RIFORMA PENSIONI, LE PAROLE DI GHISELLI
Tra le misure di riforma pensioni inserite nella Legge di bilancio è stata prevista anche la proroga e il potenziamento del contratto di espansione, che potrà essere usato, l’anno prossimo, anche dalle aziende sopra i 250 dipendenti. Come spiega Repubblica, le imprese interessate impiegano 3,3 milioni di lavoratori, il 21% del totale, e lo strumento, per stessa ammissione di Roberto Ghiselli, Segretario confederale della Cgil, è “forte per chi esce, per chi entra e chi resta: i più anziani sono accompagnati alla pensione, alcuni giovani potranno essere assunti e gli altri non perdere il posto quando il divieto di licenziare finirà”. Dunque il contratto di espansione dovrebbe aiutare a contenere la perdita di posti di lavoro prevedibile per la prossima primavera.
IL FUNZIONAMENTO DEL CONTRATTO DI ESPANSIONE
Concretamente l’azienda che sviluppa un piano di riorganizzazione o di potenziamento tecnologico con aggiornamento delle competenze dei lavoratori, d’accordo con i sindacati, attraverso un contratto firmato al ministero del Lavoro, “può tagliare fino al 30% delle ore lavorate – coperte dalla solidarietà e prevedere nuove assunzioni. Oppure usufruire dello scivolo e anticipare la pensione ai lavoratori – con il loro consenso scritto – che si trovano a massimo cinque anni dal traguardo, erogando loro un’indennità mensile pari alla pensione (calcolata da Inps) che avrebbero al momento dell’uscita concordata con l’azienda”. Per questa misura sono stati stanziati “88 milioni per il 2021, 100 milioni per il 2022, poi 33 milioni per il 2023 e 3,7 milioni per il 2024”.