LA POSSIBILITÀ DEL CONTRATTO DI ESPANSIONE
In un articolo sul Sole 24 Ore viene ricordato che con la Legge di bilancio 2021 il contratto di espansione è stato esteso anche alle imprese con più di 250 dipendenti. Questa misura, associata ad altre di riforma pensioni, consente, previo accordo sindacale, stipula di accordo al ministero del Lavoro e libera adesione dei lavoratori interessati, di utilizzare uno scivolo pensionistico “per i lavoratori che si trovino a non più di 60 mesi dalla decorrenza della pensione di vecchiaia (oggi a 67 anni) avendo già maturato il requisito minimo contributivo, o della pensione anticipata (42 anni e 10 mesi per gli uomini e 41 e 10 mesi per le donne)”. Ci dovranno essere anche nuove assunzioni a tempo indeterminato, in misura da concordare con le organizzazioni sindacali. Il quotidiano di Confindustria spiega anche che stante l’attuale blocco dei licenziamenti, l’unica possibilità di utilizzo del contratto di espansione “è quella di far ricorso agli accordi sindacali che prevedono risoluzioni consensuali con Naspi”.
LE RICHIESTE DELLA CONFAEL
Domenico Marrella ha commentato i dati relativi all’aumento della povertà assoluta, evidenziando che fanno emergere “uno scenario davvero preoccupante. Questa lunga pandemia ha ulteriormente penalizzato le persone più fragili, come anziani con misere pensioni, donne e giovani ed aumentato le diseguaglianze sociali. Si tratta di dati che fotografano una situazione davvero drammatica perchè gli effetti della crisi risultano ancora molto forti”. Stando a quanto riporta Teleborsa, secondo il Segretario Generale della Confederazione autonoma europea dei lavoratori, occorre un intervento immediato con misure concrete per fronteggiare la situazione e “per questo avanziamo una serie di richieste per far uscire i lavoratori dalla povertà: impedire che il salario minimo venga fissato al di sotto della soglia di povertà; divieto di erogare fondi pubblici ad aziende che rifiutano ai propri lavoratori il diritto alla contrattazione collettiva; porre fine all’esclusione di alcune categorie di lavoratori, come i collaboratori domestici o i giovani, dal salario minimo stabilito per legge”.
SBARRA, RIPARTIRE DA RIVALUTAZIONE PENSIONI
Nel suo discorso d’esordio alla guida della Cisl, il nuovo segretario nazionale Luigi Sbarra nel raccogliere il testimone di Annamaria Furlan non può che ripartire dal tema pensioni per inaugurare le richieste del sindacato al nuovo Governo: «serve una svolta sullo Stato sociale, rispetto ambientale, sostegno alla terza età, cominciando con la rivalutazione dei trattamenti delle pensioni e con una riforma della flessibilità in uscita più sostenibile che parta dal presupposto che i lavori non sono tutti uguali». In attesa di una piena riforma pensionistica, il piano Cisl prevede fin da subito la coordinazione consueta con Cgil e Uil per il tavolo delle riforme da attuare con il Ministro Orlando: «Cambiamo il Paese in quel che c’è da cambiare per renderlo più giusto, aperto, inclusivo, ricco di opportunità, di lavoro, di vita. Per l’Italia il tempo del coraggio è adesso. La Cisl, come sempre, c’è. E farà fino in fondo la sua parte».
DELRIO: CONTRARI A RINNOVARE QUOTA 100
Come riporta Adnkronos, il Partito democratico, che non vive un momento certamente facile, ribadisce comunque la propria posizione sulla misura di riforma pensioni in scadenza a fine anno. “Noi siamo fortemente contrari a rinnovare quota 100”, ha detto infatti Graziano Delrio, capogruppo dem alla Camera, a Radio Immagina. Intanto sull’edizione umbra della Nazione si legge una nota di Angelo Scatena (responsabile di zona Cgil Spoleto) e Mario Bravi (segretario Provinciale Spi Cgil Perugia) sulla situazione della città. In particolare, il reddito dei cittadini “corrisponde a 19.528 euro su base annua, contro la media regionale che è di 29.217 euro, mentre la media nazionale è di 21.511 euro. Quindi abbiamo un reddito medio consistentemente più basso della media nazionale. La pensione di vecchiaia media, che corrisponde a 1.120 euro lordi mensili, è invece leggermente più alta della media regionale, che è di 1.031 euro mensili. Alto è il numero delle persone che percepiscono l’indennità di accompagnamento, che riguarda 2.150 cittadini”,
RIFORMA PENSIONI, LA CIRCOLARE INPS
Sul sito di Ipsoa viene ricordato che l’Inps, con la circolare n. 37 del 2021, emanata la scorsa settimana, “interviene riguardo il beneficio previdenziale per i lavoratori del settore della produzione di materiale rotabile ferroviario che hanno prestato la loro attività nel sito produttivo senza essere dotati degli equipaggiamenti di protezione adeguati all’esposizione alle polveri di amianto durante le operazioni di bonifica”. Come previsto da una delle recenti misure di riforma pensioni, “i benefici previdenziali spettano per il periodo corrispondente alla medesima bonifica e per i dieci anni successivi al termine dei lavori di bonifica, a condizione della continuità del rapporto di lavoro in essere al momento delle suddette operazioni di bonifica”.
LE TEMPISTICHE INDICATE
Nella circolare viene spiegato che “le Strutture territoriali dell’Istituto devono richiedere al datore di lavoro, entro il 2 marzo 2021, la documentazione necessaria a integrazione delle domande presentate entro il 2 marzo 2018, che sono giacenti o respinte per carenza della documentazione”. Il datore di lavoro deve adempiere entro 90 giorni dalla ricezione della richiesta. Poi le Strutture territoriali Inps avranno 15 giorni per trasmettere all’Inail le istanze complete della relativa documentazione. L’Inail entro i successivi 60 giorni dovrà trasmette all’Inps le certificazioni tecniche, con l’indicazione dei periodi di lavoro da rivalutare. A questo punto le Strutture territoriali Inps aggiorneranno l’estratto conto e definiranno “le domande di riconoscimento delle condizioni per l’accesso al beneficio, da concludere entro il 30 settembre 2021”.