SALVINI DIFENDE QUOTA 100
Nel suo intervento al Senato, dopo le comunicazioni del Premier Conte sull’esito del Consiglio europeo dei giorni scorsi, Matteo Salvini è tornato a difendere Quota 100, visto che a suo modo di vedere nell’accordo raggiunto sul Recovery fund è implicita la cancellazione della misura di riforma pensioni voluta dalla Lega e varata dal precedente esecutivo guidato sempre da Conte. Il leader del Carroccio ha promesso le barricate dentro e fuori il Parlamento nel caso di ritorno alla Legge Fornero, definita da Salvini come una “gabbia”. Agenpress.it riporta invece le parole di Giorgio Mulè, secondo cui dopo l’accordo sul Recovery fund, “se in futuro ci fossero dei problemi bisognerà rivedere il sistema pensionistico, ma ora non è questa la priorità. Adesso bisogna creare lavoro. Bisogna uscire dalla logica folle che il lavoro si crei per decreto o attraverso i navigator. Il lavoro va creato con investimenti in infrastrutture ed edilizia. Questo va fatto con le forze di maggioranza e di opposizione”, ha evidenziato il deputato di Forza Italia.
BUFFANI SU QUOTA 100
Dopo il Consiglio europeo non mancano i commenti di diversi esponenti politici, riguardanti anche la riforma pensioni con Quota 100, che è stata al centro delle critiche del Premier olandese Mark Rutte nei giorni scorsi. Stefano Buffagni, ospite di Agorà, secondo quanto riporta Adnkronos ha spiegato di ritenere che si “si sta facendo una polemica inutile” e che “gli olandesi hanno strumentalmente utilizzato i dati”. “Noi abbiamo una media di 31 anni e rotti per andare in pensione perché si contano all’interno del computo complessivo le famose baby pensioni, ma noi oggi abbiamo già un adeguamento per tutti i nati dopo gli anni ’80 che vanno in pensione altro che la media dell’Europa”, ha detto il viceministro dello Sviluppo economico, secondo cui Quota 100 è “servita alle imprese a dare ristoro una certa quota di persone in difficoltà e vorrei ricordare che chi è andato in pensione con Quota 100 ha versato almeno 38 anni di contributi, non stiamo parlando di qualcuno a cui è stato regalato qualcosa”.
DATI CGIL SU PENSIONI QUOTA 100
«Dalle misure previdenziali contenute nel decreto 4/2019, compresa Quota 100, nel triennio 2019-2021 verranno spesi quasi 7 miliardi di euro in meno rispetto a quelli inizialmente previsti», così riportano i nuovi dati dello studio Cgil condotti dall’Osservatorio sulla Previdenza della Fondazione Di Vittorio. La riforma pensioni varata dal Governo Lega-M5s, a dispetto di quanto viene contestata in Europa e da parte dell’attuale Governo, ha risultati in termini di spesa tutt’altro che esosi: «il costo delle misure previste lo scorso anno per Quota 100, blocco adeguamento speranza di vita e proroga Opzione donna, era assolutamente sovrastimato, e verrà coinvolta una platea decisamente inferiore a quella preventivata» spiega il segretario confederale della Cgil, Roberto Ghiselli. «Nel prossimo triennio, anche analizzando il blocco dell’adeguamento alla speranza di vita e la proroga di Opzione donna – prosegue – non verranno utilizzati 6,811 mld, e nello specifico 1,309 mld nel 2019, 2,904 mld nel 2020 e 2,597 mld nel 2021». rilancia Ezio Cigna, responsabile Previdenza pubblica della Cgil nazionale. Per Ghiselli si continua ad attaccare il sistema previdenziale italiano «denunciando la sua presunta insostenibilità, con l’obiettivo di ottenere ulteriori interventi restrittivi. La verità è che il nostro sistema è sostenibile finanziariamente, ora e in prospettiva, come certificato anche dalla Corte dei Conti, e il regime pensionistico italiano, con i 67 anni di età per poter accedere alla pensione di vecchiaia, attualmente è il più restrittivo in Europa». (agg. di Niccolò Magnani)
CALENDA PUNGE PD E ITALIA VIVA SU QUOTA 100
Carlo Calenda torna a pungere la maggioranza su Quota 100. Il leader di Azione, intervistato dalla Stampa, non solo boccia l’ipotesi di un’alleanza con Italia Viva e Forza Italia, ma critica il Partito democratico, citando appunto la misura di riforma pensioni varata dal Governo Conte 1 e mantenuta dal Conte 2. “Vedo un Pd prigioniero dei 5 stelle, che fa politiche sconclusionate e populiste. Loro e Italia Viva hanno votato qualunque cosa voluta dai grillini: prescrizione, intercettazioni, rinnovo di Quota 100. Io non sarei mai stato in grado di tradire tutto ciò in cui credo e che penso, solo per paura di far vincere Salvini alle urne”, sono le parole usate dall’ex ministro dello Sviluppo economico che spiega quindi di ritenere di avere fatto bene a lasciare i dem. Ricordiamo che Calenda già in passato e ancora pochi giorni fa era tornato a criticare Quota 100, finita anche nel mirino del Premier olandese Mark Rutte sia nel corso della visita di Giuseppe Conta all’Aia che durante il recente Consiglio europeo.
