M5S: QUOTA 100 NON SI TOCCA
Dopo le fonti governative ci pensa anche il Movimento 5 Stelle a smentire qualunque intervento riguardante la riforma pensioni con Quota 100 e il Reddito di cittadinanza. In un post sul blog delle stelle, infatti, si legge che “per il MoVimento 5 Stelle queste due misure non si toccano e non ci sarà nessuna modifica fino a che saremo al Governo. Abbiamo finalmente dato speranza e dignità a milioni di cittadini che per anni sono stati completamente abbandonati dalla politica, abbiamo dato ad anziani e famiglie la possibilità di pagare una visita specialistica, il riscaldamento e di fare la spesa. Abbiamo dato il diritto di andare in pensione dopo anni di sacrifici a tutti quei lavoratori che sono stati ingannati da una legge ingiusta e dolorosa come la Fornero”. I pentastellati ricordano che “tutto questo era nel nostro programma con cui ci siamo presentati alle elezioni nel 2018, e noi le promesse le manteniamo. I voti del MoVimento 5 Stelle per cambiare o smantellare due conquiste sociali e di umanità come queste non ci saranno mai”.
RIFORMA PENSIONI, LE PAROLE DI ELSA FORNERO
Giuseppe Conte, nella sua conferenza stampa di fine anno, ha aperto alla possibilità di rivedere la riforma pensioni con Quota 100. Secondo Elsa Fornero, il Premier “avrebbe potuto dire ‘forse ci siamo sbagliati’. Ne avrebbe guadagnato in credibilità”. Dal suo punto di vista “Quota 100 è una misura nata con chiari intenti elettorali a spese dei governi successivi, creando illusioni in contrapposizione alla legge Monti-Fornero, accusata di essere la causa di tutti i problemi degli italiani”. Meglio sarebbe stato “continuare sulla strada dell’Ape sociale e dell’Ape volontaria”. Per l’ex ministra del Lavoro, Conte dice una cosa ovvia quando ipotizza di distinguere tra lavori usuranti e non, il problema è “che tanti governi ci hanno provato”, ma l’obiettivo è “difficile da realizzare”.
LA RIFLESSIONE PER IL DOPO-QUOTA 100
In vista del dopo-Quota 100 bisognerebbe quindi avviare “una riflessione seria, non basata sulla discrezionalità politica e la demagogia, che in passato ha costruito le promesse pensionistiche non sul lavoro delle persone, ma indebitando le generazioni future. Altrimenti c’è da preoccuparsi”. Per Elsa Fornero “sarebbe giusto applicare anche agli uomini la ‘opzione donna’, cioè la possibilità di andare in pensione prima ricalcolando l’assegno interamente col sistema contributivo. Sarebbe una scelta di equità, peraltro”. Tuttavia c’è da ricordare che “andare col contributivo in età relativamente più giovane vuol dire avere una pensione relativamente più bassa di quella teoricamente possibile. C’è il rischio di creare dei futuri poveri, se l’assegno maturato è troppo basso”.