RIFORMA PENSIONI, LE PAROLE DI ELSA FORNERO

In un articolo pubblicato sulla Stampa, Elsa Fornero ricorda che Quota 100 è una misura di riforma pensioni che “non è rivolta a persone con difficoltà di lavoro o di salute; è iniqua nei confronti delle donne” e “non pone alcun rimedio” al basso tasso di occupazione italiano. L’ex ministra del Lavoro si chiede quindi se sia “davvero impossibile, per una volta, utilizzare i mesi che restano” alla fine dell’anno e, quindi, di Quota 100 “per disegnare uno scenario che si proponga di aiutare il più possibile le persone delle classi di età meno giovani a restare al lavoro o a ritrovare un’occupazione”, cercando anche di distinguere tra le diverse situazioni personali di salute e di tipologia di lavoro svolta. Se Draghi “ha più volte sostenuto che occorrerà differenziare, tra le imprese, quelle con prospettive di ripresa da quelle che purtroppo non ce l’hanno più”, secondo Fornero, “lo stesso dovrebbe essere fatto per i lavoratori non lontani dall’età pensionabile secondo le regole del 2011”.



QUOTA 100, USATI 10 DEI 19 MILIARDI STANZIATI

Dal suo punto di vista “questo è il tempo nel quale discutere di come prepararsi alla scadenza di Quota 100, con una transizione che ‘smussi’ lo scalone senza perdere di vista l’obiettivo strutturale di non scardinare nuovamente il sistema previdenziale (che è ancora il più costoso in Europa)”. Il Sole 24 Ore, intanto, analizzando i dati dell’ultimo monitoraggio Inps, evidenzia che “dei 19 miliardi abbondanti” stanziati per Quota 100 nel 2018, “ad oggi, a otto mesi dallo stop, ne sarebbero stati operativamente impegnati non più di 10”. Occorre però ricordare che parte dei fondi non utilizzati sono già stati dirottati a diminuzione del debito pubblico.

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