AUMENTANO I RISPARMI DI QUOTA 100

Si è parlato molto negli ultimi giorni delle misure di riforma pensioni contenute negli emendamenti alla manovra che sono stati bocciati in commissione Lavoro del Senato. Il Governo ha poi presentato un maxiemendamento alla Legge di bilancio su cui ha posto la fiducia. Come spiega Rainews, di fatto l’esecutivo aumenta i risparmi previsti da Quota 100, stimando quindi un numero di domande ulteriormente inferiore a quanto già precedentemente paventato. “Per il 2020 il maxiemendamento alla manovra prevede altri 300 milioni di risparmi, che si sommano agli 1,7 miliardi già messi in conto dal Def. Per il 2021 gli ulteriori risparmi salgono a 900 milioni (ne erano già stati stimati altri 400), mentre per il 2022 la previsione è di 500 milioni. In totale si tratta di 3,8 miliardi di minori spese per quota 100 in tre anni”. Risorse che prenderanno quindi un’altra direzione, probabilmente per evitare aumenti di imposte, fare in modo che entrino in vigore più tardi o semplicemente per ridurre il deficit, ma che si sarebbero potute usare per altri interventi di carattere previdenziale.



IL FLASH MOB PRO GIORNALISTI

Domani i sindacati manifesteranno a Roma, in particolare per protestare contro le misure di riforma pensioni varate nella manovra. La Segretaria generale della Uil Molise, Tecla Boccardo, come riporta quotidianomolise.com, spiega che i pensionati “rivendicano un’effettiva rivalutazione delle loro pensioni, una legge sulla non autosufficienza, una sanità più giusta e attenta alle necessità degli anziani, un fisco più equo”. Anche i giornalisti sono pronti a protestare per quanto sta accadendo riguardo l’Inpgi. Carlo Verna, Presidente dell’Ordine, secondo quanto riporta primapress.it, proporrà “un flash mob durante la riunione del Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Giornalisti”, in programma mercoledì, “per sostenere le iniziative di categoria a difesa dell’Inpgi e a tutela delle pensioni dei giornalisti. I contributi dell’istituto sono stati regolarmente pagati seguendo le regole dell’assicurazione generale obbligatoria. Una risposta a quel che i vertici dell’istituto hanno evidenziato diverse volte va data al più presto. L’Inpgi è l’unica cassa privatizzata a pagare interamente il costo della crisi. La sostenibilità va garantita, occorre coerenza d’intenti da parte del Governo”.



LE PAROLE DI PEDRETTI

In questo mese di dicembre i sindacati sono impegnati in mobilitazioni sia a livello nazionale che locale, anche per ricordare le proprie istanze in tema di riforma pensioni. “Stiamo presidiando il Parlamento, praticamente, giorno per giorno per verificare se risponderanno o meno agli obiettivi che ci siamo posti”, sono le parole di Ivan Pedretti riportate dal sito di Rassegna sindacale. ”Le nostre richieste sono responsabili e non così onerose. Arrivano da una parte della società che ha fatto crescere il paese facendolo diventare grande. E vorremmo evitare che adesso scivolasse indietro”, aggiunge il Segretario generale dello Spi-Cgil. Mercoledì mattina a Trapani si terrà una manifestazione dei sindacati. Come riporta blogsicilia.it, i rappresentanti locali di Spi-Cgil, Fnp-Cisl e Uilp-Uil chiedono al Governo di ascoltare “le nostre richieste per l’approvazione di una legge sulla non autosufficienza, la piena rivalutazione delle pensioni, e l’incremento dei beneficiari della quattordicesima. Fondamentale anche la riduzione delle tasse con il ripristino della proporzionalità della tassazione per tutti”.



LE TRE RICHIESTE SINDACALI

Giovedì i sindacati dei pensionati scenderanno in piazza a Genova, accompagnati anche da confederazioni e categorie, come spiega Pietro Mattioni, segretario Fnp-Cisl a genova24.it. Rivalutazione piena degli assegni e ampliamento della platea dei beneficiari della quattordicesima sono le richieste più legate ai temi di riforma pensioni, ma, come spiega Roberto Gambetti, Segretario della Uil Pensionati Genova, un tema importante è anche quello della non autosufficienza. “Stiamo raccogliendo firme da presentare in Parlamento, anche perché siamo uno dei pochi paesi a europei a non avere una legge adeguata. Ci sono alcuni punti prioritari, come la presa in carico e i percorsi di cura. Una legge necessaria per dare una risposta alle persone non autosufficienti e alle loro famiglie”. Antonio Perziano, Segretario dello Spi-Cgil, ricorda che “le pensioni medio basse, quelle sopra i 1.500 lordi”, “a causa del blocco della perequazione,hanno perso cifre consistenti come potere di acquisto, che vanno dai 6 mila ai 25 mila euro”.

