povertà con criteri più stringenti. Quota 100 va affrontata nel perimetro delle leggi esistenti, operando su alcune salvaguardie”. C’è da dire che un’estensione del contratto di espansione potrebbe effettivamente essere presa in considerazione dal Governo. Il sottosegretario all’Economia Claudio Durigon, intervistato dal Sussidiario, ha infatti detto che “il contratto di espansione ha dato grandi risposte alle medio-grandi aziende, secondo me va rivisto in modo che possa essere esteso anche a quelle più piccole”. Vedremo fino a quale soglia di numero di addetti.