LE PAROLE DI FARAONE

In tema di riforma pensioni vanno segnalate le dichiarazioni di Davide Faraone che, intervistato da tp24.it, ha criticato l’Inps e il suo Presidente, anche per le dichiarazioni rilasciate alcune settimane fa riguardo le risorse disponibili per il pagamento delle pensioni degli italiani. “In un Paese normale sarebbe a casa l’attuale presidente dell’Inps Tridico, ma anche il presidente dell’Anpal, Parisi, e il direttore del Dipartimento amministrazione penitenziaria. Tre personalità che hanno dimostrato la loro incapacità nel gestire le cose sia ordinarie che straordinarie. Cosa deve fare di più il direttore del Dap dopo che sono scoppiate 27 rivolte in 27 carceri diversi? Cosa deve fare di più un presidente dell’Inps dopo avere impallato un sistema? E dopo avere detto ai pensionati che non c’erano le risorse per le loro pensioni quando invece c’erano? E cosa deve fare di più il presidente dell’Anpal che lavora in smart working dagli Usa quando, invece, dovrebbe essere in Italia e creare orientamento per nuovi posti di lavoro?”, ha detto il capogruppo al Senato di Italia Viva.



LA RICHIESTA DELLA FISH

Nei giorni scorsi è stato sollevato il problema relativo al fatto che l’indennità da 600 euro riconosciuta ai lavoratori autonomi non può essere percepita da alcuni invalidi che hanno una pensione. Come riporta l’Ansa, ora Vincenzo Falabella, presidente della Fish, Federazione italiana per il superamento dell’handicap, oltre a far venire meno questa disparità di trattamento chiede al Governo “che dal 1 maggio fino a dicembre 2020 anno ci sia un raddoppio della pensione di invalidità: da 278 euro, noi chiediamo che arrivi a 600 euro. Si tratta di un aumento straordinario delle provvidenze assistenziali per disabilità documentata”. Falabella fa notare che si tratta di “un’operazione che avrà un costo complessivo di un miliardo e 600 milioni, però su una manovra di 70 miliardi di euro”. Vedremo quale sarà la risposta dell’esecutivo a un’istanza che di fatto riprende anche la richiesta di aumentare l’importo delle pensioni di invalidità già emersa nei mesi scorsi. Di fatto bisognerà attendere il decreto aprile per scoprirlo.



DEF E CRISI, IPOTESI TAGLIO RIFORMA QUOTA 100

Nelle ore convulse in cui la maggioranza sta cercando di trovare una quadra sul prossimo Def da presentare in Parlamento e in Ue con scostamento bilancio attorno ai 50 miliardi (con le stime che dovrebbero essere Pil all’8%, deficit di poco sotto il 10% e debito al 155%), avanza un’ipotesi in merito alla riforma pensioni di Quota 100 che potrebbe essere una delle voci da “tagliare” per provare a fare rientrare in costi di un deficit che si appresta mostruosamente alto. Ne parla oggi su “Il Giornale” Antonio Signorini indagando sul documento tecnico che di norma servirebbe come cornice della legge di bilancio ma che oggi diventa una sorta di “memorandum” con il quale Governo impegna la prossima decisiva politica economica in tempo di crisi. «Dalle parti della maggioranza è tornato d’attualità anche il tema Quota 100. L’abolizione del pensionamento anticipato varato dal primo governo Conte potrebbe liberare delle risorse preziose», spiega Signorini sentendo fonti di Governo attorno a Palazzo Chigi. (agg. di Niccolò Magnani)



SFOGO M5S “NON CI SONO SOLDI PER PENSIONI”

Lo sfogo riportato da Il Giornale di un esponente di alto grado nel Governo in area M5s è di quelli pesanti e si legano tanto alla riforma delle pensioni quanto all’intera e generale crisi economica scatenata dal coronavirus: «senza il Mes e il sostegno dell’Ue su prestiti e investimenti, fra tre mesi lo Stato rischia di non avere i soldi per pagare le pensioni». Tradotto, anche se il Movimento 5 Stelle è stato insieme a Lega e FdI il più contrario all’accettazione del Fondo Salva-Stati (pur nella sua versione “light”) lo scenario che si appresta ad essere emesso dal prossimo Consiglio Ue di questo pomeriggio sembra alquanto già scritto. Lo sfogo dell’esponente grillino non è che una conferma di una linea che già da qualche giorno il Presidente del Consiglio ha sostanzialmente accettato in condivisione con gli altri leader Ue.

RIFORMA PENSIONI, I TAGLI DA FANTAPOLITICA

In un articolo pubblicato su nextquotidiano.it, Vincenzo Vespri, pur ammettendo che sta parlando di fantapolitica, si dice sicuro “che il coronavirus determinerà una crisi economica molto più grave di quella del 2010. Allora le conseguenze furono la fine della parabola politica di Berlusconi, la riforma delle pensioni, il Jobs Act e il parziale commissariamento della politica italiana: avemmo Monti e da allora una sfilza di governi e premier non eletti dal popolo. Nulla ci fa presagire che adesso le conseguenze politiche avranno una portata inferiore a quelle di 10 anni fa”. Il Professore di Matematica all’Università di Firenze parla, come del resto fanno diversi analisti politici, della possibilità che a palazzo Chigi arrivi Mario Draghi. “Gli sarà prima proposto, poi chiesto ed infine implorato di presiedere un Governo di Unità Nazionale”.

LE MISURE NECESSARIE

Secondo Vespri, “al fine di poter ottenere fiducia da Bruxelles e di poter tranquillizzare i mercati, Draghi avvierà una manovra finanziaria di riduzione di spese (taglio delle pensioni, allungamento età pensionabile, taglio degli stipendi dei pubblici dipendenti, riduzione del numero dei dipendenti pubblici, eliminazione del reddito di cittadinanza, ad esempio) e di aumento di entrate (ritorno dell’IMU, tassa di successione ed aumento IVA ad esempio). Dubito una Patrimoniale sui titoli di stato che alzerebbe lo spread”. L’autore non esclude poi che Draghi, terminato il suo compito a palazzo Chigi, non diventi il successore di Sergio Mattarella al Quirinale tra due anni.