RIFORMA PENSIONI, IL FUTURO DEI GIOVANI
Si è parlato molto nelle scorse settimane delle necessità, anche mediante misure di riforma pensioni, di fare in modo che i giovani capiscano l’importanza della previdenza complementare. L’edizione milanese del sito di Repubblica segnala l’esistenza di 99bros, una piattaforma online di intermediazione assicurativa che si rivolge soprattutto agli under 40, i quali “grazie a informazioni chiare ed espresse in un linguaggio comprensibile possono sottoscrivere velocemente un piano pensionistico individuale. Come affermato dal CEO Claudio Cancellieri, 99bros cerca di rispondere alle istanze di una generazione (quella degli under 40), consapevole che le pensioni pubbliche potrebbero non essere sufficienti. A differenza delle reti assicurative tradizionali, che non favoriscono i prodotti pensionistici in quanto non molto remunerativi, 99bros sfrutta i canali digitali e l’attitudine dei giovani ad approfondire in autonomia e ad acquistare sul web, per risolvere il problema. Oltre al fondo pensione, sul portale sono disponibili i prodotti, sia danni che vita, delle migliori compagnie dedicati ad individui, famiglie e startup”.
LA DOMANDA DI ELSA FORNERO
Nell’ultimo numero di Fortune Italia è stato pubblicato un articolo di Marco Barbieri, direttore di wewelfare.it, in cui si evidenzia come non si possa pensare solo ai temi di riforma pensioni, ma occorra anche pensare al welfare tenendo conto che “il ruolo del privato è sempre più evidente”. Barbieri cita anche l’ex ministra del Lavoro Elsa Fornero che si chiede: “Non si parla di riforma del welfare. Al massimo si continua a parlare di riformare la riforma delle pensioni. La questione vera è in questa: quale welfare vogliamo per i bambini?”. Una domanda importante considerando anche che “il nuovo welfare dipenderà in larga misura dai giovani e dai giovanissimi. L’Italia detiene il non invidiabile primato negativo di natalità in Europa. Senza neonati non ci saranno bambini; senza bambini non ci saranno lavoratori. E senza lavoratori sarà difficile recuperare le risorse necessarie per pagare le nuove forme di protezione sociale. È una legge sociale imprescindibile”. Del resto questo squilibrio demografico è anche quello che mette in crisi il sistema pensionistico.
RIFORMA PENSIONI, BRAMBILLA AUSPICA RETORMARCIA SU TFR A INPS
In un articolo pubblicato sul Venerdì di Repubblica, Valentina Conte evidenzia come all’Inps siano ferme 1,7 milioni di pratiche relative alle domande per rinnovo o richiesta della pensione di invalidità. “C’è chi aspetta da oltre un anno. E il Covid ha solo peggiorato la situazione, con le visite bloccate da marzo a maggio. Così la giacenza si è gonfiata del 30 per cento, ma la situazione era critica già alla fine del 2019 quando si contavano 1,3 milioni di domande in attesa”. La troppa burocrazia e i pochi i medici per le visite sembrano essere le ragioni di questi numeri. A proposito di Inps va segnalata anche l’intervista a Il Tempo di Alberto Brambilla, che ritiene ci sia da fare un passo indietro nella misura di riforma pensioni varata ai tempi in cui era sottosegretario del ministro Maroni in modo che il Tfr che non viene indirizzato ai fondi pensioni dai lavoratori resti in azienda e non confluisca all’Inps. Questo per aiutare le imprese ad avere un cuscinetto di liquidità in un momento difficile come quello attuale.
CONTE “LUNEDÌ VERTICE CON I SINDACATI”
Collegato all’evento della Cgil, il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha annunciato per lunedì prossimo un nuovo tavolo con i sindacati nazionali – Cgil, Cisl e Uil – per discutere della prossima Legge di Bilancio. «Siamo in dirittura d’arrivo con la Manovra, la stiamo per inoltrare alle Camere: inizia un confronto serrato con le parti sociali gia’ da lunedi»; sul tema pensioni si riaprirà così la discussione sulla proroga dell’Opzione Donna, dell’Ape Social e soprattutto iniziare a costruire la prossima riforma per sostituire la Quota 100 dal 1 gennaio 2022. «Il 2021 sarà l’anno della riforma fiscale e delle politiche attive del lavoro, bisogna anche intervenire sugli ammortizzatori sociali che sono troppo vecchi», spiega il Presidente Conte all’incontro “Futura: lavoro, ambiente, innovazione” organizzato dalla Cgil. (agg. di Niccolò Magnani)
LE PAROLE DI PEDRETTI
Per la giornata di oggi le categorie di Cgil, Cisl e Uil (Filcams, Fisascat e Uiltucs) hanno proclamato uno sciopero a sostegno del rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale Multiservizi, ormai scaduto da 7 anni. Come spiega Marco Pedretti, Segretario generale della Cgil di Cremona, il tema della questione salariale resta prioritario per il sindacato ed è poi collegato anche ai temi di riforma pensioni. Infatti, “aumentare la capacità di spesa di lavoratori, pensionati e famiglie rafforzerebbe l’economia attraverso la crescita della domanda interna, ed è un obiettivo raggiungibile solamente attraverso la leva fiscale (per la quale abbiamo avviato un confronto con il Governo) e con il rinnovo dei contratti nazionali di lavoro e con una corretta rivalutazione delle pensioni”. Come riportato da welfarenetwork.it, per il sindacalista “il problema dei bassi salari deriva da scelte politiche di governi e parte delle imprese di anni volte a recuperare competitività di costo attraverso la sola moderazione salariale, anziché incentivare investimenti e innovazione”.
RIFORMA PENSIONI, LE PAROLE DI POERIO
In un intervento pubblicato su startmag.it, Michele Poerio critica la recente sentenza della Corte Costituzionale che ha di fatto promosso il contributo di solidarietà introdotto con la riforma pensioni del Governo Conte-1, salvo limitarne la durata a tre anni. Secondo il Presidente nazionale della Federspev, nel pronunciamento della Consulta ci sono affermazioni “di pura valenza politica, senza alcuna base costituzionale” e la stessa Corte “si ostina a non riconoscere come il prelievo sulle pensioni in godimento abbia un carattere sostanzialmente tributario, cosa che evidentemente lo renderebbe ancora più illegittimo perché privo della caratteristica della ‘universalità’ del prelievo stesso (art. 53 Cost.), sottilizzando se il prelievo sia totale o parziale, ma quel che conta è che la ‘ablazione patrimoniale’ è autoritaria e non recuperabile rispetto ad un diritto perfetto del cittadino offeso”.
LE CRITICHE ALLA CORTE COSTITUZIONALE
Per Poerio, quindi, i “Giudici costituzionali vengono dalla nomina politica e fanno politica, non credono alla Costituzione vigente e decidono in base alla ‘costituzione virtuale’ che hanno in testa o nel cuore” e dal suo punto di vista è indubbio “che questa Corte, per come è nominata, opera e sentenzia, è parte integrante della complessa crisi del ‘sistema istituzionale Italia’. Senza riforme sostanziali e complessive, la nostra democrazia langue essendo ormai ridotta a caricatura”. Parole molto pesanti se si considera che sono rivolte ai membri di un organo di garanzia costituzionale che ha un compito fondamentale nella vita istituzionale del Paese.