RIFORMA PENSIONI, LA “MESSA A PUNTO” PER LA COMPLEMENTARE
In un articolo pubblicato sull’ultimo numero de L’Economia, inserto settimanale del Corriere della Sera, Mauro Marè evidenzia la necessità di misure di riforma pensioni dedicate alla previdenza complementare, una sorta di “messa a punto” che deve riguardare tre aspetti. In primis le adesioni. Dal suo punto di vista sarebbe inefficace puntare su un nuovo periodo di silenzio-assenso per incentivare i lavoratori a iscriversi ai fondi pensione. Bisognerebbe semmai pensare alle piattaforme digitali, cui “le nuove figure lavorative” potrebbero maggiormente guardare, oppure all’adesione semiautomatica tramite i contratti di lavoro. Il secondo aspetto su cui lavorare è quello della governance dei fondi pensione, per fare in modo che ci siano anche “forma di investimento nell’economia reale più ambiziose e significative”.
LA SCADENZA DEL 31 DICEMBRE
Infine, secondo Marè, non andrebbero posti vincoli più o meno soft ai portafogli dei fondi: i loro investimenti “vanno lasciati a decisioni autonome e indipendenti”, in modo tale da garantire “il rispetto delle finalità previdenziali delle risorse accumulate dai lavoratori”. Sempre a proposito di fondi pensione, Italia Oggi ricorda che il entro il 31 dicembre chi non è riuscito a dedurre i contributi versati dovrà comunicarlo al fondo stesso in modo che “lo sconto fiscale non avuto in dichiarazione dei redditi si traduca in sconto fiscale sulla futura pensione di scorta”. Una scadenza che riguarda sia i lavoratori pubblici che privati e il dato da comunicare al fondo è reperibile sulla Certificazione unica 2020 rilasciata dal datore di lavoro.