I DIBATTITI SUL RITIRO DELLE PENSIONI

In un articolo su L’Avanti, Stefano Buso evidenzia che “nell’arco di poche settimane, la malattia ci ha riportato indietro nel tempo, sbattendoci in faccia immagini ed eventi da tempo messi sotto naftalina. Per inciso, virus e complicazioni riconducibili non risparmiano nessuno, comunque le categorie più vulnerabili restano i senzatetto, che già ante epidemia vivevano per strada affrontando tribolazioni quotidiane. Oltre a loro, un numero considerevole di anziani che tirano avanti con pensioni a dir poco modeste, poi i lavoratori stagionali e quanti campano alla giornata”. Askanews riporta invece le dichiarazioni di Simona Malpezzi, Senatrice del Partito democratico, che ricorda come “oggi, senza il contributo dell’Europa saremmo in guai ancora più seri. Se la Bce non comprasse a tassi bassissimi i nostri titoli di Stato, saremmo già in default. Non avremmo le risorse per pagare stipendi e pensioni. Sistema sanitario e istruzione. Non avremmo soldi per far funzionare la macchina dello Stato”. Insomma, le cose sarebbero ben peggiori rispetto al quadro attuale.



I DIBATTITI SUL RITIRO DELLE PENSIONI

Nella conferenza stampa prima di Pasqua, Angelo Borrelli, capo della Protezione civile, ha ricordato, come riportato da Askanews, l’esistenza dell’accordo tra Poste Italiane e Carabinieri che consente di far recapitare, dagli uomini in divisa, la pensione in contante per i cittadini con più di 75 anni che non abbiano già delegato un’altra persona al ritiro presso gli uffici postali. Un’iniziativa che ha fatto seguito al pagamento anticipato e scaglionato per cognomi degli assegni di aprile presso gli sportelli. Misura, quest’ultima, che ora viene presa come riferimento da Maurizio Scandurra, giornalista e saggista cattolica, per chiedere, come ha fatto in un colloquio con l’Adnkronos, di poter celebrare le funzioni religiose con lo stesso meccanismo: “Non si potrebbe fare in Chiesa come si fa per ritirare le pensioni negli Uffici Postali? A turno, in ordine alfabetico e a giorni alterni. Non influirebbe in alcun modo sul rischio di contagio. Stanti, di fatto, gli ampi spazi a disposizione nelle chiese per accomodarsi in sicurezza. Basta solo evitare contatti e rispettare le distanze”.



RIFORMA PENSIONI, I DATI SULLA SPESA PENSIONISTICA

Fabrizio Ferrari e Pietro Mistura, in un post pubblicato su Econopoly, blog del sito del Sole 24 Ore, evidenziano che nelle ultime settimane si è parlato molto dei tagli fatti in Italia alla spesa sanitaria. I due economisti ricordano che “la prima voce di spesa pubblica in Italia è rappresentata dalle pensioni (con 276 miliardi su 868 di spesa nel 2019)”. Quindi passano a un confronto con due Paesi “dalla struttura demografica simile alla nostra, come Germania e Giappone”. Si scopre così che “tra il 2000 e il 2015, in Germania e in Giappone la quota di over-65 è aumentata rispettivamente del 4,6 per cento e del 9,2 per cento, mentre la spesa pensionistica in rapporto al Pil è calata dello 0,7 per cento per la Germania, mentre è cresciuta del 2,4 per cento per il Giappone. In Italia, invece, a un incremento della quota di over-65 pari al 3,6 per cento”, “è corrisposto un aumento del trasferimento pensionistico in rapporto al Pil pari al 2,7 per cento”.



LA LOBBY PRIVILEGIATA

Tutto questo perché l’Italia “non solo garantisce trasferimenti pensionistici sproporzionati rispetto al reddito se confrontati con quelli di Germania e Giappone (1,77 volte il rapporto tedesco, 2,5 volte il rapporto giapponese), ma è anche l’unico dei tre paesi che ha considerevolmente incrementato tale rapporto negli anni tra il 2014 ed il 2018, portando l’assegno pensionistico medio dall’80 al 92 per cento del salario medio”. Per gli autori è evidente un conflitto intergenerazionale, che vede una lobby, quella dei pensionati, privilegiata a scapito del resto del Paese”.