DE LUCA ANNUNCIA CONVENZIONE CON INPS
Vincenzo De Luca, come spiega notizieaudaci.it, al termine dell’ultimo Consiglio regionale della Campania ha voluto ricordare quanto fatto finora per cercare di aiutare i cittadini alle prese con una non facile situazione economica. “Abbiamo previsto di dare mille euro ai professionisti aggiuntivi al bonus di 600 euro. Stesso discorso per gli stagionali ed ora stiamo lavorando per cercare di portare a 1000 euro quelli che prendono la pensione al minimo e ci stiamo scontrando con l’Italia della palude burocratica”. Il Governatore della Campania, secondo quanto riporta ilnapolista.it, ha fatto presente che sono stati risolti “i problemi relativi al reperimento dei nominativi dei pensionati. Siamo arrivati a recuperare 250 mila titolari. Stiamo facendo una convenzione con l’Inps perché volevano che ogni pensionato facesse la domanda per ottenerlo e abbiamo spiegato loro che era meglio evitare questa palude burocratica, per cui speriamo di chiudere la convenzione in settimana”. Dunque presto gli aventi diritto dovrebbero cominciare a godere della misura prevista.
REDDITO MEDIO PENSIONI IN CRESCITA
Nei giorni scorsi il ministero dell’Economia ha diffuso i dati relativi ai redditi dichiarati dagli italiani. Risulta, come riporta ilnordestquotidiano.it, che “oltre 10,2 milioni di persone hanno un’imposta netta pari a zero, prevalentemente contribuenti con livelli reddituali compresi nelle soglie di esenzione, o coloro ‘la cui imposta lorda si azzera per effetto delle detrazioni’. A questi si aggiungono i lavoratori dipendenti la cui imposta netta è interamente compensata dal bonus 80 euro, facendo così salire la platea di chi non versa l’Irpef a circa 12,6 milioni”. Inoltre, “il reddito medio dichiarato dagli imprenditori (titolari di ditte individuali) è pari a 20.940 euro, a fronte del reddito medio dichiarato dai lavoratori dipendenti pari a 20.820 euro e a quello dei pensionati a 17.870 euro”. Rispetto al 2017, “il reddito medio da pensione mostra una crescita del 2,5%”,” mentre continua a rilevarsi una contrazione del numero di pensionati (oltre 73.500 soggetti in meno, -0,5%), effetto della riforma delle pensioni Monti-Fornero”.
PIANO FORNERO PER TAGLIO PENSIONI
Dopo l’intervento a DiMartedì dell’ex Ministra Elsa Fornero, ha fatto discutere e non poco la potenziale proposta di taglio pensioni attuata dalla titolare dell’ultima imponente riforma pensionistica dell’età recente in Italia: «Se vogliamo essere proprio realistici possiamo pensare che alle pensioni molto alte possano essere richieste di un nuovo contributo di solidarietà» spiegava la Fornero per allontanare il rischio di ogni taglio previdenziale agli assegni medio-basi. Secondo la stessa ex Ministra del Governo Monti anche il contributo in realtà sarebbe alquanto improbabile visto che tante volte negli ultimi anni si è assistito ad un taglio delle pensioni alte, ma non per questo elimina la possibilità: «Lavorare e produrre» questa la soluzione per la crisi secondo la Fornero che dunque esclude aumento tasse o «intervenire tagliando le entrate su cui oggi contano gli italiani, poiché solo così si può mantenere occupazione, redditi e anche le pensioni». (agg. di Niccolò Magnani)
RIFORMA PENSIONI, L’ISTANZA DEGLI ESODATI ESCLUSI
Durante la trasmissione Tg3 Fuori Tg andata in onda martedì scorso, con ospite Alessia Morani, sottosegretaria allo Sviluppo economico, si è tornati a parlare del problema dei circa 6.000 esodati ancora privi di una salvaguardia, nonostante gli interventi di riforma pensioni che si sono susseguiti negli anni. La deputata del Pd ha ricordato che con il decreto aprile verrà varato un reddito di emergenza che servirà anche a garantire delle risorse a quanti sono senza lavoro e ammortizzatori sociali come gli esodati. Parole che non sono piaciute al Comitato 6.000 esodati esclusi.
LE PAROLE DI GABRIELLA STOJAN
L’amministratrice Gabriella Stojan, sulla pagina Facebook del Comitato stesso, ha infatti scritto che il “Governo non può avere il coraggio di pensare di rifilare agli ultimi Esodati – cittadini ex lavoratori onesti, abbondantemente over 60 che sono già stati derubati chi di 1, chi di 2, chi di 3 anni di pensione, una miseria una tantum di 500-600 euro mentre nel frattempo stanzia carrettate di decine di miliardi per le platee più disparate. Quella che ci spetta non è una miserabile elemosina, ma la nostra dovuta pensione!”. Parole dure, che vengono usate anche nel dire: “Questo governo cosa intende aspettare ancora? Che il Covid19 seppellisca gli ultimi 6.000 esodati vergognosamente abbandonati anche in questa situazione di pandemia?”. La richiesta resta quindi sempre la stessa: la riapertura dell’ottava salvaguardia, tra l’altro già promesso al termine della scorsa legislatura, ma mai approvata, nonostante i cambi di governo.