RIFORMA PENSIONI, LE PAROLE DI GHISELLI
Roberto Ghiselli è tornato a parlare della necessità di prevedere specifiche norme di riforma pensioni dopo che l’emergenza determinata dal coronavirus “ha messo in rilievo diverse fragilità, da tutelare con la massima attenzione”. “L’idea che stiamo approfondendo, in Cgil e unitariamente, è quella di usare anche la leva previdenziale per concorrere alla tutela di queste fragilità, con misure ad hoc che valgano per questo e per il prossimo anno”. Intervistato da collettiva.it, il Segretario confederale della Cgil spiega che “in particolare, in stretto rapporto con le caratteristiche delle fragilità evidenziate, immaginiamo un anticipo di pensione rispetto all’attuale limite di 67 anni della pensione di vecchiaia, una estensione delle platee a cui si rivolge l’Ape sociale e la norma sui Precoci, agendo su tutte e 4 le casistiche attualmente previste, che sono fortemente connesse agli effetti del Covid 19: i disoccupati, gli invalidi, i care giver e i lavori gravosi”.
L’ATTENZIONE A GIOVANI, DONNE, ESODATI E PRECOCI
Ghiselli aggiunge che si sta anche pensando a “un nuovo strumento che possa garantire, anche attraverso un contributo diretto dell’impresa, la transizione tra il lavoro e la pensione a fronte di processi aziendali di crisi o di ristrutturazione, di fatto rendendo accessibili a tutti i lavoratori strumenti come l’Isopensione o i contratti di espansione, attualmente utilizzati solo dalle aziende più grandi e con grandi disponibilità finanziarie”. Per il sindacalista, in generale, la rivisitazione della riforma pensioni deve essere basata “sulla flessibilità in uscita e sull’attenzione a giovani, donne, gravosi, precoci”, oltre che esodati rimasti esclusi dalle otto salvaguardie.