QUOTA 93 COME RIFORMA PENSIONI: PER CHI?
Con il 2022 in arrivo una delle ipotesi ancora non scartata dal tavolo sulla riforma pensioni è la cosiddetta Quota 93: si tratta dell’opzione di uscita anticipata dal lavoro per i soli operai edili.
In Manovra è discusso un emendamento a firma Pd-M5s che richiede l’accesso alla pensione con riduzione di 6 anni contributivi: in sostanza, si uscirebbe con 30 anni e non più 36 per i soli lavoratori del settore edile. In questo modo l’uscita avverrebbe con 63 anni di età e per l’appunto 30 anni di anzianità contributiva, la Quota 93: con Quota 102, Ape Social e pensione di garanzia sarebbero le varie modalità per poter uscire dal mondo del lavoro in anticipo, sempre in attesa di una riforma strutturale dell’intera previdenza italiana. Come segnala il focus ”Qui Finanza“, ad oggi per i lavoratori edili sono riconosciuti i soli benefici previdenziali per gli addetti a lavori usuranti, tra cui la possibilità di richiedere l’anticipo pensionistico. (agg. di Niccolò Magnani)
RIFORMA PENSIONI, IL MESSAGGIO INPS
Con un messaggio diffuso alla Vigilia di Natale, l’Inps ha fornito le informazioni relative alla campagna di verifica dell’esistenza in vita dei pensionati residenti all’estero per il 2022 e il 2023. A partire da febbraio, tramite Citibank, verranno inviate le richieste di attestazione per i pensionati residenti nel Continente americano, Asia, Estremo Oriente, Paesi scandinavi, Stati dell’Est Europa e Paesi limitrofi. Da settembre, invece, partiranno quelle per i pensionati residenti in Europa, Africa e Oceania. Nel primo caso dovrà essere fornito riscontro entro il 19 luglio per non vedersi sospeso il pagamento della pensione, mentre nel secondo entro il 18 febbraio del 2023. L’Inps ha deciso di escludere alcuni pensionati da tale processo di verifica.
I PENSIONI ESCLUSI DALLE VERIFICHE
Per esempio, quelli che risiedono in Paesi con cui è previsto lo scambio telematico di informazioni sul decesso dei pensionati. Dunque non saranno tenuti a restituire le attestazioni eventualmente ricevute i pensionati: che sono oggetto di scambi mensili di informazioni con e Istituzioni previdenziali di Polonia, Germania, Svizzera e Beglio, purché titolari anche di prestazioni pensionistiche a carico di tali Istituzioni; che hanno riscosso personalmente agli sportelli Western Union almeno una rata di pensione in prossimità dell’avvio del processo di verifica; i cui pagamenti sono stati già sospesi da Citibank a seguito del mancato completamento delle precedenti campagne di accertamento dell’esistenza in vita o di riaccrediti consecutivi di rate di pensione; che sono oggetto di scambi mensili di informazioni con la CNAV francese.
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