LE PENSIONI DI GARANZIA
È ancora il Sole 24 ore a consegnare una “road map” sui principali provvedimenti che il nuovo Governo giallorosso si appresta a presentare sul fronte pensioni e sul “comportamento” della riforma leghista della Quota 100: non solo Opzione Donna e non solo “correttivi” alla riforma pensioni approvata dal primo Governo Conte con il Decretone, dem e 5Stelle starebbero ragionando sull’incremento del Fondo Previdenziale integrativo pubblico. All’interno del pacchetto che la neo-Ministra del Lavoro Catalfo dovrà studiare dovrebbe essere la pensione di garanzia – tema caro del pd – con «con l’obiettivo di garantire ai giovani con carriere discontinue una reale copertura previdenziale», scrive il Sole 24 ore. Il tema era già stato affrontato dal Governo Gentiloni due anni fa ed era già stato presentato un disegno di legge in merito al rendere cumulabile «il basso trattamento che matureranno tra 20-30 anni i giovani nati dagli anni ’70 in poi (interamente “contributivi”) con assegni di tipo sociale o con altri strumenti di sostegno al reddito per le fasce più povere».
PENSIONI OPZIONE DONNA, LA PROROGA FINO AL 2020
Col nuovo Governo Pd-M5s-LeU appena nato – al Ministero del Lavoro è stata nominata la grillina Nunzia Catalfo, che succederà a Luigi Di Maio – uno dei punti che dovrà essere affrontato sul fronte pensioni è quello dell’Opzione Donna: secondo le stime del Sole 24 ore, la possibilità per le lavoratrici con 35 anni di contribuzione e 58 anni di età (59 se lavoratrici autonome) è stata finora reintrodotta per il solo 2019 dall’ultima legge di bilancio varata dal Governo Conte-1. Ebbene, secondo le fonti del quotidiano milanese, l’Opzione Donna dovrebbe essere riconfermata anche dal Governo Conte-bis che potrebbe prorogare la misura almeno fino al 2020, se non con un quadro di maggior ampiezza di respiro, salvo disaccordi interni alla maggioranza di Governo che conterà Pd, LeU e Movimento 5 Stelle. In merito alla Quota 100, il programma “giallorosso” al momento non conta nessun punto specifico dedicato alla riforma pensioni stilata dalla Lega, ma «sembra orientata a non rinnovare questo strumento per l’uscita anticipata dopo la fine della sperimentazione triennale (nel 2021) prevista dall’ultima manovra».
ELSA FORNERO “QUOTA 100 RIMANGA”
Contrordine compagni, avrebbe detto ironicamente Guareschi in questa occasione: la titolare della Riforma pensioni più criticata della storia repubblicana, l’ex Ministro del Lavoro Elsa Fornero intervenendo alla Festa del Fatto Quotidiano in Toscana ha sostanzialmente ammesso di augurarsi che la Quota 100, nata dalla Lega proprio per contrastare la Riforma Fornero, possa rimanere. Davanti all’ipotesi che il nuovo Governo Pd-M5s possa cancellare la legge approvata da Di Maio e Salvini, la Fornero si è detta comunque non convinta che la Quota 100 sia una buona riforma, ma ha anche ammesso che cancellare un anno di sperimentazione o restringere la platea dei beneficiari porterebbe problemi di non poco conto ai futuri pensionati che a breve raggiungerebbero l’agognata eta per uscire anticipatamente dal lavoro. In questo senso dunque Elsa Fornero si unisce agli appelli di coloro che in queste settimane chiedono il mantenimento almeno fino a scadenza dell’esperimento Quota 100 (il 2021) per non infrangere la speranza di maggiore flessibilità dei lavoratori che stanno per accedere alla pensione.
FORNERO VS SALVINI SULLA RIFORMA PENSIONI
La stessa Elsa Fornero, collegata ieri con Myrta Merlino a “L’Aria che Tira” su La7 non ha nascosto la sua totale avversione per la politica e lo stile portato avanti in questi mesi dal Ministro Salvini, sul tema pensioni e non solo. «Un governo che prima aveva Matteo Salvini come figura dominante, nettamente prevalente, e che ora non ha più Salvini è sicuramente una discontinuità», spiega la Fornero lanciando così un “endorsement” al nuovo Governo giallorosso. «Sotto quel profilo la discontinuità c’è ed è di rilievo, oltre che positiva. Ho sempre ritenuto che Salvini non fosse un bene per il Paese e che fosse inadeguato», continua la titolare della Riforma pensioni che lo stesso Salvini ha cercato di “screditare” immettendo la Quota 100 nel circuito previdenziale. Da ultimo, la stoccata «si tratta ora di vedere se questo governo farà qualcosa di buono anche perché Salvini ha perso una battaglia ma non ha perso la sua guerra. Bisogna impegnarsi a combatterlo non come persona ma le sue idee e il suo modo di fare politica».