RIFORMA PENSIONI, IL LAVORO GRAVOSO NON IN ELENCO
In un post sulla pagina Facebook del Comitato Opzione donna social, Orietta Armiliato ricorda quelli che sono considerati i lavori gravosi che, in virtù delle misure di riforma pensioni varate con la Legge di bilancio 2018, consentono un accesso anticipato alla quiescenza. L’amministratrice del Cods constata però la mancanza di una categoria importante, quella delle donne che “oltre a svolgere attività lavorative fuori casa, spesso anche di grande responsabilità (un esempio su tutti, le insegnanti), rispetto alle attività sopra elencate riconosciute gravose/usuranti, le donne ne svolgono, parzialmente è ovvio, la gran parte: non sono forse all’occorrenza infermiere, oppure addette alla pulizia o addette all’asilo nido? E potrei andare avanti riuscendo senza fatica a spuntarne altre di quelle attività che non sono state riconosciute dal legislatore, inserite nella lista ed agevolate”. Armiliato ricorda quindi una delle battaglie più importanti del Cods: quella per la valorizzazione del lavoro di cura delle donne ai fini previdenziali.
IL DUBBIO SUL FUTURO DELL’INPGI
I consiglieri di minoranza dell’Inpgi lasciano intendere che in vista per i giornalisti italiani c’è una riforma pensioni lacrime e sangue, anche perché nella conferenza stampa di fine anno Conte “non ha certo teso la mano alla salvaguardia delle pensioni dei giornalisti. Anzi. Ha auspicato un allargamento della platea degli iscritti anche ai comunicatori, intendendo probabilmente solo quelli pubblici, gli unici davvero rimasti sul tavolo del confronto tra Inpgi e Governo, ma che potrebbero arrivare (forse) solo dopo la conclusione delle trattative per il rinnovo del contratto nella Pubblica amministrazione”. Secondo Sos Inpgi per il Futuro e Stampa Libera e indipendente dunque “è ormai improcrastinabile che il Governo prenda atto della fragilità prospettica del progetto di allargamento della platea, così inteso, e che chiarisca, una volta per tutte, le sue reali intenzioni rispetto ad una sopravvivenza di lungo respiro dell’Istituto”. Non resta che vedere cosa accadrà in merito al futuro dell’Inpgi.
PAGAMENTO PENSIONI GENNAIO: LE NOVITÀ
Allarme lanciato e concluso nel giro di poche ore: mentre il Governo inizia a ipotizzare il piano di uscita dalla riforma di Quota 100, il fronte pensioni ha visto in questi ore l’esplodere di polemiche tra diversi pensionati sul presunto mancato pagamento dell’assegno di gennaio al primo giorno bancabile disponibile (ovvero oggi lunedì 4 gennaio 2021). Dopo gli anticipi avvenuti negli ultimi giorni di dicembre, non sono stati pochi ad accusare oggi l’Inps di ritardi e disservizi sui pagamenti presso i conti corrente degli ex lavoratori: un qui pro quo che si ripropone ogni anno dato che, per disposizioni normative stabilite dalla legge n.205 del 27 dicembre 2017, i pagamenti degli assegni pensionistici avvengono nel secondo giorno bancabile per il solo mese di gennaio (dunque domani, martedì 5 gennaio 2021). L’anticipo invece era previsto solo per chi riceve la pensione in Posta, con lo scorso 2 gennaio che si è esaurito il calendario (cognomi S-Z) per chi ha scelto di ricevere in anticipo l’accredito. (agg. di Niccolò Magnani)
RIFORMA PENSIONI, LE PAROLE DI CATALFO
Nunzia Catalfo è stata intervistata da Repubblica e ha tra le altre cose parlato dei progetti di riforma pensioni in questo 2021. Valentina Conte ha infatti chiesto alla ministra del Lavoro: “Lei ha in mano tre riforme cruciali: ammortizzatori sociali, politiche attive per il lavoro, pensioni. Le porterà avanti in parallelo? Qual è il disegno?”. Catalfo ha così risposto: “Nei primi mesi vorrei mettere a punto le prime due. Per le pensioni, a giugno avremo il piano per superare Quota 100 e garantire flessibilità in uscita. Ho già convocato alcuni tavoli sugli ammortizzatori e il lavoro autonomo. Le commissioni sui lavori gravosi e per separare previdenza e assistenza partiranno a breve. Proveremo a inserire i lavoratori fragili al Covid, con patologie importanti, nella platea dell’Ape sociale”. Quest’ultima era una misura che si pensava di poter inserire già nella Legge di bilancio 2021. Catalfo fornisce comunque un’indicazione importante: entro la metà dell’anno si saprà cosa accadrà alla scadenza di Quota 100.
I 12 PUNTI DELLA LEGA PER RILANCIARE L’ITALIA
Nelle ultime settimane Matteo Salvini aveva rilasciato diverse dichiarazioni in tema di riforma pensioni, evidenziando in particolare la volontà della Lega di farne uno dei temi di battaglia con la maggioranza nel nuovo anno dato che Quota 100 andrà in scadenza e c’è il rischio di un brusco innalzamento dell’età necessaria ad accedere alla quiescenza. L’ex ministro dell’Interno ha ora presentato, a nome del suo partito, dodici punti per rilanciare l’Italia, spiegando ad affaritaliani.it che “rispetto ai litigi, ai ritardi e ai pasticci del governo Conte, un governo diverso a guida Centrodestra che punti su salute, sviluppo, lavoro, crescita sostenibile e famiglia sarebbe apprezzati dal 90% degli italiani”. Tra i dodici punti c’è anche la previdenza, in particolare con una riforma delle pensioni “con gli obiettivi di confermare Quota 100 e arrivare a Quota 41, per liberare migliaia di posti di lavoro per i giovani”. Vi sarebbe inoltre “l’adeguamento delle pensioni, come da sentenza della Consulta”.
RIFORMA PENSIONI, IL PRESTITO DI INTESA
Intesa Sanpaolo ha dato vita a “Obiettivo Pensione”, un prestito a condizioni agevolate indirizzato ai disoccupati prossimi al raggiungimento o che hanno raggiunto l’età per andare in pensione, ma non hanno ancora raggiunto il requisito minimo di contributi versati e ai disoccupati che versano volontariamente i contributi ai fini pensionistici, ma hanno dovuto sospendere i pagamenti per sopravvenute difficoltà economiche. Infatti, coloro a cui mancano più di 6 e meno di 36 mesi per arrivare alla pensione potranno accedere a un finanziamento in tranche trimestrali, utilizzabile solamente per il pagamento dei contributi Inps. Una volta raggiunta la pensione, potranno restituire le somme utilizzate con diverse modalità: in un’unica soluzione, attraverso la Cessione del Quinto della Pensione o con un prestito personale agevolato di durata sino a 10 anni.
IL VANTAGGIO DI OBIETTIVO PENSIONE
Marco Morganti, responsabile Direzione Impact Intesa Sanpaolo, spiega che “dopo gli studenti universitari, le mamme lavoratrici e le famiglie a cui servono strumenti per la didattica a distanza, ci rivolgiamo con questa iniziativa alle persone che si trovano alle soglie della pensione per aiutarle con gli ultimi versamenti necessari”. Dal suo punto di vista, Obiettivo Pensione “riduce il ricorso al lavoro nero e favorisce il ricambio generazionale tra i lavoratori”. Di certo si tratta di uno strumento in più per poter raggiungere il traguardo pensionistico per chi è già impegnato a farlo sostenendo degli oneri rappresentati dal versamento volontario dei contributi.