L’ATTENZIONE PER LE PENSIONI DEI GIOVANI

I sindacati si sono mobilitati anche per evidenziare i limiti delle misure di riforma pensioni varate dal Governo. Pieralberto Colombo, dalla Cgil di Rovigo, Samuel Scavazzin, della Cisl Padova Rovigo e Riccardo Dal Lago, della Uil di Padova e Rovigo, in una conferenza stampa hanno indicato le priorità di questa mobilitazione. Come riporta rovigoindiretta.it, i sindacalisti hanno ricordato che “tra i temi che saranno affrontati a livello nazionale c’è la riforma delle pensioni, il superamento della legge Fornero e una legge sulla non autosufficienza. A questo proposito non possiamo dimenticare che la provincia di Rovigo è quella con il tasso di vecchiaia più elevato del Veneto, e che se non si tenta di invertire questa tendenza le conseguenze potrebbero essere drammatiche per le future generazioni. È necessaria una maggiore attenzione alle pensioni dei giovani, costretti sempre più spesso a lavori precari o saltuari. Quindi, accanto all’impegno per creare lavoro stabile e continuativo, che non crei buchi previdenziali, vorremmo una riforma delle pensioni che guardi anche alle future generazioni, con la proposta di una pensione di garanzia per i giovani, che scongiuri l’esplosione di una bomba sociale tra 25 o 30 anni”.

NUOVA MOBILITAZIONE DEI SINDACATI

I sindacati si preparano a una nuova giornata di mobilitazioni, questa volta con rivendicazioni legate al tema della riforma pensioni. Come spiega valledaostaglocal.it, infatti, domani Spi-Cgil, Fnp-Cisl e Uilp-Uil terranno un sit-in dalle 9:00 alle 13:00 davanti a Palazzo Regionale ad Aosta per sollecitare il Governo a farsi carico delle rivendicazioni dei pensionati. Nello specifico i sindacati dei pensionati chiedono “il ripristino di un sistema di rivalutazione equo che tuteli il potere d’acquisto delle pensioni; la ricostruzione del montante come base di calcolo per chi ha subìto il blocco negli anni precedenti; l’allargamento della platea dei beneficiari della quattordicesima; la separazione della previdenza dall’assistenza”. Intanto, come spiega secolo-trentino.com, il Governatore del Trentino, Maurizio Fugatti, si trova sotto accusa per la scelta di promuovere misure in favore della natalità, un tema legato anche alla futura sostenibilità del sistema pensionistico. Come aveva ricordati la Presidente del Senato Casellati, infatti, “senza più figli, sono a rischio conti pubblici e pensioni”.

RIFORMA PENSIONI, LE PAROLE DI GANGA

Ignazio Ganga non ha dubbi: occorre un intervento di riforma pensioni per “rendere più equo il sistema previdenziale italiano e bisogna fare presto. È necessario superare il meccanismo automatico che collega alla variazione dell’aspettativa di vita i requisiti pensionistici in modo indiscriminato”. Il Segretario confederale della Cisl ricorda che “la richiesta del sindacato confederale di riattivare la Commissione di studio sulle attività gravose e usuranti, inserita nella Legge di bilancio in corso di approvazione va in questa direzione ed auspichiamo che questa volta sia davvero possibile un approfondimento adeguato”. Secondo Ganga, “anche la previdenza delle donne deve essere oggetto di maggiore attenzione da parte del legislatore e deve essere rafforzata, anche riconoscendo periodi di copertura contributiva per i lavori di cura e anticipo in presenza di figli”.

LA MOBILITAZIONE DEI SIDNACATI

Ricordiamo che Furlan ha ribadito la richiesta di riconoscere alle donne un anno di contributi per ogni figlio avuto. Il sindacalista inoltre evidenzia la necessità di “aprire con il Governo un confronto sulla pensione contributiva di garanzia che risponda a chi sconta una pensione non adeguata a fronte di carriera lavorativa frammentata e discontinua”. Un tema di cui si parla in effetti da molto tempo senza che si arrivi a un vero e concreto provvedimento. Ganga spiega poi che questi temi, insieme ad altri, saranno oggetto delle tre manifestazioni sindacali che si terranno a Roma in Piazza Santi Apostoli. Le pensioni saranno in particolare al centro della mobilitazione di domani, martedì 17 dicembre.