LE PAROLE DI PACIFICO (ANIEF)

Come riporta orizzontescuola.it, “si allarga a dismisura la richiesta per ridare ai docenti l’anno di anzianità di servizio del 2013, andata persa e mai recuperata in cambio dell’immissione in ruolo del personale precario, con l’accondiscendenza degli altri sindacati, quando Anief non era ancora rappresentativo”. Marcello Pacifico, Segretario nazionale dell’Anief, spiega che a maggio Draghi e li ministro Bianchi si erano impegnati a “destinare una parte delle risorse pubbliche al personale della scuola, ma non è stato fatto. Noi rilanciamo l’esigenza di recuperare i 7 punti d’inflazione che comunque rimarrebbero in vita anche con l’aumento del 4,02% del prossimo rinnovo contrattuale, quindi producendo altri 200 euro di aumento a lavoratore, oltre quelli già finanziati di poco più di 100 euro medi; di cambiare il cambiare introducendo le indennità di sede, incarico e rischio biologico; e ovviamente di recuperare il 2013 ai fini della carriera: è un anno come gli altri, in cui abbiamo lavorato, è un’annualità fondamentale per portare aumenti contrattuali, pensioni, progressioni di carriera”.



LA RICHIESTA SU OPZIONE DONNA

Un lettore dell’Unione Sarda evidenzia che “si parla tanto dell’importanza dell’uguaglianza di genere e della parità tra i sessi, ma forse un po’ meno, contrariamente a quanto si pensi, con riferimenti a forme di ‘discriminazione’ verso il genere maschile. Pensiamo, ad esempio, alle pensioni, e alla ‘quota 58’, riconosciuta alle sole donne. Non è forse una misura penalizzante e di parte, a ruoli inversi, che impedisce la cessazione anticipata del lavoro anche al ‘sesso forte’? E non si basa, forse, su uno stereotipo culturale che vede l’uomo lavoratore e stacanovista fino alla soglia della vecchiaia? Oltretutto, l’età media di vita degli uomini è inferiore di 4 o 5 anni rispetto a quella femminile, cosa che allargamento ulteriormente la ‘forbice’ in termini di fruibilità della pensione fra uomini e donne”. Di fatto viene quindi auspicata una riforma delle pensioni che estenda Opzione donna anche agli uomini. Dimenticando forse quanto per le donne sia difficile raggiungere l’anzianità contributiva necessaria ad accedere alla pensione anticipata a differenza di quanto avviene per gli uomini.



L’ATTENZIONE DA AVERE SUL RISCATTO DELLA LAUREA

Con una risposta fornita a un lettore del sito di Repubblica, la Fondazione Studi Consulenti del lavoro ricorda quanto il riscatto della laurea agevolato potrebbe non risultare conveniente, nonostante di fatto consenta di aggiungere quattro anni di contribuzione a un costo ridotto rispetto al normale riscatto della laurea. Se infatti ci si trova molto vicini al traguardo pensionistico, non si ottiene un grosso vantaggio. Senza dimenticare che se non si possiedono contributi precedenti al 1996 è possibile accedere alla pensione contributiva anticipata da 64 anni (purché se ne abbiano 20 di contributi). Quindi, senza alcun riscatto, si ottiene di fatto un anticipo di tre anni rispetto alla normale soglia dei 67 anni. È dunque sempre molto importante cercare di fare bene i propri conti prima di effettuare una scelta che, per quanto “agevolata”, richiede comunque il pagamento di un importo, a fronte di un beneficio che potrebbe essere inferiore a quello sperato.



LA PREOCCUPAZIONE DELLO SPI-CGIL

L’inflazione e il caro energia cominciano a pesare molto sugli anziani con le pensioni più basse. Come spiega Pinuccia Cogliardi, Segretario generale dello Spi-Cgil di Lecco, molti di essi “chiudono i caloriferi e rimangono a vivere in un solo locale o mangiano al buio per non consumare corrente elettrica. Tutto questo non è accettabile. Le case stanno diventando sempre più luoghi di solitudine e preoccupazione. Il benessere degli anni del boom, quando il futuro non faceva paura, un ricordo lontano”. Come riporta leccofm.it, secondo la sindacalista è necessario un intervento della politica: “Non solo sono utili provvedimenti a livello nazionale per calmierare l’incremento delle bollette e più in generale dei prezzi. Bisogna aprire una discussione nel territorio sulle politiche abitative rivolte agli anziani, agevolando l’accesso ai fondi dedicati alla rigenerazione urbana e alla riqualificazione energetica resi disponibili anche nell’ambito del Pnrr”. Da tempo poi i sindacati, e non solo loro, chiedono una riforma delle pensioni che aumenti le minime.

RIFORMA PENSIONI, LE  PAROLE DEGLI ESPONENTI UILP

Francesco De Biase è succeduto ad Alfonso Cirasa nella guida della Uilp Calabria. Come riporta reggiotv.it, durante la riunione del Consiglio regionale del sindacato il Segretario generale nazionale Carmelo Barbagallo ha fatto un ampio cenno alla riforma delle pensioni e alle prospettive di questo Governo: “Non c’è mai con i pensionati una battaglia finale, noi saremo sempre impegnati in una riforma delle pensioni giusta. in una battaglia di posizionamento davanti ad un Governo che, troppo spesso, ci considera solo un bancomat. Draghi non è un bancario ma un banchiere, attenti alla sindrome di Stoccolma, attenti a non innamorarci della sua impostazione che è liberista. Al governo regionale, poi, diciamo che è necessario prestare la massima attenzione alla cura della sanità regionale, all’azzeramento delle disuguaglianze, al potenziamento della legge sulle non autosufficienze”.

ULTIME NOTIZIE RIFORMA PENSIONI, GLI INTERVENTI NECESSARI PER I PENSIONATI

De Biase ha invece sottolineato, sempre in tema di riforma pensioni, che “da molti anni le pensioni non vengono oggettivamente rivalutate e ad oggi hanno perso circa il 30% del loro potere d’acquisto rispetto all’aumento del costo della vita. Di contro registriamo continui aumenti dei costi delle materie prime, del comparto energia e dei carburanti. Per questo dobbiamo continuare a rivendicare maggiore attenzione ai pensionati”.

Cirasa ha invece ricordato che “la nostra presenza costante e numerose alle mobilitazioni che si sono svolte in tutta Italia, sta pagando. I pensionati, che sono il vero ammortizzatore sociale del nostro Paese, presto vedranno riconosciute le loro richieste. Per questo non posso che ringraziare con il cuore la nostra gente, le donne e gli uomini della Uil per il loro grande impegno, la loro immutata passione”.

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