RIFORMA PENSIONI, LE PAROLE DI GANGA

Secondo Ignazio Ganga, il Rapporto della Corte dei Conti sul coordinamento della finanza pubblica “rafforza per la Cisl l’idea che il faro della prossima riforma delle pensioni deve in ogni caso rimanere puntato su: flessibilità a partire dai 62 anni, tutela della previdenza delle donne che sono particolarmente penalizzate, attenzione a lavori usuranti e gravosi, e al lavoro di cura, recupero del potere di acquisto delle pensioni, sviluppo della previdenza complementare”. In un articolo su pensionipertutti.it, il Segretario confederale della Cisl evidenzia che i dati del Rapporto su Quota 100 confermano qualcosa che “al sindacato era già chiaro: il tasso di adesione a quota 100 è del 40% in meno rispetto a quanto era stato ipotizzato dal legislatore”.



RIFORMA PENSIONI, I DATI SU QUOTA 100

Per Ganga questo “significa due cose: la prima è che ci sono dei risparmi significativi rispetto alle risorse stanziale, la seconda è che le persone ponderano bene la situazione prima di fare una scelta così importante come la pensione”. Di questo si trova conferma nel fatto “che nel 2020 solo il 9% del totale delle domande riguardano il raggiungimento dei requisiti minimi: 62 anni di età e 38 anni di contributi, erano il 3% nel 2019, e questo incremento – che comunque è contenuto – dimostra che sono l’incertezza delle regole e le norme ‘a scadenza’ a determinare la corsa alla pensione. Corsa che, invece, non ci sarebbero se la flessibilità nell’accedere alla pensione fosse un dato acquisito dal sistema. Inoltre, oltre il 65% di coloro che vanno in pensione con quota 100 ha oltre 41 anni di contributi”.



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