SALVINI DIFENDE QUOTA 100

Matteo Salvini, in una lunga intervista a Panorama, parla anche di riforma pensioni, evidenziando come si tratti di un tema che dimostra il fatto che il Governo non ha finora ascoltato l’opposizione e le sue proposte per cercare di migliorare la situazione economica del Paese. “Conte non ci ha mai ascoltato e non comincerà a farlo adesso. Su tasse, fisco, imprese, scuola, sicurezza non perdoniamo niente. E neppure sulle pensioni, visto che adesso vogliono azzerare Quota 100 per reintrodurre la Legge Fornero. Quota 100 è costata poco e ha liberato 300 mila italiani che lavoravano da una vita, lasciando il posto ai giovani”, sono le parole usate dal Segretario della Lega, che riprendono di fatto dei dati che vengono smentiti da chi invece critica la misura di riforma pensioni voluta dal Carroccio, in particolare per quel che riguarda il ricambio generazionale nel mercato del lavoro. Governo e sindacati, intanto, come noto a settembre riprenderanno il confronto proprio per studiare le misure previdenziali da adottare per il post-Quota 100.



PAGAMENTO ANTICIPATO PENSIONI SETTEMBRE

posteNotizia importante per i pensionati. Anche per la mensilità di settembre, infatti, è stato previsto il pagamento anticipato presso gli sportelli postali con distribuzione su più giorni. Come riporta Adnkronos, “il pagamento avverrà dal 26 agosto al 1 settembre, in base alla lettera iniziale del cognome dei titolari delle prestazioni” e riguarderà i trattamenti pensionistici e le indennità di accompagnamento erogate agli invalidi civili. Come nei mesi precedenti, il calendario dei pagamenti sarà basato sulla lettera iniziale del cognome dei titoli delle prestazioni. Mercoledì 26 agosto toccherà a quanti hanno il cognome che inizia con le lettere A e B, giovedì 27 agosto invece a  quanti hanno il cognome che inizia con le lettere C e D, venerdì 28 agosto, invece, potranno recarsi agli uffici postali quanti hanno un cognome che inizia con una lettera tra la E e la K. Sabato 29 agosto toccherà ai titolari di assegni con cognome che inizia con lettere comprese tra L e O, mentre lunedì 31 agosto a quanti hanno un cognome che inizia con le lettere comprese tra P e R. Infine, martedì 1° settembre quanti hanno un cognome con iniziale dalla S alla Z.



DE BORTOLI AL MEETING “NO GIOVANI CON QUOTA 100”

Intervenendo all’incontro sull’Intergruppo Parlamentare per la Sussidiarietà al Meeting di Rimini 2020 l’ex direttore del Corriere della Sera (oggi Presidente della Longanesi) Ferruccio De Bortoli lancia un monito piuttosto netto al Governo in tema di riforma pensioni, laddove l’invito di Mario Draghi non sembra poter attecchire stante le attuali legislazioni previdenziali presenti in Italia. «Forse investire sui giovani non porta il consenso alla politica di misure che invece vanno contro i giovani, come Quota 100», attacca il giornalista ricordando quanto Draghi ripeteva solo due giorni fa, ovvero che senza l’investimento sui giovani questo Paese non solo non riparte ma si affossa definitivamente. Su Linkiesta di oggi, Giovanni Cagnoli ricorda come per dar seguito alle parole dell’ex Bce una delle ipotesi di immediata azione potrebbe essere quella di una «decontribuzione totale per 3 anni per le nuove assunzioni degli under 30, bisogna introdurre forme di apprendistato con uno stipendio fisso decente e non tassato, terminare subito il blocco dei licenziamenti e incentivare la formazione del personale delle aziende sotto i 35 anni». (agg. di Niccolò Magnani)



