IN MANOVRA 1,5-2 MILIARDI PER LE PENSIONI
Giuliano Cazzola si aspetta che il Premier Mario Draghi si pronunci in tema di riforma pensioni in vista del post-Quota 100. “Ha parlato per la prima volta di pensioni nel sette mesi che presiede il governo durante l’ultima conferenza stampa, annunciando misure per ridurre lo scalone una volta archiviata quota 100. Draghi conosce i problemi, sa che sulle pensioni siamo sempre sotto esame, ma è anche in grado di persuadere i critici delle mediazioni che sarà costretto a fare. I sindacati, comunque, con la loro piattaforma possono tappezzare le pareti degli uffici”, spiega l’ex deputato in un intervista a pensionipertutti.it, Dal suo punto di vista, “nei dieci anni che ci dividono dalla riforma Fornero sulle pensioni è stata dopata e sobillata a suon di menzogne l’opinione pubblica, si sono adottate misure che hanno lasciato il segno, anche se dovessero essere superate. Le pensioni sono come gli elefanti che – a quanto si dice – hanno una memoria lunga”.
IN MANOVRA 1,5-2 MILIARDI PER LE PENSIONI
Secondo quanto riporta Il Sole 24 Ore, la Legge di bilancio potrebbe valere 24-25 miliardi di euro, un paio in più rispetto a quanto immaginato dopo la Nadef, ma per il capitolo previdenziale ci sarebbero 1,5-2 miliardi, “meno di metà delle cifre ipotizzate nei giorni scorsi”. Va da sé che ciò riduce la possibilità di interventi onerosi per il post-Quota 100. Tra l’altro, come riporta il sito della Cia Toscana, resta valida la possibilità di usufruire della misura di riforma pensioni varata nel 2018 per chi maturerà i requisiti entro il prossimo 31 dicembre anche dopo tale data. La Fp-Cisl di Isernia, come riporta altomolise.net, sollecita invece la regolarizzazione delle posizioni previdenziali dei dipendenti degli enti locali della provincia, oltre a “chiarimenti laddove sussiste la mancata corrispondenza tra le denunce previdenziali effettuate dall’Ente e le risultanze degli estratti conto individuali dei dipendenti interessati”. Una verifica importante per evitare problemi, errori e ritardi in sede di liquidazione delle pensioni”.
LA PROPOSTA PD A FIRMA SERRACCHIANI E CANTONE
In un articolo pubblicato su collettiva.it viene ricordato che tra le proposte di riforma pensioni che sono state presentate in Parlamento “c’è quella contenuta nella proposta del Pd (a firma Debora Serracchiani e Carla Cantone, ex segretaria generale dello Spi Cgil), che punta alla ‘stabilizzazione’ dell’Ape sociale, da estendere a nuove categorie di lavori gravosi, a rendere permanente Opzione donna, al ricorso a una ‘delega’ per introdurre la pensione di garanzia per i giovani e alla riduzione della ‘soglia’ di vecchiaia per le lavoratrici madri”. Su fremondoweb.com viene invece riportata la proposta di Fiorenza Ceniccola, Consigliere Comunale e Coordinatrice Forza Italia Giovani di Benevento, per aumentare le pensioni minime a mille euro, che potrebbe trovare una copertura nelle risorse che al momento finiscono per finanziare il Reddito di cittadinanza, misura sul cui funzionamento effettivo non mancano dubbi e che la cronaca ha mostrato essere anche soggetta ad abusi.
TFR/TFS STATALI, IL CALCOLATORE INPS ONLINE
L’Inps ha deciso di rendere disponibile un calcolatore per il Tfr e il Tfs dei dipendenti pubblici. Con il messaggio 3436 del 12 ottobre, l’Istituto nazionale di previdenza sociale spiega che “nell’ambito del Progetto ‘TFR e TFS in un click’ previsto dal Piano Strategico ICT, si comunica che sul sito dell’Inps è disponibile per i dipendenti pubblici in regime di TFR/TFS il nuovo servizio per la richiesta di quantificazione del TFR/TFS, finalizzato tanto alla cessione ordinaria (ai sensi del D.P.R. 5 gennaio 1950, n. 180) che alla cessione agevolata (ai sensi del D.L. 28 gennaio 2019, n. 4, convertito, con modificazioni, dalla legge 28 marzo 2019, n. 26)”. Intanto l’edizione grossetana della Nazione riporta un consiglio della Cgil utile ai lavoratori del comparto scuola: “Il sistema pensionistico che si sta affermando è quello contributivo, che implica che un lavoratore della scuola riceva una pensione pari al 65-70% dell’ultimo stipendio; in questa ottica, da una parte, è molto importante verificare e mantenere monitorata la situazione contributiva dei lavoratori, soprattutto di coloro che vengono da anni di precariato”.
RIFORMA PENSIONI, I DATI COVIP
Come riporta il sito del Sole 24 Ore, dai dati della Covip illustrati dal Presidente Mario Padula emerge “un risparmio previdenziale nel 2020 per le Casse privatizzate di 100,7 miliardi, lievitato di quasi 5 miliardi dall’anno precedente e di 45 miliardi dal 2011, con un tasso medio annuo di crescita del 6,8%. Ma anche un calo degli investimenti. Che è risultato più marcato sul fronte di quelli ‘domestici’ – non superiori a 34,9 miliardi, l’1,7% in meno del 2019 – rispetto agli investimenti all’estero: 48,1 miliardi, il 47,7% del totale, con una riduzione di 0,3 punti percentuali sui 12 mesi precedenti. Anche se, al netto delle voci ‘immobili’ e ‘titoli di Stato’ che restano preponderanti, le risorse destinate alle imprese italiane sono salite da 5,2 a 5,8 miliardi”.
IL DEFICIT DELL’INPS
Intanto l’edizione cartacea del quotidiano di Confindustria segnala che il Consiglio di indirizzo e vigilanza dell’Inps ha approvato la nota di assestamento al bilancio preventivo “che si riassume in 8,6 miliardi di deficit e in un disavanzo patrimoniale di 904 milioni”. Padovaoggi.it riporta invece le parole di Raffaele Zordanazzo, presidente di Anap Padova, l’associazione dei pensionati di Confartigianato: “Non bastava l’emergenza sanitaria con tutte le sue ripercussioni, ora molti anziani dovranno fare i conti con un impoverimento legato agli aumenti delle bollette. In questo momento, sta aumentando tutto, tranne le pensioni. Come possiamo pensare che con una pensione minima si possa affrontare un innalzamento del 29,8% dell’elettricità e del 14,4% del gas?”.
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