DUBBI GOVERNO SULLA RIFORMA PENSIONI
Dalla Catalfo a Fraccaro passando per il capogruppo D’Uva: il Movimento 5 Stelle al momento resta su posizioni assai distanti dal Partito Democratico, con la riforma pensioni di Quota 100 che – a differenza dai dem – dovrebbe rimanere intoccabile nella sua struttura di base. Il compromesso per “spegnerla” nel 2020 non sembra al momento avanzare troppo, specie dopo quanto spiegato dalla Ministra del Lavoro Catalfo al Senato (dove intanto il voto di fiducia è passato e dunque il Governo Conte-bis prende ufficialmente l’avvio, ndr). I risparmi evidenziati da Tridico, Presidente Inps (circa 4 miliardi) per i grillini sarebbero già abbastanza per far capire come non si debba intervenire ulteriormente per modificare la riforma pensionistica partorita assieme a Salvini. In settimana si riuniranno i vertici del Mef e del Ministero del Lavoro con in testa l’indicazione che Gualtieri darà al M5s: la Quota 100, se rimane, andrà “rivisitata”. Al momento però la distanza tra i giallorossi è tutt’altro che minima..
MINISTRO CATALFO:”QUOTA 100 RIMANE”
Riforma pensioni che resta uno dei nodi di maggiore interesse dal punto di vista politico, ma anche per milioni di italiani, dopo il passaggio di testimone – alquanto traumatico – dal Governo Conte I al Governo Conte II. Se uno dei timori maggiori rappresentati dalla Lega di Matteo Salvini era che il nuovo esecutivo cancellasse Quota 100, almeno in questa fase sembra essere tutt’altro l’indirizzo che il ministro del Lavoro, Nunzia Catalfo, sembra intenzionata a perseguire. Come riportato da “Tgcom24″, a margine dei lavori in Senato, dov’è in corso il dibattito sulla fiducia al premier Conte, interrogata sulle ipotesi di revisione o chiusura anticipata della misura introdotta con la scorsa Manovra, il neo-ministro ha garantito:”Quota 100 rimane. Poi se ci saranno dei miglioramenti da fare, per quota 100 o per il reddito di cittadinanza, li faremo. Ma le due misure restano”. (agg. di Dario D’Angelo)
GOVERNO TAGLIA QUOTA 100 NEL 2020
Il Sole 24 ore si dice sicuro che il restyling della riforma pensioni di Quota 100 significherà, nei fatti, la cancellazione con un anno di anticipo della norma approvata nel Decretone da Lega e M5s. I primi incontri tecnici al Mef cominceranno in settimana anche perché le tempistiche per inserire il tema pensioni nel Def, da consegnare antro il 27 settembre, sono molto strette. Cresce la sensazione che proprio per arrivare ad un maggiore risparmio in vista delle due prossime chiusure di bilancio (2020-2021) la riforma pensioni gialloverde possa essere rivisitata e cambiata profondamente, sostituendola magari con quell’Ape Social di cui vi parliamo qui sotto. Ancora il Sole 24: «nel Pd c’è chi, invece, non esclude la reintroduzione dell’adeguamento automatico all’aspettativa di vita sui pensionamenti anticipati». In questo senso, vi è l’ipotesi ancora non scartata di alzare uno dei due requisiti della Quota 100, o l’età di pensionamento o quella dei contributi: per questo si è sentito già parlare di possibile Quota 102 tra le possibili ipotesi.
APE SOCIAL AL POSTO DI QUOTA 100
L’accordo di massima è stato trovato nella bozza di programma per il nuovo Governo e ora Pd-M5s dovranno mettere nero su bianco la loro proposta di riforma pensioni da inserire nelle prossime Leggi di Bilancio: non c’è ovviamente nulla da ufficiale ma l’intenzione è quella, secondo i retroscena della Repubblica, di non rinnovare la Quota 100 dopo la sua scadenza (2021) e di poterla sostituire con un provvedimento che richiama da vicino l’Ape Social dei Governi Renzi e Gentiloni. Quel «Quota 100 non si tocca» rilanciato da Fraccaro (M5s) il giorno dopo il giuramento dei Ministri sarebbe dunque mantenuto ma con un compromesso che porti poi al cambio registro con una riforma pensionistica più orientata sulla “tradizione” dem. Il costo salatissimo per la finanza pubblica di Quota 100 (21 miliardi in tre anni, dal 2019 al 2021) starebbe facendo propendere ad un rafforzamento dell’Ape Social per aver nel contempo una misura a lungo raggio e un risparmio per le casse dello Stato.
TRIDICO, I RISPARMI DELLA RIFORMA PENSIONI
Nel suo intervento di ieri alla Camera il Presidente del Consiglio non ha mai fatto cenno al tema pensioni e men che meno al futuro della riforma di Quota 100: fuori dal palazzo invece Salvini ha subito provocato il Governo avanzando quel «se cambiano Quota 100 li chiudiamo nel Palazzo giorno e notte..». L’impressione è che l’accordo tra Pd e M5s – che non sono concordi sul tema pensioni – si avrà con un mezzo sacrificio di entrambi per poter poi cambiare la rotta pensionistica dal prossimo anno. Nel frattempo intervento ad un evento ad Ancona sul Reddito di Cittadinanza, ha parlato del provvedimento di Quota 100 anche il n.1 dell’Inps Pasquale Tridico: «Soddisfatti di Quota 100? Sì, se vuol dire ad esempio che non è esplosiva per conti pubblici: abbiamo avuto circa 170mila domande di quota 100 per pensionamento anticipato e questo vuol dire circa la metà rispetto a quanto previsto in sede di relazione tecnica, circa 290mila. Lo stesso avverrà probabilmente anche per il prossimo anno: c’è un ‘tiraggio’ inferiore rispetto agli otto miliardi in previsione, se ne risparmieranno probabilmente quattro».