RIFORMA PENSIONI, GHISELLI SU EMENDAMENTO ESODATI
Si sta parlando molto dell’emendamento alla Legge di bilancio in materia di riforma pensioni che introduce la nona salvaguardia degli esodati. Roberto Ghiselli, intervistato da pensionipertutti.it, spiega che l’emendamento “prevede che le 5 categorie di esodati, tutte persone in età avanzata, soprattutto donne, che da anni sono senza lavoro, potranno essere collocati in pensione con le regole pre-Fornero, qualora perfezionino il requisito utile a maturare la decorrenza nel prossimo anno, nel limite di 2400 persone e con un impegno di spesa di 34,9 milioni di euro nel primo anno”. Il Segretario confederale della Cgil invita naturalmente ad attendere l’approvazione definitiva della manovra prima di poter dire acquisito il risultato e ricorda che “probabilmente gli esodati sono più di 2400, ma, come sempre accade in questi casi, la stima che viene fatta sui costi è eccessiva quindi con quelle risorse potrebbero accedere al pensionamento molte più persone”. Non resta quindi che vedere cosa accadrà al testo che passerà al voto dell’aula della Camera.
LA FLESSIBILITÀ E LA MANOVRA
Secondo Silvia Ciucciovino – Professore ordinario di Diritto del lavoro dell’Università degli Studi Roma Tre intervistata oggi in esclusiva dal Sussidiario.net – la Manovra non aggiunge ancora una reale nuova riforma pensioni che garantisca flessibilità in uscita e un restyling concreto del sistema previdenziale italiano. «Personalmente sono fermamente contraria a qualsiasi nuova forma di pensionamento anticipato, se non all’interno di un disegno riformatore complessivo e sistematico», spiega la professoressa, aggiungendo «bisognerebbe rivedere le regole ordinarie, prevedendo diverse forme di flessibilità in uscita, con opportune penalizzazioni e soglie minime di pensionamento». Sempre per la Ciucciovino la parola d’ordine è “razionalizzazione” delle spese pubbliche dello Stato: «occorrerebbe intervenire a riequilibrare le voci di spesa, ad esempio razionalizzando la spesa pensionistica e puntando sul potenziamento della spesa sociale per la famiglia, per la non autosufficienza, ecc. in un’ottica di risposta ai nuovi bisogni sociali».
RIFORMA PENSIONI, IL PUNTO DEL CODS SULLA LEGGE DI BILANCIO
I giochi sembrano ormai fatti per la Legge di bilancio. E non emergono novità particolare tra le misure di riforma pensioni, salvo che per contratto di espansione e isopensione. Orietta Armiliato, dalle pagine del Comitato Opzione donna social che amministra, spiega di aver regione “di credere che il Governo non abbia alcuna intenzione di smuoversi dalle posizione assunte, nonostante tutte le pressioni ricevute, anche e soprattutto, all’interno della sua stessa maggioranza. La motivazione è univoca e posso sintetizzarla come segue: Opzione donna verrà prorogata per un ulteriore anno in attesa di una riforma organica dei canali di pensionamento che si stanno già configurando, laddove si stanno prevedendo ampi spazi di miglioramento rispetto alle leggi vigenti, per tutti, ed in particolare per la popolazione femminile. Attendiamo come sempre le decisioni del Parlamento, ma predisponiamoci a vedere OD prorogata solo per chi raggiungerà i requisiti per poter accedere entro il 31.12.2020, consapevoli di aver fatto tutto quanto fosse possibile fare, date le circostanze”.
NONA SALVAGUARDIA PER 2.400 ESODATI
Procede il percorso della Legge di bilancio alla Camera. E, secondo quanto riportato da Public Policy, la commissione Bilancio ha approvato un emendamento dedicato alla nona salvaguardia degli esodati, una misura che era molto attesa tra quelle di riforma pensioni da diversi anni. Ci sarà tuttavia da prestare attenzione ai dettagli, perché la platea dei beneficiari sembra essere di 2.400 persone, quando si è ripetuto anche recentemente che gli esodati esclusi dalle otto salvaguardia finora varate sono circa 6.000. Intanto, come ricorda yeslife.it, sembra esserci un particolare interesse verso il contratto di espansione che, oltre a essere prorogato, dovrebbe poter essere utilizzabile anche nelle imprese sopra i 250 dipendenti consentendo il pensionamento anticipato fino a 5 anni ai lavoratori, previo accordo, nei piani di ristrutturazione volti a modernizzare le aziende. Una misura che dovrebbe fare il paio anche con la proroga dell’isopensione, che era stata prevista ai tempi della Legge Fornero, la stessa che ha determinato il problema, non del tutto risolto, degli esodati.
RIFORMA PENSIONI, LA DEDUCIBILITÀ PER LA COMPLEMENTARE
In un articolo pubblicato sul sito di Ipsoa viene ricordato che i contributi che si versano alla previdenza complementare sono deducibili dal reddito, a fini fiscali, fino a una cifra pari a 5.164,57 euro l’anno e che tra le proposte di riforma pensioni di cui si è recentemente discusso c’è anche quella di “aumentare il plafond di deducibilità fiscale per i familiari a carico estendendo il beneficio anche ai nonni”, di modo che si possano aiutare i più giovani a costruire il proprio futuro pensionistico. Nell’articolo viene anche evidenziato che per agevolare chi entra nel mercato del lavoro, se nei primi 5 anni di partecipazione alle forme pensionistiche complementari non si sono avuti redditi elevati, si può “spostare” il beneficio della deducibilità nei 20 anni successivi.
LO SPOSTAMENTO DEL BENEFICIO
In particolare, “si può dedurre dal reddito complessivo dichiarato ai fini Irpef contributi eccedenti il limite di 5.164,57 euro, fino ad un ammontare pari alla differenza positiva tra l’importo di 25.822, 85 euro e i contributi effettivamente versati nei primi cinque anni di partecipazione alle forme pensionistiche e comunque per un importo non superiore a 2.582,29 euro l’anno. In sostanza si può dedurre fino ad un limite annuo di 7.746,86 euro”. Vedremo se ci saranno anche altre misure per incentivare l’adesione alla previdenza complementare soprattutto da parte dei giovani, che dovranno fare i conti con assegni calcolati in base al sistema contributivo puro e con carriere che potrebbero essere più discontinue che in passato.