INCONTRO GOVERNO-SINDACATI IL 28 LUGLIO
Il Governo aveva annunciato l’intenzione di riprendere il confronto con i sindacati sulla riforma pensioni e ora è stata fissata anche una data, il 28 luglio, per la ripresa di un dialogo che era stato interrotto a causa dell’epidemia da coronavirus. Resta da capire se si potrà individuare qualche misura da inserire già nella prossima Legge di bilancio. Intanto in tema di pensioni val la pena segnalare le parole di Angelo Manzotti, Segretario generale della Cisl Umbria, che nella sura relazione all’ultimo comitato esecutivo del sindacato regionale, come riporta orvietonews.it, ha ricordato i dati della Cgia di Mestre relativi al sorpasso del numero di pensioni erogate rispetto agli occupati. “Questo dato non può che farci preoccupare: se da una parte ci mette in allarme il dato delle pensioni al minimo in Umbria che è alto, dall’altra questo elemento è indicativo della situazione demografica e occupazionale che sta attraversando la nostra regione. Così, mossi dall’importanza della nostra azione, abbiamo proseguito anche quest’anno, assieme alla categoria dei pensionati, nella contrattazione sociale per contenere la pressione fiscale e mantenere i servizi”, ha detto Manzotti.
RIFORMA PENSIONI, LA NOVITÀ PER IL SITO INPS
Novità in arrivo per gli utenti del sito Inps. Come scrive pensionioggi.it, infatti, dal prossimo 1° ottobre non verrà più rilasciato il Pin per accedere all’area riservata del portale. L’Inps, infatti, con una circolare recente ha spiegato che passerà all’utilizzo dello Spid. “Gli utenti potranno continuare ad utilizzare i Pin già in loro in possesso sino al termine di una fase di sperimentazione (la cui durata non è ancora stata fissata) oltre la quale l’accesso ai servizi Inps non sarà più possibile tramite Pin”. Dunque bisognerà attrezzarsi per richiedere lo Spid ed eseguire una nuova procedura di accesso al sito dell’Inps con modalità e tempistiche che verrano specificate più avanti.
LE NOTIZIE SULL’INPS
La Fondazione Studi Consulenti del Lavoro, intanto, rispondendo alla domanda di un lettore del sito di Repubblica all’esperto pensioni ricorda che “nelle gestioni Inps non è possibile richiedere ed ottenere alcun rimborso della contribuzione” che è stata effettuata nel corso degli anni. Un fatto di cui occorre sempre tenere conto. Il sito di Iposa, invece, evidenzia che l’Inps, tramite il messaggio n. 2873 del 20 luglio fornisce indicazioni per la procedura di erogazione di assegno straordinario per accompagnamento alla pensione, il cui importo l’ente esodante può verificare direttamente sul sito dell’Istituto nazionale di previdenza sociale, sul quale “il totale indicato riporta l’importo lordo della rata corrente e delle eventuali variazioni intervenute nei mesi precedenti”.