TAGLIO VITALIZI, UN ALTRO RISCHIO DA EVITARE
La riforma pensioni riguardante i senatori rischia di fare un clamoroso passo indietro, anche se ancora non vi è certezza al riguardo. Vincenzo Figuccia si augura che qualcosa del genere non capiti anche per il taglio dei vitalizi in Sicilia. Il deputato dell’Udc all’Ars e leader del Movimento Cambiamo la Sicilia, secondo quanto riporta palermotoday.it, ricorda che in Sicilia “dopo mesi di resistenze, abbiamo evitato all’ultimo momento una decurtazione milionaria delle somme che lo Stato trasferisce annualmente per il welfare regionale e per i servizi sanitari. Per cui, ci opponiamo a qualunque dietrofront o eventuale ripensamento che possa già accorrere dietro l’angolo. Puntiamo invece, com’è ragionevolmente presente nell’esercizio provvisorio, al mantenimento dei tetti alle pensioni d’oro percepite dagli ex dirigenti dell’amministrazione regionale, quale segno evidente di chi vuole garantire una maggiore giustizia sociale e una redistribuzione delle ricchezze”. “È necessario che si continui a tagliare anche sulle super pensioni da 160 mila euro annui così da rendere la Sicilia una terra meno paradossale e più credibile”, aggiunge Figuccia.
TRE FRONTI DI LAVORO PER IL CNEL
Come noto il Cnel lavorerà a una sua proposta relativa alla riforma pensioni, che potrà dimostrarsi utile nel momento in cui, alla fine del 2021, Quota 100 andrà a scadere. Il sito di Sky Tg24 riporta le parole del Presidente del Consiglio nazionale dell’economia e del lavoro, Tiziano Treu, che spiega: “Da gennaio ci impegneremo su tre fronti in particolare: welfare e pensioni con il gruppo tecnico che lavorerà a una proposta legislativa, le difficoltà del sistema produttivo rispetto al quale vogliamo costituire il board della produttività con le più rilevanti istituzioni competenti, il sostegno alla conferenza sul futuro dell’Europa come già condiviso con il Ministro Enzo Amendola”. L’ex ministro del Lavoro evidenzia anche che “l’adesione dei cittadini alle due consultazioni pubbliche condotte, con il contributo dei corpi intermedi, è stata rilevante se paragonata ad iniziative analoghe di altri Paesi o della stessa Ue e sta a dimostrare da un lato che esiste una preziosa domanda di partecipazione e dall’altra che sussiste una capacità operativa del Cnel di intercettarla ed inserirla nei propri processi istruttori”.
RIFORMA PENSIONI, LE PAROLE DI BELLANOVA
Italia Viva, tramite Teresa Bellanova, torna a dare battaglia sulla riforma pensioni con Quota 100 in vista del vertice di maggioranza di fine mese. Intervistata dal Corriere della Sera, la ministra dell’Agricoltura evidenzia che se Quota 100 e Reddito di cittadinanza “che bloccano risorse enormi , non funzionano e non creano posti di lavoro, chiedere una verifica è il minimo. Continuo a pensare che quello giusto fosse l’impianto del Rei mentre il reddito si conferma una misura assistenziale, che alimenta il nero”. Bellanova chiede poi a chi difendere Quota 100 se “riesce a spiegarci cosa ha prodotto? Non vi accedono le donne e la gran parte delle persone con lavori precari, né chi ha svolto lavori usuranti. È una misura per pochi, che pagheranno i giovani”. E a LeU che vuole mettere in discussione il Jobs Act, l’esponente di Italia Viva fa presente che la priorità è “far ripartire il lavoro e l’economia”, “non gingillarsi con il Jobs Act che il lavoro lo ha creato. Non servono slogan, servono soluzioni”.