RIFORMA PENSIONI, CRITICHE A QUOTA 100

La riforma pensioni con Quota 100 viene criticata da Francesco Fabiani e Guido Bianchini. Secondo quanto riporta fotospot.it, i due esponenti dello Stu-Uil pensionati di Ascoli Piceno, Quota 100 è “un provvedimento a termine che non modifica in alcun modo la Legge Fornero e non affronta in maniera strutturale i nodi del sistema previdenziale. Non risponde alle esigenze del mondo del lavoro che necessita di una vera riforma del sistema previdenziale che garantisca una reale flessibilità per tutti per l’accesso alla pensione a 62 anni, l’uscita anticipata con 41 anni di contributi a prescindere dall’età, il riconoscimento ai fini previdenziali del lavoro di cura, soprattutto a carico delle donne, i lavori manuali e gravosi come peraltro sosteniamo con la piattaforma unitaria di Cgil, Cisl e Uil”. Inoltre, evidenziano Fabiani e Bianchini, questa misura “non risponde alle esigenze dei più giovani, a coloro che fanno i lavori poveri e discontinui ovvero a coloro che con il metodo attuale non avranno un futuro di pensione e una vita dignitosa”.



QUATTORDICESIMA, LA RISORSA NON SOLO PER PENSIONATI

È in arrivo la quattordicesima che potrà rivelarsi importante non solo per i pensionati che se le vedranno accreditare dall’Inps a luglio. L’Associazione nazionale anziani e pensionati della Confartagianato ricorda infatti che “secondo un’indagine svolta da Passi d’Argento, quasi 1 persona ultra 65enne su 3 rappresenta una risorsa per i propri familiari o per la collettività: il 19% si prende cura di congiunti, il 14% lo fa prendendosi cura di familiari o amici, con cui non vive, e il 5% partecipa ad attività di volontariato” Secondo l’Anap, questi dati sono una conferma del fatto che “gli anziani non sono un peso per il Paese e che quindi utilizzandoli come ‘bancomat’ dallo Stato si arreca un danno non solo a loro, ma anche ai familiari e a quanti sostengono con le loro pensioni che nella stragrande maggioranza sono di importo medio-basso. L’aver da anni inciso sulla rivalutazione delle pensioni, impoverendole notevolmente per il protrarsi di tali provvedimenti, è stato il frutto di pregiudizi purtroppo inveterati e di miopia politica”.



I RISPARMI DI QUOTA 100 E LE PAROLE DI SALVINI

Mentre si continua a parlare dei risparmi di Quota 100, che possono rappresentare una sorta di dote o di tesoretto da mettere sul piatto di una trattativa con l’Europa, non solo per quest’anno, visto che la riforma pensioni ha previsto lo stanziamento di risorse fino al 2021, Matteo Salvini fa capire che l’esecutivo non farà certamente marcia indietro cancellando la norma. Il ministro dell’Interno è stato infatti ospite della trasmissione Agorà, in onda su Rai 3, nel corso della quale, secondo quanto riporta agenzianova.com, ha dichiarato che da Bruxelles “ci hanno detto che abbiamo sbagliato a smontare la legge Fornero e che dobbiamo reintrodurla. Io non ci penso neanche. Dovrebbero incarcerarmi e torturarmi” per farlo. Nel frattempo l’Anap, l’Associazione nazionale anziani e pensionati della Confartigianato, evidenzia che “le pensioni di cittadinanza finora liquidate, come dichiarato dal Presidente dell’Inps, sono 81mila ed ammonta mediamente a 210 euro al mese l’importo medio del beneficio”. Di certo i numeri sono sotto le attese.



LA QUATTORDICESIMA PER LE PENSIONI DA LAVORO

Si deve a una misura di riforma pensioni di ormai dodici anni fa l’introduzione della quattordicesima per i pensionati, che arriverà a luglio insieme al normale assegno dell’Inps. “La somma aggiuntiva rappresenta dunque una boccata d’ossigeno per i tanti pensionati veneti che vivono con meno di mille euro lordi al mese e che fanno i salti mortali anche per affrontare le spese quotidiane. Questo importo aggiuntivo premia le pensioni da lavoro ed è ben diverso, dunque, da altri interventi – come la cosiddetta pensione di cittadinanza introdotta dal governo Conte – che hanno invece una valenza esclusivamente assistenziale”, spiega Giuseppe Di Girolamo, responsabile del Dipartimento previdenza dello Spi-Cgil Veneto. Il sindacalista, stando a quanto riporta venetoeconomia.it, ricorda che “negli anni passati abbiamo analizzato un numero consistente di posizioni riscontrando in molti casi la presenza dei requisiti da parte di pensionati che però non avevano ricevuto la quattordicesima”. Per questo è sempre bene far controllare dai patronati nel caso si ritenga di aver diritto alla prestazione.

