PENSIONI, BRUNETTA ATTACCA IL GOVERNO
In una nota pubblica il responsabile economico di Forza Italia Renato Brunetta striglia e non poco l’intervento del Governo Conte-2 sul tema della riforma pensioni, includendo le mancante azioni al discorso generale sul taglio delle tasse: «Neanche un euro per tagliare l’Irpef, a meno di non far lievitare l’IVA sui consumi, evento che provocherebbe una perdita di PIL del -0,2%, secondo le recenti stime dell’Ufficio Parlamentare di Bilancio. Un gioco delle tre carte. Neanche un euro per le pensioni, considerando che per sostituire quota 100, come vorrebbe il ministero dell’Economia, si vorrebbero introdurre forme di flessibilità in uscita alternative. Un altro gioco delle tre carte a somma zero» scrive l’ex Ministro forzista. Secondo Brunetta poi, con la crescita del Pil ancora in ritardo – e dovrebbe essere certificato anche nel prossimo Def di aprile, «verranno meno tra i 5 e i 10 miliardi di euro, esattamente le risorse di cui Conte avrebbe avuto bisogno per finanziare almeno parte del suo ambizioso piano di sviluppo» attacca ancora il deputato di Forza Italia criticando le politiche economiche «esistenzialiste del Governo giallorosso». (agg. di Niccolò Magnani)
OPZIONE DONNA, L’APPELLO DEL CODS
Si fa sentire la voce del CODS (Comitato Opzione Donna Social) nelle settimane in cui è ripreso il dialogo serrato da Governo e sindacati in merito alla riforma pensioni e alle varie strategie per provare a risollevare la situazione della previdenza italiana in forte crisi: intervistata da Ultim’ora.news l’amministratrice del Comitato CODS, Orietta Armiliato, lancia un nuovo messaggio-appello al Governo «abolire Quota 100? Noi del CODS proponemmo la Quota 100 Rosa ma la politica decise però di non prendere in considerazione». Il CODS sulla generale riforma dell’intero sistema pensionistico ha un’idea chiara: «Parliamo quindi della possibilità di pensionamento al massimo attorno ai 62 anni, con un requisito contributivo che non vada oltre di 35/36 anni, proprio in virtù del riconoscimento di cura ordinario domestico al quale, per comodo, convenzione e spesso per sottocultura le donne sono chiamate a svolgere. E tengo a precisare che tutto il genere ne è coinvolto: siano esse madri o non madri». (agg. di Niccolò Magnani)
QUOTA 100, GOVERNO SPACCATO SULLE PENSIONI
Mancano poche settimane alla presentazione del Def (fissato per inizio aprile) e il Governo tra i più litigiosi della storia recente (in parità per ora con il Governo Conte-1) dovrà trovare una quadra su riforma pensioni, Irpef, Iva e crisi aziendali-imprese: non semplice, chiaro, anche perché la riforma fiscale e i conti pubblici dovranno essere “rivisti” rispetto alla Manovra non essendoci ad oggi le risorse per poterle finanziare appieno. Sul nodo pensioni, lo scontro è ancora interno a Quota 100 sì-Quota 100 no: la riforma pensioni resta infatti un nodo importantissimo per il sistema-Paese ma Italia Viva vorrebbe con Renzi “strappare” subito la riforma approvata da Lega e M5s mentre di contro Zingaretti e Crimi-Di Maio spingono per farla scadere naturalmente al 2021, come del resto chiedono anche i sindacati. Finora le varie proposte lanciate non sembrano piacere né alle sigle né tantomeno all’Unione Europea che invece vorrebbe una piena reintroduzione della Legge Fornero. (agg. di Niccolò Magnani)
RIFORMA PENSIONI, LE PAROLE DI ELSA FORNERO
Secondo Elsa Fornero, varare una riforma pensioni con flessibilità a 62 anni come chiedono i sindacati vuol dire creare “dei futuri poveri perché tra qualche lustro quelle persone potrebbero trovarsi con carenze di risorse e spingeranno i futuri esecutivi per allentare le maglie e aumentare la spesa. Tutto questo è paradossale perché avviene mentre tutti sostengono che bisogna separare la previdenza dall’assistenza. Ma le misure di pensionamento anticipato senza penalizzazioni, o con penalizzazione basse del 2%, sono sostanzialmente di assistenza a carico della collettività generale”. Intervistata da formiche.net, l’ex ministra del Lavoro ritiene anche che non sia saggio destinare i risparmi di spesa di Quota 100 alle misure previdenziali, visto che potrebbero “servire per mettere a posto le strade, le scuole che sono un disastro”.
LA PROPOSTA SUL FUTURO DI QUOTA 100
Per Elsa Fornero bisognerebbe quindi “cominciare a porre qualche restrizione in più rispetto a Quota 100 non per il 2020 ma per il 2021”. Per esempio “posticipando per un periodo di sei mesi rispetto alla normale apertura della finestra”. Dal suo punto di vista è importante che il Governo non ceda “alle pressioni dei sindacati che sembrano essere tornati all’epoca dell’aspirazione della pensione di anzianità che, prima della nostra riforma, era la loro indicazione preferita”. “Quello che va fatto è consolidare il metodo contributivo, far capire che questo ha delle sue regole che sono quelle della sostenibilità”, aggiunge.