TESORETTO DI CITTADINANZA NON VA ALLE PENSIONI
Come noto, nelle ultime settimane si sta parlando del “tesoretto” risultante dai risparmi rispetto alle risorse stanziate per riforma pensioni con Quota 100 e reddito di cittadinanza. Massimo Giannini su Affari & Finanza, l’inserto economico di Repubblica, lo definisce “tesoretto di cittadinanza”, visto che arriva in gran parte dai soldi non spesi per il reddito di cittadinanza. “Non sarà che molti percettori potenziali già lavorano in nero, vogliono evitare controlli e quindi preferiscono rinunciare al reddito per continuare a nascondersi nel sommerso?”, scrive il giornalista per cercare di spiegare il basso numero, rispetto alle previsioni, delle domande presentate per accedere al reddito di cittadinanza. Si stima che il tesoretto di cittadinanza possa ammontare a un miliardo di euro, che secondo Pasquale Tridico “dovrebbe rimanere sul sociale, l’idea è quella di inserirlo in un pacchetto come sussidio alle famiglie e agli asili nido”. Dunque niente misure aggiuntive di riforma pensioni. Anche se Giannini è piuttosto scettico sul fatto che alla fine, come in passato, anche questo tesoretto non finisca “in spesa corrente (e per lo più elettorale)”.
TAJANI ATTACCA SULLE PENSIONI: “TUTTO SBAGLIATO”
Nell’intervista a Che tempo che fa da Fabio Fazio, il Presidente dell’Europarlamento nonché n.2 di Forza Italia Antonio Tajani attacca a tutto spiano il Governo sul tema pensioni, spiegando come Lega e M5s abbiano sbagliato tutto su Quota 100 (e non solo): «Mi auguro che questo Governo cada quanto prima, perché non ha fatto nulla di utile per il Paese, la situazione economica é peggiorata, il debito pubblico é aumentato, le imprese continuano a soffrire, così come i pensionati». Da Forza Italia l’affondo contro la Lega è doppiamente da “fendente” visto che viene colpito l’alleato sui territori e viene ritenuto Quota 100-Quota 41, parte del programma del Centrodestra, una promessa “vana” che non verrà realmente mantenuta dal Governo. Ancora Tajani, in conclusione nell’intervista da Fazio, sentenzia «Una situazione che spaventa o c’é un’ inversione di rotta totale oppure questo Paese é destinato a finire nel baratro». (agg. di Niccolò Magnani)
RIFORMA PENSIONI PER M5S È ANCHE SUI VITALIZI
Il Movimento 5 Stelle continua a ribadire che riforma pensioni non è solo Quota 100, ma anche taglio dei privilegi, in particolare della classe politica. Luigi Di Maio, intervenendo alla convention del partito polacco Kukiz15, ha rilanciato questo concetto in chiave di elezioni europee. Secondo quanto riporta l’Agenzia Nova, infatti, il vicepremier ha detto “Dobbiamo creare una grande coalizione che metta insieme tutti quei movimenti che mettono al centro della loro azione i cittadini”, elencando poi alcuni provvedimenti presi dall’esecutivo italiano: “In nove mesi di governo abbiamo già dato segnali importanti, tagliando pensioni d’oro, insistendo sull’importanza di non avere in Parlamento persone corrotte. E a breve taglieremo di un terzo i parlamentari e abbasseremo i loro stipendi”. Secondo Di Maio, se Ppe e Pse non riusciranno a raggiungere insieme il 51% dei voti alle europee, “sarà l’inizio di una nuova era per l’Europa”. Il leader pentastellato ha parlato anche di un “cavallo di battaglia” del M5s: il referendum propositivo.
BERLUSCONI RILANCIA MINIME A 1.000 EURO
Silvio Berlusconi è stato ospite della puntata odierna di Mattino5, dove ha anche rilanciato la sua idea di riforma pensioni che porti a un aumento delle minime e all’erogazione di un assegno a tutte le mamme. Secondo quanto riporta momentoitalia.it, l’ex Premier ha evidenziato lo stato critico dell’economia italiana, che resta agli ultimi posti in Europa per crescita economica e lavoro. “Mi dispiace che gli italiani continuino a chiamare governo questa maionese impazzita”, ha quindi detto riferendosi all’esecutivo e attaccando poi il Movimento 5 Stelle. “La filosofia economica del M5s non è creare ricchezza, ma redistribuire quella che c’è, ma così si impoverisce continuamente il Paese. Il reddito di cittadinanza è insufficiente e inadeguato. Una bufala. Quasi nessuno di coloro che l’hanno richiesto prenderà la cifra che avevano promesso”, ha sottolineato Berlusconi, che ha poi aggiunto: “Bisogna alzare le pensioni minime a mille euro. Abbiamo proposto, indicando le risorse necessarie, di dare la pensione a quelle persone che lavorano più di tutti, anche alla sera, il sabato, la domenica, durante le ferie estive, e che non vengono mai pagate: le nostre mamme”.