IN ARRIVO LA QUATTORDICESIMA INPS

Non si ferma il dibattito sulla riforma pensioni, ma intanto c’è attesa per l’erogazione della quattordicesima prevista per lunedì 1° luglio. Nel suo messaggio diffuso ieri, l’Inps ha evidenziato che “ai beneficiari viene inviata dalla Direzione generale la comunicazione dedicata con l’indicazione dell’importo attribuito e della provvisorietà del beneficio”. Inoltre, quanti compiranno i 64 anni di età (requisito minimo richiesto per beneficiare della quattordicesima) “dal 1° agosto (per la Gestione privata ed Enpals) o dal 1° luglio (per le pensioni della Gestione pubblica) al 31 dicembre 2019 e ai soggetti divenuti titolari di pensione nel corso del 2019, sempre a condizione che rientrino nei limiti reddituali, la quattordicesima sarà, come di consueto, attribuita d’ufficio con la rata di dicembre 2019”. L’Inps ha anche ricordato che “coloro che non ricevano la quattordicesima e ritengano di averne diritto possono, in ogni caso, presentare apposita domanda di ricostituzione on line, attraverso il sito internet dell’Istituto” o tramite un patronato.

L’ATTESA PER IL 1° LUGLIO

Lunedì 1° luglio, giorno in cui verrà erogata la quattordicesima, a Mestre si terrà “Una visione d’insieme”, iniziativa che vedrà coinvolte le 16 Leghe dei Pensionati veneziani, che è stata presentata da Daniele Tronco, Segretario dello Spi-Cgil Metropolitano di Venezia, il quale, come riporta veneziatoday.it, ha evidenziato l’esistenza, anche nella provincia di una disparità di genere nelle pensioni, cui ancora non è stato posto rimedio con una riforma. “Il nostro punto di forza è rappresentato dalla contrattazione sociale, attraverso la costruzione di piattaforme unitarie, senza dimenticare la campagna sui Diritti inespressi, che ci vede quotidianamente impegnati per la difesa e la tutela dei diritti dei nostri iscritti e non solo. Temi importanti che ci hanno visto mobilitati territorialmente e anche nazionalmente con grandi manifestazioni in piazza, non ultime quelle di giugno a Roma e a Reggio Calabria. Ecco perché è altrettanto importante affrontare questa grave situazione del Paese con ottiche innovative e buone pratiche, che confermino la nostra azione sindacale, a partire proprio dalle nostre Leghe territoriali”, ha spiegato Tronco.

PENSIONI, I TRE CRITERI PER LA QUATTORDICESIMA

Mentre il Decreto crescita approvato al Senato, e convertito quindi in legge, porta delle novità in tema di riforma pensioni come il maxi scivolo per consentire prepensionamenti di 5 anni nelle imprese con più di 1.000 dipendenti, i pensionati attendono lunedì per ricevere la quattordicesima dall’Inps. Come spiega Giuseppe Di Girolamo, Segretario dello Spi-Cgil del Veneto in un servizio realizzato da Reteveneta, sono tre i criteri di assegnazione: età anagrafica superiore a 64 anni compiuti; anzianità contributiva, suddivisa in tre fasce, la cui massima è posta oltre i 25 anni (gli ex lavoratori autonomi devono però avere tre anni di contribuzione in più per ogni fascia); reddito massimo di 13.842 euro. Il sindacato ricorda che si sono già verificate situazioni di persone che pur avendo diritto alla quattordicesima non l’hanno ricevuta. Il consiglio è quindi quello di far compiere una verifica, presso i patronati, i Caf e i sindacati, di modo da non rischiare di perdere una prestazione cui si avrebbe diritto, soprattutto perché a beneficiarne sono le fasce più deboli.

RIFORMA PENSIONI, MISURE ANCHE NEL DL CRESCITA

Mentre Matteo Salvini ha annunciato che le pensioni di invalidità saranno aumentate, Caro Sibilia ha ricordato che nel decreto crescita è stata inserita una norma di riforma pensioni “che allarga le maglie per il riconoscimento delle pensioni attribuite ai lavoratori affetti da patologie da amianto”. Si tratta di un provvedimento che “rappresenta un passo importante a parziale risarcimento verso di chi ha subito, sulla propria pelle, gli effetti del contatto con un materiale pericoloso come l’amianto. Per troppo tempo la questione è stata ignorata, unitamente ai danni, fisici ed emotivi, che questi lavoratori hanno subito. Il Governo del cambiamento ha, invece, affrontato il problema, riconoscendo ai lavorati malati per asbesto, e alle famiglie di chi ha perso la vita, la pensione per malattia professionale”.

LE PAROLE DI SIBILIA

Inoltre, come ha spiegato il sottosegretario all’Interno, è stata l’Inail nella sua relazione annuale a evidenziare “che solo nel 2018 sono deceduti 257 lavoratori per silicosi/asbestosi: un dato allarmante che fa riflettere su quanto, in passato, sia mancata attenzione per la salute degli operai”. Sibilia ha anche augurato buon lavoro al nuovo Presidente del Fondo vittime sull’amianto e ha sottolineato che “da parte del Governo c’è la massima attenzione sul tema amianto e sui danni procurati alle persone e all’ambiente. Per questo, continueremo a vigilare e ad impegnarci a tutela dei lavoratori e dei nostri territori affinché quanto accaduto in passato non si ripeta più in futuro”.