PENSIONI, LA NO TAX AREA NEL CENTRO ITALIA
La legge è passata nel Decreto Sostegni Ter e ora potrà avvicinarsi il Centro Italia al progetto di riforma pensioni del Portogallo costruito sul concetto della “no tax area”: i Comuni terremotati del Centro con popolazione non superiore ai 20mila abitanti possono da oggi diventare una sorta di “paradiso fiscale” per i pensionati stranieri.
La legge approvata dal Governo prevede infatti un’agevolazione con aliquota al 7% per tutti i pensionati che dall’estero dovessero trasferirsi in Italia in quei luoghi colpiti dal terremoto: oltre dunque alle aree del Mezzogiorno, ora anche i titolari di pensioni estere potranno accedere alla Flat tax del 7% in caso di trasferimento in questi Comuni. «L’agevolazione per i pensionati è qualcosa – spiega Guido Castelli, assessore al bilancio e alla ricostruzione in Regione Marche, al Resto del Carlino – ma ci vuole ben altro per ripopolare le aree interne. Servono misure fiscali coraggiose, a partire da una Flat tax estesa a famiglie, coppie e giovani. Vogliamo anche un ritorno a casa dei ragazzi marchigiani. E’ questa la vera sfida: ridare opportunità e posti di lavoro. Altrimenti l’atteggiamento dello Stato sembra schizofrenico: da un lato l’aliquota al 7% e Pnrr per il rilancio, dall’altra non conferma la deroga che consentiva di attivare nuove classi e mantenere quelle esistenti anche con parametri, e quindi con numeri, inferiori a quelli del dpr 81/2009, nelle scuole dei territori del cratere sismico. Altrimenti il modello Portogallo rischia di essere un “pannicello caldo». (agg. di Niccolò Magnani)
RIFORMA PENSIONI, L’ANALISI DI MARINO
In tema di riforma pensioni, secondo Mauro Marino, “sembra di ripercorrere lo stesso schema dello scorso anno, vale a dire quello di rimandare la discussione e poi inserire un testo blindato nella legge di bilancio approvato senza alcuna discussione parlamentare”. “Non vorrei che l’esecutivo sfruttando una pandemia non ancora debellata e una guerra che sta sconvolgendo l’economia di tutta Europa pensi di rinnovare per un altro anno gli istituti di Opzione donna, Ape Sociale e quota 102, aspettare l’anno prossimo e consegnare a chi vincerà le prossime elezioni la ‘patata bollente’ della nuova legge previdenziale”, aggiunge l’esperto previdenziale in un articolo pubblicato su pensionipertutti.it.
L’AUMENTO DELLA NO TAX AREA NECESSARIO
Marino rilancia quindi la sua proposta di “scendere a 41 anni di contributi per tutti uomini e donne indipendentemente dall’età anagrafica per accedere al pensionamento e inoltre consentire una flessibilità in uscita a partire dai 62 anni di età operando una minima penalizzazione dell’1,5% annuo a partire dai 66 anni che alla luce della minore speranza di vita deve essere l’età del pensionamento ordinario, consentendo a chi lo desidera di restare oltre tale limite con un bonus dell’1,5% annuo fino ad un massimo di 70 anni”. Quanto all’importo delle pensioni già in essere, dal suo punto di vista è necessario “innalzare la no tax area fino a 10.000 €, eliminare le add.li regionali e comunali fino a 30.000 € ed operare un dimezzamento di queste per le pensioni da 30.000 a 40.000 € di imponibile annuo”.
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