Il governo lavora sulla riforma pensioni e pensa a cambiare le regole di Quota 100. Tra le proposte al vaglio per la manovra spunta una revisione che riguarda il provvedimento introdotto da M5s e Lega. Chi andrà in pensione con questa formula non potrà più avere una seconda attività. Questa l’idea riportata dal Corriere della Sera, secondo cui il governo M5s-Pd pensa di azzerare la soglia di 5mila euro lordi l’anno, prevista per chi usufruisce appunto di Quota 100. E quindi chi decide di ritirarsi con Quota 100 non potrebbe contare su una seconda entrata. Così il governo punta a ridurre il numero di domande, che già quest’estate sono state inferiori alle attese. Comunque il divieto di arrotondamento non scatterebbe l’anno prossimo, ma nel 2021. In questo modo verrebbe “svuotato” il provvedimento voluto dalla Lega. Con questa modifica verrebbero scoraggiati i pensionamenti per non aggravare i conti dell’Inps. (agg. di Silvana Palazzo)



RIFORMA PENSIONI: PROROGA OPZIONE DONNA FINO AL 2020?

Per quanto riguarda la misura pensionistica denominata “opzione donna”, al momento, il gentil sesso può ritirarsi dal lavoro dopo aver versato 35 anni di contributo, con un’età minima di 58/59 anni, una misura che prevede una scadenza al 31 dicembre 2019. L’idea del nuovo governo è quella di prorogare tale opzione anche per l’anno che verrà, visto che sono molte le donne che hanno usufruito di questa agevolazione negli ultimi tempi. Del resto vi sono molti lavori che per una donna che supera una determinata età iniziano a diventare pesanti per il fisico, si pensi ad esempio all’operaia, alla maestra d’asilo, alla barista e via discorrendo, di conseguenza, molte coloro che preferiscono anticipare la pensione, pur “regalando” qualcosa allo stato in termini economici. E a proposito di pensioni vi segnaliamo le parole di Enrico Pianetta, responsabile nazionale seniores di Forza Italia, che intervenendo ieri durante un convegno azzurro ha spiegato: «È necessario impegnarci tutti insieme per fare in modo che venga restituito il maltolto e che le pensioni non vengano più aggredite come hanno fatto i governi di centrosinistra e Conte. Il governo Conte – ha aggiunto – ha sottratto a oltre 5 milioni di pensionati la perequazione delle pensioni, per un importo di oltre 3,5 miliardi». (aggiornamento di Davide Giancristofaro)



RIFORMA PENSIONI: QUOTA 101

Sembrerebbe essere ormai confermato: il governo giallorosso, insidiatosi poche settimane fa, non ha intenzione di abrogare le pensioni anticipate, la famosa Quota 100. Al massimo si potrà pensare a qualche modifica, ma tenendo conto che si tratta solo di un’opzione vincolante, l’esecutivo composto dal Movimento 5 Stelle e dal Partito Democratico non ha in programma modifiche sostanziali alla misura introdotta dalla Lega. Di conseguenza, “Quota 100” resterà per il 2020 nonché per tutto il 2021, l’ultimo anno per cui era stata programmata, dopo di che, si vedrà. Sul tavolo vi sono comunque diverse possibili correzioni, a cominciare da una trasformazione in Quota 101 o 102, con un aumento quindi degli anni di lavoro, e o di quelli segnati sulla carta d’identità. Del resto la misura leghista costerà alle casse del governo circa 20 miliardi di euro per i prossimi 24 mesi, e non è da escludere che tali risorse vengano in parte deviate verso altre manovre pensionistiche. Come detto sopra, si potrebbe decidere di aumentare l’età di pensionamento, passando dagli attuali 62+38, a 64/63 + 38 (ecco quindi il quota 101 o 102). Un’altra idea sarebbe quella di stoppare Quota 100 nel 2020, 12 mesi prima della scadenza prefissata, di modo da lasciare comunque un ampio lasso di tempo a quei lavoratori che avevano già programmato di andare in pensione con anticipo rispetto alla tabella di marcia. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)



RIFORMA PENSIONI, QUOTA 100: IL COMMENTO DELLA FORNERO

Secondo Elsa Fornero, la riforma pensioni con Quota 100 non andrebbe cancellata. L’ex ministra del Lavoro, intervistata da pensionipertutti.it, evidenzia i punti negativi del provvedimento voluto dal Governo Conte-1, ma ritiene che abolirlo “destabilizzerebbe la vita di molte persone. Ritengo però opportuno limitarne la portata per l’anno 2021, e mi sembra che il governo si stia orientando in questa direzione. Ancora più importante sarebbe una chiara presa di posizione sul fatto che essa non sarà rinnovata dopo i tre anni di sperimentazione”. Dal suo punto di vista anche il Reddito di cittadinanza andrebbe ripensato per rendere più evidente la separazione tra contrasto alla povertà e aiuto ai disoccupati.

LA PROPOSTA SULL’ADV

Elsa Fornero spiega anche che “parecchie misure volte a rendere più flessibile il pensionamento sono state introdotte negli anni recenti (dall’Ape social a quella volontaria, dall’iso-pensione al pensionamento anticipato per precoci e lavoratori impegnati in attività gravose). Tutto ha un senso, ma va attentamente monitorato per verificare che queste eccezioni alle regole generali del pensionamento vadano effettivamente nella direzione di quella solidarietà che anche un sistema contributivo deve mantenere”. Dal suo punto di vista, “andrebbe infine ripristinata, magari con qualche allentamento, l’indicizzazione all’aspettativa di vita dei requisiti (età/anzianità) richiesti per il pensionamento”. Inutile dire che queste dichiarazioni scateneranno commenti e reazioni.