TRIDICO DIFENDE QUOTA 100

Si sta parlando non poco in questi giorni degli effetti delle misure di riforma pensioni approvate negli ultimi anni sul sistema sanitario. Anche per via della decisione di consentire agli ospedali, come stabilito dal decreto cura Italia, di trattenere in servizio il personale che sarebbe dovuto andare in quiescenza, almeno fino al termine dell’emergenza determinata dal coronavirus. A Pasquale Tridico, intervistato da Repubblica, è stato chiesto: “Quota 100 ha contribuito a svuotare gli ospedali. A posteriori, quella misura è stata un errore?”. Il Presidente dell’Inps ha risposto: “Gli ospedali sono stati svuotati da anni di blocchi al turnover e austerità. I medici andati in pensione con quota 100 sono molto pochi”. Tridico ha anche detto di ritenere il decreto cura Italia “un bazooka necessario. Ma, se posso aggiungere una riflessione da economista, avrei preferito un reddito di cittadinanza allargato a tutti, senza le condizionalità di quello esistente. Una sorta di basic income, un reddito di base. Invece si sono usati gli strumenti esistenti, poco adatti a una crisi come l’attuale che speriamo duri poco”.



PENSIONI IN ANTICIPO AD APRILE

Ospite in collegamento con la trasmissione Fuori dal coro, in onda su Rete 4, Stefano Buffagni ha confermato quando dichiarato da Nunzia Calalfo, sua collega di partito, a proposito del pagamento anticipo della pensione di aprile. Come riporta Adnkronos, l’esponente del Movimento 5 Stelle ha detto: “Siamo al lavoro per far sì che Poste possa erogare a chi preleva col bancomat con giorni in anticipo la pensione per evitare che ci sia l’assembramento dei pensionati. L’idea è quella di prelevare per il 26. Mi sembra una bella cosa per i pensionati”. Tra l’altro alcuni di loro, come ricordato, per effetto delle misure di riforma pensioni contenute nella Legge di bilancio, avranno un assegno di poco più alto per l’effettiva applicazione della rivalutazione piena e dei relativi arretrati. Dunque il pagamento alle Poste sarà anticipato come detto dalla ministra del Lavoro, ma sembra che ciò avverrà solo per chi preleverà dagli sportelli Postamat. In questo modo si riusciranno a evitare assembramenti all’interno degli uffici postali.



LE PAROLE DI COMODO (INARCASSA)

In tema di riforma pensioni val la pena segnalare le parole di Egidio Comodo, Presidente della Fondazione Inarcassa, a proposito del decreto cura Italia. “Nell’attesa di leggere il testo definitivo approvato dal Consiglio dei Ministri, abbiamo il dovere, sulla base delle bozze circolate e dalle agenzie di stampa che si susseguono in queste ore, di far presente all’Esecutivo che le misure adottate nei confronti dei liberi professionisti iscritti alle casse di previdenza private risultano assolutamente insufficienti”. “L’istituzione del fondo da 300 milioni per coprire anche i professionisti iscritti agli ordini è insufficiente, occorrono nuove e decise misure straordinarie di sostegno al reddito anche per gli architetti e ingegneri liberi professionisti. Non chiediamo elemosina di Stato, vogliamo solo che si mettano in campo le misure necessarie per coprire i mancati introiti a causa dell’emergenza sanitaria”, aggiunge Comodo, evidenziando quindi quello che potrebbe essere un problema per i conti della cassa da lui presieduta.



UFFICI POSTALI E PAGAMENTO PENSIONI

I sindacati Slp-Cisl, Uilposte-Uil e Sl-Cgil della Basilicata spiegano di aver cercato di contribuire a ridurre al minimo il rischio di contagio da coronavirus per i dipendenti e i clienti di Poste Italiane. In una nota riportata da lecronachelucane.it, le organizzazioni sindacali evidenziano che dato che il decreto cura Italia “sospende i versamenti fiscali, previdenziali e contributivi nonché i termini per i procedimenti giudiziari e che non vi sono pagamenti di pensioni pensioni fino al prossimo mese, riteniamo necessario un drastico intervento delle forze di polizia teso a verificare il rispetto di tutte le ordinanze circa il motivo di spostamento e stazionamento in prossimità degli uffici postali dell’utenza fino al momento in cui l’attuale emergenza sanitaria sarà superata”. Il Sindaco di Labico, comune della provincia romana, ha invece fatto sapere, come riporta montiprenestini.info, che si adopererà perché il locale ufficio postale riapra in tempo per il pagamento delle pensioni di aprile.

RIFORMA PENSIONI, LE PAROLE DI GHISELLI

Roberto Ghiselli non nasconde che la situazione determinata dall’emergenza coronavirus ha impedito il proseguimento del confronto fra Governo e sindacati sulla riforma pensioni, tanto che “il previsto incontro del 13 marzo è saltato. Per noi questo non vuol dire che l’argomento vada chiuso nel cassetto”. Il Segretario confederale della Cgil, intervistato da pensionipertutti.it, spiega che “pur comprendendo che questa crisi sanitaria avrà pesanti ricadute sulla produzione e sulle finanze pubbliche, pensiamo comunque che vada data una risposta ad alcune importanti urgenze e che vada sin d’ora prevista una riforma del sistema che parte dopo il 2021 sulla base delle proposte contenute nella Piattaforma sindacale, e che il DPF 2021 dovrà comunque contenere il tema pensionistico”.

I SUGGERIMENTI NON ACCOLTI SUL DL CURA ITALIA

Un’indicazione importante, dunque, circa la volontà che nella prossima Legge di bilancio ci siano comunque delle misure di carattere previdenziale. Possibilmente non restrittive rispetto all’attuale situazione, in attesa del 2022. Quanto al decreto cura Italia, il sindacalista spiega che, sul fronte delle pensioni ci sono “degli aspetti da noi proposti che non sono stati accolti”. “Avevamo ad esempio suggerito la possibilità di presentare la domanda di pensione successivamente ma con decorrenza retroattiva al momento della maturazione del diritto. Quindi ad esempio chi matura la pensione dal 1 aprile dovrà necessariamente fare la domanda entro la fine del mese se vuole evitare di perderebbe quella mensilità”, evidenzia Ghiselli.