RIFORMA PENSIONI, LE PAROLE DI GHISELLI

Come spiega l’edizione locale di Repubblica, a Parma si è tenuto un convegno organizzato dalla Cgil dal titolo “(Dis)uguaglianze di genere nel sistema previdenziale”, nel corso del quale è stato rimarcato come in Italia “la differenza di genere nel sistema pensionistico italiano è del 16%. Il 52% delle donne sono beneficiarie di pensioni ma sulla spesa complessiva pesano solo il 44,2%. Un uomo percepisce mediamente il 35% in più rispetto a una donna e il 16% di queste invece è in povertà assoluta”. Numeri che richiedono un intervento di riforma pensioni. Non a caso Roberto Ghiselli, presente all’incontro, ha evidenziato che “le donne sono fortemente penalizzate dall’attuale sistema normativo e si troveranno condannate ad andare in pensione oltre i 70 anni e con oltre 45 anni di contributi. Per questo noi chiediamo che vengano riconosciuti tutti quei lavori oggi non retribuiti che rientrano nella sfera di ‘cura’”.



L’INCONTRO DEL 13 MARZO

Il Segretario confederale della Cgil ha spiegato che “la nostra proposta è stata presenta al Governo ed è previsto per il prossimo 13 marzo un incontro su questo tema della parità di genere”. Il sindacalista ha ricordato che le donne hanno mediamente un’anzianità contributiva di 25 anni “perché costrette a conciliare il lavoro con il loro lavoro di cura per figli o famigliari. In più hanno dei trattamenti pensionistici molto inferiori agli uomini. Dobbiamo valorizzare meglio il lavoro femminile. Fare regole uguali tra situazioni di partenza molto diverse non fa altro che creare disuguaglianza”.

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