RIFORMA PENSIONI, LA RICHIESTA DI GHISELLI

Negli ultimi giorni si è parlato della possibilità che con il Decreto sostegni bis venga estesa la platea delle imprese che possono utilizzare il contratto di espansione coinvolgendo tutte quelle sopra i 100 dipendenti. Un’ipotesi che sembra prendere più corpo e che spinge Roberto Ghiselli a chiedere una modifica a questa misura considerata ormai tra quelle di riforma pensioni. Come riporta l’Ansa, infatti, per il Segretario confederale della Cgil, “se non si modificano i criteri di accesso” del contratto di espansione “si rischia il flop. Per le aziende pagare l’importo della pensione maturata per cinque anni recuperando l’importo della Naspi per due anni è troppo costoso. Ma se l’accordo è solo per due non conviene al lavoratore che preferirà andare in Naspi perché almeno avrà i contributi”.



LE PAROLE DI LANDINI

Intanto il Segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, intervistato dal Corriere della Sera replica alla domanda di Elsa Fornero chi si era chiesta chi pagherà la flessibilità a 62 anni chiesta dai sindacati. “Domanda mal posta, in un Paese con 110 miliardi di evasione. Cos’hanno pagato quelli che nel 2012 videro la pensione allontanarsi di 7 anni per una riforma votata da tutti? Va ridefinito il sistema per dare certezze sui prossimi 15 anni ai giovani, alle donne, a chi svolge i lavori più gravosi. È giusto introdurre l’idea che a 62 anni uno possa decidere di uscire, sapendo che l’aspettativa di vita oggi è diversa a seconda del tuo lavoro”, spiega Landini. Vedremo se le richieste della Cgil troveranno un riscontro da parte del Governo.

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