LA NONA SALVAGUARDIA E I BENEFICIARI

Entrando nelle pieghe dei provvedimenti adottati dal Governo sul mondo pensioni, sempre in attesa di una riforma strutturale e dettagliata, è stato dato il via libera alla nona salvaguardia per gli esodati nella Manovra di Bilancio 2021. Il provvedimento garantisce l’ultrattività delle regole di pensionamento vigenti nell’assicurazione pubblica obbligatoria sino al 31 dicembre 2011 (ovvero prima della Legge Fornero) e riguarda 2.400 soggetti privi di lavoro al 2011 o che avevano siglato accordi specifici per l’uscita dal mondo del lavoro in quel tempo.



Con questa nona salvaguardia consecutiva si permette a quei beneficiari di andare in pensione con la riforma pre-Fornero, ovvero con quorum inteso come somma dell’età anagrafica con quella contributiva oppure con i 40 anni di contributi a prescindere dall’età anagrafica. (agg. di Niccolò Magnani)

LA MANOVRA E LE PENSIONI IN PILLOLE

Con il Governo appeso a un filo comunque si è riusciti nell’impresa (ben poco “eroica”, va detto) di approvare la Manovra di Bilancio in tempo per il 2021: sul fronte pensioni, le novità emerse negli scorsi giorni non sono poche, a partire dalla conferma dello scivolo per chi è a 5 anni dalla pensione di vecchiaia (o anticipata) e possibilità di utilizzo anche per le imprese con oltre 250 addetti. In attesa della riforma post-Quota 100, lo “scivolo” è possibile anche per le aziende con più di 1000 dipendenti ma con obbligo di procedere ad una assunzione ogni tre uscite (con sconto sulla “Naspi”). Nella Legge Finanziaria approvata dal Governo Conte-2 si trova poi il via libera alla nona salvaguardia degli esodati, con proroghe infine “light” anche per Opzione Donna e Ape Sociale. Da ultimo, il Parlamento ha confermato lo sconto Imu e Tari per i pensionati all’estero. (agg. di Niccolò Magnani)



RIFORMA PENSIONI, APPROVATO BILANCIO PREVENTIVO INPS

Il Consiglio d’indirizzo e vigilanza ha approvato il bilancio preventivo 2021 dell’Inps. Le entrate previste per contributi saranno pari a 229.841 milioni di euro; le uscite per prestazioni da contributi sono pari a 239.120 milioni di euro, per un saldo negativo pari a 9,27 miliardi di euro. Queste stime, viene spiegato in un comunicato dell’Inps, si basano sulle previsioni macroeconomiche del Governo. Se non peggioreranno nel corso del nuovo anno, il 2021 si chiuderà con una situazione patrimoniale netta negativa per 6,59 miliardi di euro. Secondo il Civ occorre un intervento dei Ministeri vigilanti affinché gli oneri conseguenti alla riduzione delle attività lavorative per motivazione Covid-19 siano coperte con trasferimenti dalla fiscalità generale.



LA SEGNALAZIONE DEL CIV

Questo perché il peggioramento della situazione patrimoniale netta di 20 miliardi e 328 milioni di euro è dovuto principalmente alla copertura con risorse attinte al Bilancio Inps di una parte significativa delle prestazioni a sostegno del reddito alimentate dai contributi di imprese e lavoratori (cassa integrazione ordinaria e fondi di integrazione salariale). Il Civ, nell’approvazione del bilancio preventivo, inserisce anche una segnalazione importante in tema di riforma pensioni: l’effetto della pandemia sul tessuto economico e sociale del Paese pone il tema della sostenibilità e dell’equilibrio del rapporto tra assicurati (in leggero calo) e pensionati (in piccola crescita) portandolo al 1,24. Tema, questo della “tenuta”, che il legislatore dovrà osservare con attenzione in termini di interventi normativi e finanziari.