TRIDICO SU QUOTA 100 E RIFORMA PENSIONI
Pasquale Tridico è stato intervistato da Il Fatto Quotidiano e ha parlato anche del numero di domande presentate all’Inps per accedere a Quota 100, la novità principale della riforma pensioni. Dal suo punto di vista, le 123.000 richieste finora pervenute “sono in linea con le attese”. Il Presidente dell’Inps ha anche evidenziato che Quota 100 è una misura sperimentale della durata di tre anni e che solo alla fine del 2021 “si vedrà se le esigenze che l’hanno determinata saranno cambiate e se andranno studiate altre forme di flessibilità, per esempio Quota 41”. Una parte più preponderante dell’intervista è stata incentrata sul reddito di cittadinanza e Tridico ha spiegato che il decreto che l’ha introdotto è stato convertito in Parlamento “da poco più di un mese. Ci vuole tempo. E la povertà è difficile da raggiungere. Ora lanceremo un’iniziativa con camper e gazebo per cercare i poveri là dove sono, dalla stazione Termini alla Comunità di Sant’Egidio, presso le mense. Si chiamerà ‘Inps per tutti’. I poveri sono emarginati, molti non sanno neanche cos’è un Caf o un Isee. Li aiuteremo a fare domanda e, se hanno i requisiti, ad avere il reddito”.
CODS PRONTO A CLASS ACTION PER LAVORATRICI EX-IPOST
La vicenda riguardante le lavoratrici ex-ipost che stanno scontando una lunga attesa per la lavorazione della loro domanda all’Inps per l’accesso a Opzione donna potrebbe portare il Comitato Opzione donna social a sostenere una class action contro l’Inps e il ministero del Lavoro. Orietta Armiliato, che ha deciso di occuparsi di questa vicenda, che non sembra avere a che fare solo con “Prima Quota 100”, ovvero quella corsia preferenziale per la lavorazione delle domande relative alla misura simbolo della riforma pensioni, in un nuovo post sulla pagina Facebook del Cods evidenzia che l’Inps ha finora fornito delle “giustificazioni di carattere gestionale” per motivare il ritardo accusato dalle lavoratrici ex-ipost che sta superando i tre mesi. “Abbiamo chiesto sia alle organizzazioni sindacali, sia alla politica, qualcuna ha scritto privatamente anche al Presidente Conte affinché ponga il problema sia all’ente di riferimento, ovvero all’Inps, sia al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali che è direttamente coinvolto, di adoperarsi affinché la questione si possa dirimere in maniera immediata ed amichevole”. Se non accadrà nulla Armiliato non esclude, come detto, anche il ricorso alle vie legali.
RIFORMA PENSIONI, LE PAROLE DI SPAGNUOLO
Roberto Spagnuolo, responsabile lavoro e previdenza di Convergenza Socialista, in una lunga nota riportata da politicamentecorretto.com, chiede tra le altre cose delle misure in tema di riforma pensioni. Dal suo punto di vista occorre ripensare “il sistema di finanziamento delle pensioni, che attualmente strozza strutturalmente il mondo del lavoro, anche per evidenti sbilanciamenti demografici in Ue tra attivi al lavoro e pensionati. Sapendo anche che esiste un tetto al tasso di occupazione massimo in Ue, per cui se aumenta la popolazione anziana il numero e valore assoluto delle pensioni può solo aumentare, con ulteriori prevedibili forti tensioni sul mondo del lavoro futuro. Occorre creare un metodo di transizione a fonti indipendenti dal mercato del lavoro degli attivi, per pagare le pensioni correnti, e legate ad un sistema che ha già accantonato i propri contributi di lungo periodo in modo definito, dove la fiscalità generale interviene per le integrazioni di breve periodo”.
PENSIONI, LA RICERCA DI UN DIVERSO FINANZIAMENTO
Un sistema, secondo Spagnuolo, “dove il debito pubblico possa contribuire al finanziamento con titoli dedicati al credito previdenziale, tutelato quest’ultimo anche in maniera specificamente privilegiata, perché il futuro dei cittadini non può essere lasciato al caso una volta anziani”. Questi ultimi, poi, “non devono essere costretti a cambiare nazione per vivere dignitosamente in Stati in difficoltà fiscale che drenano risorse a Stati in altrettanta difficoltà, costretti alla guerra fiscale anche sulle pensioni”. Cambiamenti strutturali importanti, quindi, quelli che da Spagnuolo vengono auspicati.