LA STIMA BANKITALIA SU QUOTA 100
Dalla Banca d’Italia arriva una nuova bordata a Quota 100, in particolare sugli effetti di questa norma di riforma pensioni sul mercato del lavoro. Nel bollettino economico diffuso oggi da palazzo Koch si legge infatti che “l’occupazione crescerebbe a tassi moderati, poco più di mezzo punto percentuale all’anno nel periodo 2020-22. Nostre valutazioni, in linea con le regolarità empiriche, indicano che le maggiori fuoriuscite dal mercato del lavoro connesse con le nuove forme di pensionamento anticipato (quota 100) verrebbero solo parzialmente compensate da assunzioni: l’impatto di queste misure sull’occupazione complessiva sarebbe nell’ordine di -0,4 punti percentuali. Il tasso di disoccupazione si ridurrebbe gradualmente, raggiungendo il 9,4 per cento alla fine del triennio previsivo”. Il bollettino contiene anche un passaggio sugli effetti del Reddito di cittadinanza sui consumi. “Secondo le nostre valutazioni il Reddito di cittadinanza innalzerebbe la spesa delle famiglie per un ammontare cumulato di circa 0,3 punti percentuali tra la seconda metà del 2019 e il 2020”.
CONTE: TAGLIO IRPEF ANCHE AI PENSIONATI
I sindacati hanno incontrato il Governo oggi per discutere di riforma fiscale. Secondo quanto riporta Adnkronos, Giuseppe Conte avrebbe detto ai rappresentanti di Cgil, Cisl e Uil che “in prospettiva contiamo di coinvolgere anche i pensionati nella riduzione dell’Irpef. Confidiamo di continuare questo dialogo con il sindacato. Nei prossimi giorni ci sarà un proseguimento dei tavoli su pensioni, investimenti e mezzogiorno”. Nunzia Catalfo, anch’ella presente all’incontro, secondo quanto riporta Askanews ha spiegato che “insieme ai sindacati abbiamo avviato un percorso importante, disegnando i contorni di un intervento che porterà più soldi nella busta paga di 16 milioni di lavorato. La ministra del Lavoro ha anche ricordato che i”l 27 al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali continueremo il confronto con i sindacati per realizzare una riforma delle pensioni improntata su una maggiore equità e flessibilità”. In vista dell’incontro, i rappresentanti dei sindacati hanno già ribadito le loro richieste in materia di riforma pensioni.
RIFORMA PENSIONI, LE PAROLE DI GHISELLI
Roberto Ghiselli si augura che nell’incontro del 27 gennaio tra Governo e sindacati sulla riforma pensioni “si possa passare dalle affermazioni generiche alle proposte di merito, avendo chiaro che l’intento comune dovrebbe essere quello di arrivare ad una riforma strutturale della Legge Fornero”. Intervistato da pensionipertutti.it, il Segretario confederale della Cgil sottolinea l’importanza di introdurre una “flessibilità in uscita, cioè la possibilità di andare in pensione sulla base di una scelta volontaria del lavoratore, da una certa età in poi, per noi da 62 anni o con 41 anni di contributi, con dei vantaggi per chi ha fatto lavori più pesanti o gravosi e per chi ha fatto lavori di cura o per chi è disoccupato o invalido”. Per il sindacalista è poi importante “il rilancio della previdenza complementare, magari togliendo dalla discussione l’idea di istituire un nuovo fondo presso l’Inps concorrenziale ai Fondi esistenti”, senza dimenticare un intervento riguardante “la rivalutazione delle pensioni in essere”.