LE PAROLE DI SBARRA

In tema di riforma delle pensioni, Luigi Sbarra chiede “flessibilità in uscita” e “sostenibilità sociale”. Come riporta Ansa, secondo il Segretario generale della Cisl, “dai 62 anni bisogna restituire alle persone la decisione libera di andare in pensione” e “bastano 41 anni di contributi per avere il sacrosanto diritto alla pensione”. Anche perché mentre “in Europa l’età media di uscita è 63 anni, da noi 67 e se non li fermiamo arriviamo a 70”. Il sindacalista ricorda anche che “con la legge Fornero si sono risparmiati 117 miliardi in 8 o 9 anni. È arrivato il momento di reinvestirne una parte per garantire sostenibilità sociale al sistema pensionistico”. Intanto, come riporta Lapresse, Pierpaolo Bombardieri, Segretario generale della Uil, evidenzia che “è necessario un passo importante per dare la possibilità ai lavoratori di andare in pensione prima, sia a chi svolge lavori usuranti sia a donne e ai giovani con la pensione di garanzia”. Anche perché l’errore della Legge Fornero è stato quello di considerare “i lavori tutti uguali, quando invece i dati Inail e Inps ci dicono che non è così”.



ANNO BIANCO, POSSIBILE ISTANZA DI RIESAME ALL’INPS

Come riporta pensionioggi.it, l’Inps ha spiegato che “gli autonomi a cui sia stata respinta la domanda per l’anno bianco, cioè l’esonero contributivo disciplinato dalla legge n. 178/2020, hanno trenta giorni di tempo per presentare istanza di riesame all’Inps allegando eventuale ulteriore documentazione che attesti di trovarsi nelle condizioni per la fruizione del beneficio”. L’anno bianco prevedeva “un esonero dal pagamento dei contributi previdenziali (ad esclusione dei premi Inail) dovuti dai lavoratori autonomi e dai professionisti iscritti alle gestioni previdenziali dell’Inps e dai professionisti iscritti alle altre forme previdenziali obbligatorie, gestite da persone giuridiche di diritto privato nel limite massimo di 3.000 euro. Tra i requisiti occorre aver percepito nell’anno d’imposta 2019 un reddito complessivo non superiore a 50.000 € e subito un calo di fatturato o dei corrispettivi nell’anno 2020 rispetto all’anno 2019 non inferiore al 33 per cento. I requisiti non si applicano a chi ha avviato l’attività nel corso del 2020”.



LE PAROLE DI TOFFANIN

Sulla riforma delle pensioni, “Forza Italia, come ha sempre fatto, apporterà le proprie proposte che terranno conto delle esigenze sociali e del gran cambiamento che negli anni è avvenuto nel mondo del lavoro, un cambiamento che ha subìto una repentina accelerazione con la pandemia”. A dirlo, come riporta Ansa, è Roberta Toffanin, responsabile nazionale del Dipartimento lavoro degli azzurri, che ricorda che “la flessibilità, gli studi, le momentanee esperienze all’estero non devono né portare ad una maggiore età pensionistica né ad una diminuzione dell’entità della pensione”. Per questo, “i giovani vanno tutelati con possibilità di riscattare i buchi contributivi, così come per le donne in maternità che non lavoravano o che lavorano autonomamente”. Anche perché “ad oggi le donne sono state le più penalizzate, dovendo spesso scegliere tra le esigenze familiari e l’attività lavorativa. Si deve pensare quindi ad un sistema che allinei le varie esigenze senza dover creare continui strumenti correttivi come Opzione donna”.



AUMENTA IL COSTO DEI CONTRIBUTI VOLONTARI

Come spiega pensionioggi.it, i contributi volontari necessari a coprire un anno di anzianità quest’anno costeranno di più. “I soggetti privi di occupazione dovranno sborsare almeno 67 euro l’anno in più per proseguire volontariamente l’assicurazione IVS nelle gestioni amministrate dall’Inps. I nuovi valori sono indicati nella Circolare n. 24/2022 con la quale l’ente previdenziale adegua, come ogni anno, gli importi che i lavoratori cessati dal servizio devono versare per incrementare l’anzianità contributiva ai fini pensionistici. Quest’anno le cifre tornano a crescere perché nel 2021 l’inflazione è aumentata dell’1,9% e anche il costo della copertura pensionistica va rivisto al rialzo. Come tutte le contribuzioni della previdenza obbligatoria. Pertanto nel 2022 per coprire un anno di contribuzione volontaria occorrerà una spesa minima di 3.606,17€ contro i 3.538,91€ dello scorso anno”. Visto l’andamento dell’inflazione c’è da immaginare che l’importo crescerà ulteriormente l’anno prossimo.

RIFORMA PENSIONI, LE PAROLE DI GANGA

Ignazio Ganga esprime sconcerto per “la proposta del presidente dell’Inps sul salario minimo a suo modo di vedere utile a riequilibrare le pensioni dei lavoratori con percorsi professionali deboli e frammentati”. Il Segretario confederale della Cisl evidenzia che la questione delle pensioni basse è ben nota al suo sindacato “e infatti nella piattaforma unitaria sulla previdenza la proposta della introduzione di una pensione contributiva di garanzia modulata sui contributi versati e che tenga anche in considerazione i periodi di disoccupazione involontaria non indennizzati, i periodi di formazione e il lavoro di cura, è stata ampiamente illustrata al Ministero del lavoro e attendiamo risposte”. Resta da capire quando queste arriveranno.

LA PROPOSTA SUI CONTRATTI A TERMINE

Ganga spiega anche che “per costruire una pensione di garanzia utile a conseguire l’obiettivo di un trattamento dignitoso alla fine del percorso lavorativo servono scelte coerenti in materia previdenziale e soprattutto a garanzia dei giovani. Per questo la Cisl propone che i contratti a tempo determinato dovrebbero essere fatti pagare di più alle imprese destinando una parte del costo  anche alla previdenza oltre che agli ammortizzatosi sociali. Allo stesso modo bisognerebbe parlare maggiormente degli istituti fondamentali che si ottengono con la contrattazione collettiva e del welfare contrattuale rilanciando seriamente la previdenza complementare nella consapevolezza che le pensioni del futuro dovranno poter contare sull’apporto del trattamento integrativo”.

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