LE PAROLE DI SALVINI

In un intervento a Le Castella, in provincia di Crotone alla vigilia di Ferragosto, Matteo Salvini ha detto che l’impegno della Lega è fare in modo che il turismo in Calabria “non si fermi ad agosto, vada avanti a settembre, vada avanti a ottobre”. Come riporta l’Agenzia Vista, il leader del Carroccio ha ricordato che “come Lega abbiamo proposto – non ci hanno ascoltato, a volte capita, lo riproporremo – di fare della Calabria quello che ad esempio fanno alcuni Paesi europei come il Portogallo. In Portogallo i pensionati non pagano un euro di tasse per 5 anni e ci sono migliaia di pensionati italiani che vanno a vivere in Portogallo. Ora noi abbiamo proposto: facciamo lo stesso in Calabria, perché la Calabria è più bella del Portogallo, con tutto il rispetto per il Portogallo. Tu pensa quanti pensionati stranieri potrebbero venire a portare soldi e ricchezza da queste parti. Vedremo di essere ancora più insistenti”. Vedremo in quale modo sarà presentata e dettagliata la proposta leghista.



LA VERITÀ SULLO “SCIVOLO BRUNETTA”

investireoggi.it ricorda che una possibile novità di riforma pensioni di quest’anno è risultata poi non essere vera. Il riferimento è alla possibilità di pensionamento anticipato a 62 anni per i dipendenti pubblici più demotivati o inadatti rispetto alle competenze necessarie con la rivoluzione digitale in arrivo. Una nota del ministero della Pubblica amministrazione ha però chiarito che non è mai esistito uno “scivolo Brunetta” (e dunque “le notizie che fanno riferimento a questa possibilità non rispondono ad alcuna proposta del ministro o del governo”) e che il ministro ha voluto solamente evidenziare la necessità di un ricambio generazionale nella Pubblica amministrazione”. Intanto in un tweet alla vigilia di Ferragosto, il Movimento 5 Stelle ha ricordato che “con il taglio delle pensioni d’oro abbiamo messo fine a quella che era una vera ingiustizia. C’era chi percepiva fino a 90mila euro al mese a spese della collettività, uno schiaffo nei confronti di tutti i cittadini che ogni giorno affrontano mille difficoltà quotidiane”.



CODACONS CONTRO ORDINANZA REGIONE SICILIANA

Il Codacons mette in rilievo alcune problematiche relative all’ordinanza della Regione Siciliana sull’accesso ai pubblici esercizi con il green pass, che possono creare qualche problema anche ai pensionati e ai pensionandi. Come riporta strettoweb.com, infatti, l’associazione ricorda che nell’ordinanza si chiede il certificato verde anche per accedere alle sedi non solo di uffici pubblici, ma anche di “privati preposti all’esercizio di attività amministrative”. “Quali attività amministrative? Compilare la denunzia dei redditi ed inviarla via internet all’Agenzia delle Entrate? Quindi ci vorrebbe il pass per andare dal commercialista. Pagare le tasse e riscuotere mandati dagli enti pubblici? Quindi in banca col pass. Ma anche alle poste. Sicuramente caf e patronati svolgono attività amministrativa (pensioni, invalidità, esenzioni ticket): anche qui col pass”, evidenzia il Presidente del Codacons Sicilia Giovanni Petrone, secondo cui ci sono “troppi dubbi, troppa indeterminatezza, troppa fretta di tirare fuori un provvedimento che francamente sa solo di protagonismo politico”.



RIFORMA PENSIONI, LE PAROLE DI LODOLO D’ORIA

In un articolo pubblicato su orizzontescuola.it, Vittorio Lodolo D’Oria sottolinea i rischi che potrebbero esserci nel mondo della scuola se si creasse una contrapposizione, a seguito dell’obbligo del green pass per i docenti, tra i docenti stessi. Se infatti nascessero due schieramenti (insegnanti favorevoli e contrari al vaccino) “un simile conflitto non porterebbe che a un indebolimento della categoria già provata da mille tensioni e dai ben noti stereotipi sulla classe docente”, facendo “scivolare in secondo piano il riconoscimento ufficiale delle malattie professionali degli insegnanti”. Il tutto avrebbe anche implicazioni in termini di richieste di riforma pensioni della categoria.

I RISCHI DELLA CATEGORIA

“Dal 1992 a oggi si sono succedute quattro riforme professionali che non hanno tenuto conto delle malattie professionali e dell’usura psicofisica. Ci si è ritrovati così a passare da un eccesso (baby-pensioni) a un altro (requisito di 67 anni della Legge Monti-Fornero)”, evidenzia infatti Lodolo D’Oria, secondo cui “si deve disinnescare il rischio che gli insegnanti sciupino tra loro energie che devono invece investire nelle battaglie che contano per la categoria”. E in una lettera pubblicata su tecnicadellascuola.it, Eugenio Tipaldi ricorda che si parla di assegnare i docenti non vaccinati ai lavori di segreteria. Dal suo punto di vista, ciò “significa sottovalutare (e non a caso sottopagare) il ruolo della segreteria scolastica oggi. Una volta erano gli ex provveditorati che facevano tutto. Ma adesso, con l’autonomia scolastica, tutto ricade sulle scuole”, comprese “le pensioni, le ricostruzioni di carriera, i pagamenti dei supplenti, le graduatorie dei docenti ed ATA  e così  via”.

— — — —

Abbiamo bisogno del tuo contributo per continuare a fornirti una informazione di qualità e indipendente.

SOSTIENICI. DONA ORA CLICCANDO QUI