IL FALSO CONTRASTO CON I LAVORATORI

“Difendere e tutelare i diritti delle persone anziane, non significa contrapporci ai lavoratori. Anzi. Maggiore è il lavoro, più viene garantito un Welfare adeguato anche ai bisogni della popolazione, dei pensionati, dei disabili e dei non autosufficienti, fascia, quest’ultima, che ci vede da tempo impegnati a chiedere con forza una Legge Quadro”. È quanto spiega Daniele Tronco, Segretario generale dello Spi-Cgil di Venezia, in un’intervista a ilnuovoterraglio.it. “Lo Spi c’è. Questo è il messaggio di presenza e vicinanza, che continuiamo a rivolgere a tutte le persone anziane in questo difficilissimo momento, per alcuni anche tragico, dovuto al Coronavirus. Una fase di forte emergenza, che mette ulteriormente in difficoltà le persone anziane, tra cui molti svantaggiati da pensioni minime, nonché i disabili e i non autosufficienti. Siamo a dare la nostra piena disponibilità, nel continuare a fornire risposte e servizi, a partire dai territori”, aggiunge Tronco, ricordando come l’attività del sindacato stia proseguendo in questi giorni, anche tramite videoconferenze.



RIFORMA PENSIONI, APPELLO ESODATI A GOVERNO

Nel dibattito sulla riforma delle pensioni si inserisce Gabriella Stojan, rappresentante del gruppo ultimi 6000 esodati. Con un comunicato lancia un appello al governo affinché non si dimentichi di loro, soprattutto in questa emergenza sanitaria. «Non è possibile dimenticare 6.000 persone che da anni, ormai ben 8, chiedono aiuto e supporto al Governo». Stojan riaccende i riflettori su questa categoria di cittadini «che ora versano in condizioni disperate», per di più facenti parte della categoria dei soggetti a rischio con «la pensione, per la quale hanno lavorato una vita, ancora ingiustamente negata». Non manca un attacco al ministro del Lavoro Nunzia Catalfo, che «brilla per la sua assenza nelle intenzioni finora manifestate dagli esponenti governativi qualunque segnale di attenzione alla categoria degli ultimi 6.000 Esodati privata di alcun reddito e della dovuta pensione!». La speranza è che la loro situazione venga risolta col decreto attualmente in preparazione. (agg. di Silvana Palazzo)



L’AFFONDO DI ROSATO SULLA QUOTA 100

Italia Viva è ufficialmente al Governo assieme al M5s eppure non c’è una proposta politica che riesca a tenerli insieme, come dimostra l’ultimo affondo del renzianissimo Ettore Rosato contro la riforma pensioni di Quota 100. Intervistato da Affari Italiani, l’ex Pd non vede con buon occhio le ultime proposte di Beppe Grillo sul Reddito Universale e nemmeno le “antiche” ricette, come appunto la Quota 100: «Un Paese nell’emergenza deve scegliere le sue priorità. Considerato che dovremo chiedere in prestito agli investitori internazionali decine e decine di miliardi per l’emergenza (perché sono debito pubblico sia i 25 miliardi di euro già spesi sia i prossimi, molti di più, che serviranno) se li useremo per gli investimenti e rilanciare l’Italia li avremo ad un tasso ragionevole, se li chiederemo per confermare quota 100 o il reddito di esistenza proposto dal leader del Movimento Cinque Stelle sarà un disastro», affonda il vicepresidente della Camera Ettore Rosato. (agg. di Niccolò Magnani)



RIFORMA PENSIONI, LE PAROLE DI RATANO

Nel decreto interministeriale del 28 marzo relativo alle modalità di attribuzione dell’indennità in favore dei lavoratori autonomi e professionisti iscritti agli enti di diritto privato di previdenza obbligatoria danneggiati dalla situazione epidemiologica da Covid-19, c’è un aspetto importante, che viene ricordato da Luigi Ratano, Presidente del Collegio Geometri di Lecce. “Nella nuova versione decreto, quella appena pubblicata, è stata eliminata la clausola della regolarità contributiva, che escludeva di fatto dalla possibilità di accedere al bonus una tantum di 600 euro (previsto per il mese di marzo) tutti i professionisti che, a causa di una crisi strutturale, non hanno potuto mantenere una regolarità contributiva con la propria Cassa di previdenza, perché evidentemente già versavano in condizioni economiche difficili”, sono le sue parole riportate da lecceprima.it.

IL PROBLEMA DEI PENSIONATI CON ASSEGNI BASSI

Ratano evidenzia però che “restano esclusi dalla possibilità di usufruire dell’indennità i professionisti pensionati che percepiscono meno di 500 euro al mese. Rinnoviamo pertanto l’invito ai politici, che già ci hanno sostenuto in questo periodo, a continuare l’ottimo lavoro fin qui svolto, affinché si possano includere anche coloro i quali percepiscono pensioni minime tra i soggetti destinatari delle misure di sostegno previste dal Governo per il Covid-19. Invitiamo anche i nostri vertici di categoria a farsi portavoce di questa ulteriore richiesta nelle sedi opportune, affinché nessuno possa rimanere indietro in questo grave periodo di emergenza”.