IL ROVESCIO DEL TAGLIO CONTRIBUTIVO

Giuseppe Pennisi, in un articolo su formiche.net, ricorda che secondo alcuni commentatori la Puglia potrà rappresentare “l’Ohio italiano” nelle prossime elezioni regionali di settembre. Per questo c’è una corsa a cercare di conquistare i votanti di quella regione. Per l’economista ex Banca mondiale, “il M5S ed il Pd hanno poche cartucce da sparare anche perché dopo un anno al governo, la situazione degli impianti dell’ex-Ilva di Taranto è rimasta tale e quale, il reddito di cittadinanza ha perso smalto (anche perché i controlli ex post rivelano che è stato elargito a cosche della criminalità organizzata, prostitute, lenoni, assassini in permesso premio e via discorrendo), la promessa di nuove politiche attive del lavoro è naufragata causa la discussa gestione dell’Anpal, e gli sgravi contributivi promessi nel Decreto Agosto sembrano cozzare con la normativa europea e comportano in ogni caso un forte taglio delle pensioni dei lavoratori che ne beneficerebbero”. Infatti, il taglio contributivo, se non coperto, influisce anche sui versamenti all’Inps.

IL DEBITO CATTIVO DEI PENSIONAMENTI ANTICIPATI

Carlo Alberto Tregua, in un editoriale pubblicato sul Quotidiano di Sicilia, giornale da lui diretto, commenta le parole pronunciate da Mario Draghi al Meeting di Rimini, ricordando la distinzione tra debito buono e debito cattivo fatta dall’ex Presidente della Bce.  Qual è il debito buono che può generare spesa buona? Quello che va verso gli investimenti, ricerca e innovazione, ambiente ed energia, nonché le grandi riforme che si attendono da decenni nell’Università e la Scuola, nella Pubblica amministrazione, nella Giustizia. “Qual è il debito cattivo, che genera spesa cattiva? La distribuzione a pioggia di sussidi, prebende, pensioni anticipate, elemosine e così via. Dunque, il crinale è chiarissimo: stare di qua o stare di là significa guardare il futuro dei giovani oppure affossarli fin da oggi”, scrive Tregua, facendo quindi capire che misure di riforma pensioni che anticipino l’ingresso in quiescenza sarebbero da considerare dannose per il futuro del Paese e quello dei suoi giovani, che sempre più spesso, infatti, lo abbandonano.

RIFORMA PENSIONI, LE PAROLE DI MAURO NORI

In un articolo pubblicato sul Quotidiano Nazionale, Mauro Nori esprime il suo dissenso sulle parole usate da Elsa Fornero, secondo cui “su quota 100 i cittadini sono stati più maturi dei politici che l’hanno ideata”, visto che la misura di riforma pensioni del Governo Conte-1 è stata utilizzata meno del previsto. L’ex Direttore generale dell’Inps, ora Direttore generale della Consob, ricorda che “la ratio di quota 100 era ed è quella di consentire la libertà di pensionarsi ad oltre un milione di lavoratori in tre anni, non certo quella di creare un milione di pensionati in più. Nello specifico, la scelta effettuata di non consentire il cumulo tra pensione e lavoro, legittimamente avversata da molti, va nella direzione che l’intervento di anticipo del pensionamento non era un intervento di riduzione del costo del lavoro a parità di occupazione, attraverso il pensionamento e la riassunzione a minor costo del lavoratore esodato”.

LA SCELTA DI QUOTA 100

Nori evidenzia che “l’analoga opzione di consentire il pensionamento anche successivamente al periodo di durata della misura, per i soggetti che integrano i requisiti nel triennio di valenza della misura stessa va nella direzione di ridurre la propensione al pensionamento – cosa che in effetti è avvenuta – e di abbattere il costo della misura di oltre 25% per ogni anno di ritardo nel pensionamento, sino ad azzerane il costo. Abbattimento del costo che non sarebbe accaduto in una ipotesi di durata temporanea della misura, con l’inevitabile corsa al pensionamento a ridosso della scadenza”. Per Nori, “quando la Politica fa scelte politiche e si dota di tecnici di esperienza e competenza, il risultato – positivo – è quello atteso”.