RIFORMA PENSIONI, L’ATTESA PER IL MILLEPROROGHE

Tommaso Nannicini non ha intenzione di arrendersi dopo che i suoi emendamenti alla manovra in tema di riforma pensioni sono stati bocciati. Il Senatore del Partito democratico ha infatti intenzione di riprovarci con il decreto milleproroghe. In particolare l’ex sottosegretario alla Presidenza del consiglio voleva un intervento a favore dei 6.000 esodati ancora esclusi dalle otto salvaguardie che sono state varate dopo la Legge Fornero. “Chiedevo la maturazione dei requisiti alla stessa data per tutte le categorie. Allora venne fatta una differenziazione per categorie per mancanza di risorse”, sono le parole di Nannicini riportate dal Sole 24 Ore. Dal suo punto di vista si trattava dunque di mettere in atto “un’opera di equità rispetto alle categorie coinvolte”. Tra l’altro “la relazione tecnica dell’Inps dava un costo intorno ai 100 milioni il primo anno e poi a scendere”.



LE PAROLE DI NANNICINI

La misura era quindi “sostenibile”. Ma Nannicini si è visto bocciare anche un altro emendamento “che poteva interessare alcune categorie coinvolte in difficoltà: allargare l’Ape sociale a tutti i disoccupati, togliendo il requisito di aver avuto la Naspi e non averla percepita per tre mesi. Questo era un tentativo per andare incontro a categorie deboli, perché molte domande di Ape sociale vengono respinte per mancanza di requisiti, anche se uno è disoccupato. Costava intorno ai 20 milioni”. Nannicini presenterà anche un altro emendamento al milleproroghe, “che riguarda una platea più limitata, che, solo per gli esodati, agevoli il riscatto dei periodi contributivi, in modo che possano rientrare in alcuni degli istituti esistenti”.

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