LE SOLLECITAZIONI DELLA CGIL

Sul sito della Flc-Cgil vengono ricordate quali sono le principali novità in tema di riforma delle pensioni dopo l’approvazione della Legge di bilancio, da Quota 102 all’Ape social. Il sindacato inserisce anche alcune sue osservazioni: “Per la Cgil le misure adottate non offrono risposte strutturali alle tante criticità del sistema pensionistico e al bisogno urgente di riforma della legge Fornero. Occorre introdurre maggiore flessibilità in uscita e tutele per le donne, i giovani e coloro che si trovano in particolari condizioni di fragilità. Per questo la previdenza deve tornare ad occupare l’agenda politica del Governo. È urgente avviare concretamente il confronto, con l’obiettivo di una riforma strutturale del sistema pensionistico, sulla base dei contenuti indicati nella piattaforma sindacale unitaria. Come Flc abbiamo sollecitato il Ministero dell’Istruzione a fornire al più presto indicazioni al personale che, alla luce della nuova normativa, intende presentare domanda di pensione”.



RIFORMA TRA INCOGNITE E PUNTI CHIAVE

«Nessuna frattura sulle pensioni con gli altri sindacati», lo ha ribadito ancora questo pomeriggio il leader della Cisl Luigi Sbarra dopo lo “strappo” sul fronte sciopero a fine 2021.

Restano però le incognite sul possibile accordo tra Governo e sigle sindacali, specie per l’incombere di scadenze come PNRR e sopratutto Quirinale che potrebbero agitare e non poco le acque della maggioranza. Al tavolo per la nuova riforma pensioni vi sono oggi pomeriggio (dalle 18.30) il Ministro del Lavoro Andrea Orlando, il Ministro dell’Economia Daniele Franco e i tre segretari sindacali di Cgil (Landini), Cisl (Sbarra) e Uil (Bombardieri). Da ribadire come “punti di partenza” l’obiettivo del Governo di non aumentare la spesa pensioni puntando sul metodo contributivo; di contro, i sindacati spingono per un’uscita anticipata sui 62-63 anni senza troppi tagli sull’assegno mensile. (agg. di Niccolò Magnani)



LE PAROLE DI SBARRA

Luigi Sbarra ritiene che la convocazione odierna dei sindacati da parte del Governo sulla riforma delle pensioni sia “un segnale di attenzione coerente con l’impegno che il presidente del Consiglio ha preso con le organizzazioni sindacali”. Ospite della trasmissione di Isoradio Rai “Il Sorpasso”, il Segretario generale della Cisl ha ricordato che “ci sono quattro tranche da cui partire. La prima è quella di assicurare ai giovani una pensione di garanzia. Bisogna sostenere i giovani che vivono situazioni lavorative precarie, rischiano una vecchiaia caratterizzata da insicurezza. Bisogna guardare poi alle donne che hanno lavori frammentati, migliorando opzione donna e avere sconti contributivi per i figli. Dobbiamo estendere e allargare il perimetro dei lavori usuranti, confermando l’Ape sociale. Serve il riconoscimento di uscire dal mercato del lavoro a partire da 62 anni o con 41 anni di contributi”. “Le pensioni non sono un lusso”, ha aggiunto Sbarra, evidenziando che per Quota 100 sono state spese meno risorse di quelle stanziate, “quindi c’è un tesoretto”.



NUOVO INCONTRO GOVERNO-SINDACATI

Oggi alle 18:30 è in programma un nuovo incontro tra Governo e sindacati sulla riforma delle pensioni. I leader di Cgil, Cisl e Uil si confronteranno quindi con i ministri Orlando e Franco, oltre che con il consulente di palazzo Chigi Leonardi. Come spiega Adnkronos, probabilmente “il primo passo del governo sarà quello di selezionare d’intesa con i sindacati un nuovo elenco dei lavoratori gravosi che potranno accedere all’Ape sociale e dunque andare in pensione a partire da 63 anni e 36 di contributi”, mentre sarà “tutta da aggiornare” la vicenda relativa alla separazione tra previdenza e assistenza dopo il dossier della Commissione tecnica diffuso nei giorni scorsi “che ha giudicato ‘non praticabile’ la distinzione netta delle voci assistenziali da quelle previdenziali”. Il Sole 24 Ore ricorda anche che il quadro politico incerto “non potrebbe non avere ricadute sulla prosecuzione del confronto”, visto che non è da escludere che ci possa essere un cambio di esecutivo dopo l’elezione del nuovo capo dello Stato.

RIFORMA PENSIONI, IL RISCHIO INFLAZIONE

In un articolo pubblicato su aostacronaca.it vengono ricordati gli aumenti delle pensioni in questo 2022 dovuti alla rivalutazione degli assegni e al taglio dell’Irpef. “Non sarà tantissimo ma è meglio di niente”, è il giudizio della Fnp-Cisl della Valle d’Aosta riportato dal quotidiano online, che ricorda che “neanche il taglio delle tasse dovrebbe arricchire i pensionati, i vantaggi per chi incassa un assegno da 1.500 euro non andrà oltre i 100 euro su base annua, troppo poco per compensare il terremoto dell’inflazione che già dallo scorso autunno sta dando le prime potenti scosse. Basti pensare che il caro prezzi registrato a fine 2021 si è attestato sul 3,9% oltre il doppio degli adeguamenti pensionistici. C’è il rischio di vanificare i vantaggi economici ottenuti faticosamente quest’anno”.

LA SOLLECITAZIONE DELL’ANAP SARDEGNA

Per questo bisognerebbe “procedere con misure che diminuiscano il costo della vita ai pensionati, per le fasce di contribuzione più deboli che hanno esigenze particolari e chiedono trattamenti adeguati”. L’associazione dei pensionati artigiani di Confartigianato della Sardegna sembra muoversi sulla stessa linea, dato che, come riporta sardegnaierioggidomani.com, l’Anap regionale ritiene che la manovra sul fronte fiscale sia abbastanza equilibrata, vista la riduzione delle tasse prevista, “a patto che i redditi dei nostri pensionati, che hanno una tassazione tra le più alte in Europa, non subiscano ulteriori discriminazioni fiscali e si tutelino i redditi più bassi aumentando per loro la ‘no tax area’”.

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